Monferrale ha scritto:
Sono d'accordo con Marco (vinogodi), qui siamo una nicchia della nicchia rispetto ai numeri e ai prodotti di massa o comunque di fascia prezzo bassa. Le conoscenze dell'uomo della strada sono molto molto più basiche, spesso legate ad un consumo senza pretese. Ben venga se Report alzasse un polverone, seppure con un servizio giornalistico confuso e furbo come comunicazione. Report post Gabanelli lo seguo malvolentieri e quasi mai, è una trasmissione che può non piacere e si è intuito da alcuni commenti. Lo stile può dar fastidio, in particolare il tono insistente nelle interviste ma non sempre il giornalista deve fare il benevolo agiografico e fin dai tempi di Gabanelli hanno molte volte scoperchiato vere fogne politiche e no, vincendo la grande maggioranza delle cause legali ricevute, ma è di chiaramente una trasmissione invisa ai lettori di Verità o Libero, per citare due fonti di vero giornalismo.
Il punto per una corretta informazione sul prodotto alimentare vino è supportare il messaggio degli ingredienti sull'etichetta, "etichetta parlante" (definizione perfetta) dev'essere l'obbiettivo, come chiedeva il buon Veronelli.[/quote]
Il problema non è lo stile o la mancata accondiscendenza verso l’intervistato, qui hanno messo capziosamente nello stesso calderone pratiche illegali con normali e innocue procedure tecniche; questa non è informazione e nemmeno giornalismo di inchiesta, è un misto fra terrorismo e caccia alle streghe frutto di arrogante ignoranza o, più probabilmente, subdola malafede, poiché è chiaro che lo scopo non è fornire informazioni ma solleticare la rabbia e indignazione (questo sì che sembra lo stile di Libero e affini…).
Per quanto riguarda la trasparenza non mi pare che le informazioni su come si fa il vino siano così segrete, basta volerle cercare, sicuramente non possono essere riportate sull’etichetta (così come non sono riportate le informazioni tecniche su processi di produzione di pane, pasta, farina, zucchero, oli vari, ecc…). Sulla lista degli ingredienti potrei anche essere d’accordo ma la terrificante bentonite ad esempio non dovrebbe comparire visto che poi nel vino non c’è…
Anch’io sono grato a Report per vari scoop su corruzione, politica e malcostumi vari, ma constatare quale sia il loro modus operandi su un argomento che conosco abbastanza bene mi fa mio malgrado dubitare di tutto ciò che reputavo valido.[/quote]
...vedi , Monferrale , anche tu generalizzi con approssimazioni tecniche , fra additivi, coadiuvanti tecnologici , processi produttivi e adattamenti tecnologici : aggiungo le pratiche agronomiche ( le più delicate) rispetto alle scelte "salvavita" di intervento in vigna e abbiamo fatto una tombola dove il 98,324% dei lettori ( non parlo solo del forum) sgranerebbe gli occhi dalla sorpresa e indignazione, perchè il vino s'ha da fare , per l'immaginario collettivo, pigiando l'uva da vitigni incontaminati a piede franco, rigorosamente coi piedi e aspettando le fermentazioni spontanee che porteranno direttamente alla bottiglia di un La Tache qualunque. Il primo passo di cultura di base è quello di sapere tutto ciò che è additivazione con evidenza comunicativa , starà al consumatore informarsi , come sta facendo con l'alimentare ... salvo uno non faccia di necessità virtù, i conti con il proprio portafoglio, l'economicità della gestione famigliare , i redditi da fame ormai della borghesia media e , quindi, facendone solo ed esclusivamente una questione di prezzo , tappandosi naso, occhi , bocca , orecchie e l'altro pertugio più delicato, in quanto l'inculata non solo è probabile ma certa....