bobbisolo ha scritto:riflettevo, armato di rasoio di Occam, su come funzionino le campagne elettorali della più grande "democrazia" del mondo...
in buona sostanza concorri all'elezione del presidente degli stati uniti soltanto attraverso un appoggio finanziario di centinaia di milioni di dollari, sostegno che proviene da PRIVATI.
Che è in buona sostanza ciò che si è fatto in italia con l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Se la democrazia deve essere espressione del popolo tutto, così il rischio, ma direi anche ormai la realtà, è che la democrazia sia in mano a quei pochi privati che versano i denari per il candidato presidente.
Un "povero" o semplicemente anche solo "il ceto medio" non sborserà mai un quattrino (e qualora lo facesse non eguaglierebbe mai la potenza di fuoco dei "ricchi"), ergo le sue istanze finiranno sempre in secondo piano rispetto al privato ricco.
Una soluzione potrebbe essere di fare campagna elettorale soltanto attraverso il finanziamento pubblico, escludendo una volta per tutte il finanziamento proveniente da privati.
Una soluzione inapplicabile nella più "grande"democrazia del mondo.
Ci sono finanziatori grandi, medi, piccoli. Ci sono strumenti di aggregazione dei fondi, ci sono raccolte telefoniche, c'è di tutto. Nessuno dei candidati può e vuole fare a meno della raccolta popolare, quella che ti manda 20, 50, 100 dollari alla volta, perché è carica di significati profondi a partire dal senso di partecipazione dell'elettorato.