Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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Tex Willer
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Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 09 ago 2023 13:17

tenente Drogo ha scritto:continuano le mirabolanti imprese del governo degli incapaci

https://www.lastampa.it/editoriali/lett ... -12988322/

Che sia stato un governo di destra a tassare le banche dopo anni di governi nei quali la sinistra e' stata protagonista dimostra,se ce ne fosse bisogno,la connessione tra PD e poteri forti . Le banche dal Covid in poi hanno raggiunto utili mostruoso , mentre le famiglie erano soffocate per l' aumento del tasso di interesse sui loro debiti.
Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 09 ago 2023 14:22

Tex Willer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:continuano le mirabolanti imprese del governo degli incapaci

https://www.lastampa.it/editoriali/lett ... -12988322/

Che sia stato un governo di destra a tassare le banche dopo anni di governi nei quali la sinistra e' stata protagonista dimostra,se ce ne fosse bisogno,la connessione tra PD e poteri forti . Le banche dal Covid in poi hanno raggiunto utili mostruoso , mentre le famiglie erano soffocate per l' aumento del tasso di interesse sui loro debiti.
Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)


no, perché è una misura demagogica inutile
la gente è contenta perché le banche sono cattive
le banche ovviamente si rifaranno sui correntisti o sull'offerta di credito

populismo al 100%


poi non sono capaci di intaccare le rendite di posizione di tassisti e balneari
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
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Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 09 ago 2023 15:18

tenente Drogo ha scritto:
Tex Willer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:continuano le mirabolanti imprese del governo degli incapaci

https://www.lastampa.it/editoriali/lett ... -12988322/

Che sia stato un governo di destra a tassare le banche dopo anni di governi nei quali la sinistra e' stata protagonista dimostra,se ce ne fosse bisogno,la connessione tra PD e poteri forti . Le banche dal Covid in poi hanno raggiunto utili mostruoso , mentre le famiglie erano soffocate per l' aumento del tasso di interesse sui loro debiti.
Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)


no, perché è una misura demagogica inutile
la gente è contenta perché le banche sono cattive
le banche ovviamente si rifaranno sui correntisti o sull'offerta di credito

populismo al 100%


poi non sono capaci di intaccare le rendite di posizione di tassisti e balneari

A me pare corretto che in un momento di crisi chi ne ha approfittato(perchè la congiuntura è stata favorevole)paghi di più .
Le banche poi,in Italia particolarmente,di quanto raccolgono reinvestono poco o nulla, arricchiscono gli azionisti e riducono gli addetti; il loro contributo alla società è pari a 0.
Giusto che contribuiscano(in minima parte)una volta tanto e sorprendente che sia stata la destra a farlo: immagino la Schlein che telefona a Meloni e le diche "Che caxzo fai! i comunisti siamo noi!!" :wink:
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 09 ago 2023 17:37

Tex Willer ha scritto:
Le banche poi,in Italia particolarmente,di quanto raccolgono reinvestono poco o nulla, arricchiscono gli azionisti e riducono gli addetti; il loro contributo alla società è pari a 0.



non esageriamo
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 ago 2023 00:25

Tex Willer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:continuano le mirabolanti imprese del governo degli incapaci

https://www.lastampa.it/editoriali/lett ... -12988322/

Che sia stato un governo di destra a tassare le banche dopo anni di governi nei quali la sinistra e' stata protagonista dimostra,se ce ne fosse bisogno,la connessione tra PD e poteri forti . Le banche dal Covid in poi hanno raggiunto utili mostruoso , mentre le famiglie erano soffocate per l' aumento del tasso di interesse sui loro debiti.
Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)


Non sono d'accordo. I tassi hanno iniziato a salire a metà 2022 e gli utili sono realmente cresciuti per aumento del differenziale tra attivi e passivi solo nel 2023.
Questo dopo che il governo di allora (tempi di covid) ha concesso la sospensione dei rimborsi sui mutui per un anno, senza compensazioni.
E nel momento in cui i prestiti alle aziende cominciano a scricchiolare e i ritardi nei pagamenti si accumulano, preannunciando aumenti nei crediti deteriorati che diventeranno, in parte, veri sinistri ai quali le banche dovranno fare fronte con le riserve accumulate.
Quindi negli anni buoni fanno utili, che in parte accantonano, per coprire le perdite degli anni cattivi, che lo stato non coprirà mai (giustamente).

Perciò quello che stai dicendo è che sia giusto applicare una misura al tempo stesso dirigista, che se ne fotte delle regole del mercato e soprattutto del funzionamento di un pilastro del sistema economico, e populista, che per coprire i regali elargiti ai propri elettori trova un colpevole inventato, purché col portafogli pieno a cui attingere.

Un trionfo.
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Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 10 ago 2023 07:25

zampaflex ha scritto:
Tex Willer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:continuano le mirabolanti imprese del governo degli incapaci

https://www.lastampa.it/editoriali/lett ... -12988322/

Che sia stato un governo di destra a tassare le banche dopo anni di governi nei quali la sinistra e' stata protagonista dimostra,se ce ne fosse bisogno,la connessione tra PD e poteri forti . Le banche dal Covid in poi hanno raggiunto utili mostruoso , mentre le famiglie erano soffocate per l' aumento del tasso di interesse sui loro debiti.
Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)


Non sono d'accordo. I tassi hanno iniziato a salire a metà 2022 e gli utili sono realmente cresciuti per aumento del differenziale tra attivi e passivi solo nel 2023.
Questo dopo che il governo di allora (tempi di covid) ha concesso la sospensione dei rimborsi sui mutui per un anno, senza compensazioni.
E nel momento in cui i prestiti alle aziende cominciano a scricchiolare e i ritardi nei pagamenti si accumulano, preannunciando aumenti nei crediti deteriorati che diventeranno, in parte, veri sinistri ai quali le banche dovranno fare fronte con le riserve accumulate.
Quindi negli anni buoni fanno utili, che in parte accantonano, per coprire le perdite degli anni cattivi, che lo stato non coprirà mai (giustamente).

Perciò quello che stai dicendo è che sia giusto applicare una misura al tempo stesso dirigista, che se ne fotte delle regole del mercato e soprattutto del funzionamento di un pilastro del sistema economico, e populista, che per coprire i regali elargiti ai propri elettori trova un colpevole inventato, purché col portafogli pieno a cui attingere.

Un trionfo.

Il mercato, Padeterno dei giorni nostri. Il mercato detta leggi,prezzi,tariffe, decide per noi e nessuno si puo' sottrarre.
Sarebbe ora che si iniziasse a riflettere dei danni che produce il mercato.
La politica, quella vera, serve a questo. A dare una idea e trovare il modo di portarla a diventare realta': senza politica, la giungla, dove il piu' forte vince sempre ed il piu' debole perde sempre. Quello che accade adesso.
Il mercato sono gli algoritmi che ti spiano e che ti fanno pagare in funzione della tua capacita' di spesa o dei tuoi margini possibili di indebitamento.
Occorre pensare ad una societa' giusta, il piu' possibile: se il mercato non e' d'accordo la politica lo deve rimettere al suo posto.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 10 ago 2023 09:44

Tex Willer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Tex Willer ha scritto:
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Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)


Non sono d'accordo. I tassi hanno iniziato a salire a metà 2022 e gli utili sono realmente cresciuti per aumento del differenziale tra attivi e passivi solo nel 2023.
Questo dopo che il governo di allora (tempi di covid) ha concesso la sospensione dei rimborsi sui mutui per un anno, senza compensazioni.
E nel momento in cui i prestiti alle aziende cominciano a scricchiolare e i ritardi nei pagamenti si accumulano, preannunciando aumenti nei crediti deteriorati che diventeranno, in parte, veri sinistri ai quali le banche dovranno fare fronte con le riserve accumulate.
Quindi negli anni buoni fanno utili, che in parte accantonano, per coprire le perdite degli anni cattivi, che lo stato non coprirà mai (giustamente).

Perciò quello che stai dicendo è che sia giusto applicare una misura al tempo stesso dirigista, che se ne fotte delle regole del mercato e soprattutto del funzionamento di un pilastro del sistema economico, e populista, che per coprire i regali elargiti ai propri elettori trova un colpevole inventato, purché col portafogli pieno a cui attingere.

Un trionfo.

Il mercato, Padeterno dei giorni nostri. Il mercato detta leggi,prezzi,tariffe, decide per noi e nessuno si puo' sottrarre.
Sarebbe ora che si iniziasse a riflettere dei danni che produce il mercato.
La politica, quella vera, serve a questo. A dare una idea e trovare il modo di portarla a diventare realta': senza politica, la giungla, dove il piu' forte vince sempre ed il piu' debole perde sempre. Quello che accade adesso.
Il mercato sono gli algoritmi che ti spiano e che ti fanno pagare in funzione della tua capacita' di spesa o dei tuoi margini possibili di indebitamento.
Occorre pensare ad una societa' giusta, il piu' possibile: se il mercato non e' d'accordo la politica lo deve rimettere al suo posto.


chi decide cosa è giusto e cosa non è giusto?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 10 ago 2023 10:10

mi spiego: in certi casi è ovvio
è giusto che l'assistenza sanitaria sia garantita a tutti per esempio

ma chi decide se un profitto è giusto o esagerato?
chi decide se un prezzo è giusto?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 ago 2023 12:39

Tex Willer ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Tex Willer ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:continuano le mirabolanti imprese del governo degli incapaci

https://www.lastampa.it/editoriali/lett ... -12988322/

Che sia stato un governo di destra a tassare le banche dopo anni di governi nei quali la sinistra e' stata protagonista dimostra,se ce ne fosse bisogno,la connessione tra PD e poteri forti . Le banche dal Covid in poi hanno raggiunto utili mostruoso , mentre le famiglie erano soffocate per l' aumento del tasso di interesse sui loro debiti.
Si puo' essere d'accordo o meno con la misura presa da questo governo,pero' questo governo fa politica e si vede la differenza con i governi precedenti, con maggioranze rattoppate e tenute insieme soltanto dalla voglia di mantenere poltrone.
Tenente, sinceramente: secondo te Draghi avrebbe mai tassato le banche? :)


Non sono d'accordo. I tassi hanno iniziato a salire a metà 2022 e gli utili sono realmente cresciuti per aumento del differenziale tra attivi e passivi solo nel 2023.
Questo dopo che il governo di allora (tempi di covid) ha concesso la sospensione dei rimborsi sui mutui per un anno, senza compensazioni.
E nel momento in cui i prestiti alle aziende cominciano a scricchiolare e i ritardi nei pagamenti si accumulano, preannunciando aumenti nei crediti deteriorati che diventeranno, in parte, veri sinistri ai quali le banche dovranno fare fronte con le riserve accumulate.
Quindi negli anni buoni fanno utili, che in parte accantonano, per coprire le perdite degli anni cattivi, che lo stato non coprirà mai (giustamente).

Perciò quello che stai dicendo è che sia giusto applicare una misura al tempo stesso dirigista, che se ne fotte delle regole del mercato e soprattutto del funzionamento di un pilastro del sistema economico, e populista, che per coprire i regali elargiti ai propri elettori trova un colpevole inventato, purché col portafogli pieno a cui attingere.

Un trionfo.

Il mercato, Padeterno dei giorni nostri. Il mercato detta leggi,prezzi,tariffe, decide per noi e nessuno si puo' sottrarre.
Sarebbe ora che si iniziasse a riflettere dei danni che produce il mercato.
La politica, quella vera, serve a questo. A dare una idea e trovare il modo di portarla a diventare realta': senza politica, la giungla, dove il piu' forte vince sempre ed il piu' debole perde sempre. Quello che accade adesso.
Il mercato sono gli algoritmi che ti spiano e che ti fanno pagare in funzione della tua capacita' di spesa o dei tuoi margini possibili di indebitamento.
Occorre pensare ad una societa' giusta, il piu' possibile: se il mercato non e' d'accordo la politica lo deve rimettere al suo posto.


Io sono d'accordo nel ruolo di intervento della politica nelle aree di monopolio o oligopolio, dove bisogna regolamentare con intelligenza (vedi nella trasmissione di gas e elettricità o nelle reti ferroviarie) ; e nei servizi pubblici dove è dimostratamente meno utile per la collettività la gestione del privato (istruzione e sanità).
Ma quando sei una banca, in un mercato aperto e pienamente concorrenziale, sopporti interamente il peso dei cicli economici * e i tuoi utili vengono tassati ad aliquota piena (oltre il 30% di carico fiscale effettivo) e i dividendi che distribuisci vengono tassati ulteriormente al 26%, oltre alla stessa tassazione quando i tuoi azionisti vendono un titolo in guadagno, che cosa puoi chiedere di più?
È una mossa disperatamente propagandistica, da briganti. Ideata malissimo, tanto che l'hanno già corretta due volte. Disgustosamente anticapitalista. Sbagliata tecnicamente. E controproducente,come spiega oggi il finanziere Serra. Nonché usata per obiettivi sbagliati.
Come può una misura una tantum coprire un taglio permanente delle tasse?
Come si può pensare che questi extra costi non vengano trasferiti a valle (cosa che si impara nel Primo anno di università)?
Perché agire paternalmente per ridurre il peso di mutui a persone che evidentemente non avrebbero dovuto impegnarsi per cifre che non avrebbero potuto sostenere in caso di aumenti (prevedibilissimi e infatti avvenuti, anche se io stesso non pensavo in questa misura), azzerando la responsabilità di singole famiglie e individui ineducati alle conseguenze delle proprie azioni e da qui in poi disincentivare a pensare ai propri doveri?

È solo una operazione squallida.

* ricordo ancora che dopo le crisi gemelle del 2008-09 e 2011-12 le banche italiane sopportavano il peso di 110 miliardi di euro di perdite su prestiti diventati inesigibili. Lo Stato non ha dato loro nemmeno un centesimo per compensare. Nemmeno uno. Si sono rimboccate le maniche e piano piano hanno messo da parte gli utili fatti per coprire queste perdite, fino a tornare oggi a pari con le colleghe europee. E in questo modo adesso sono in grado di compiere pienamente il proprio mestiere, che è quello di prestare soldi a chi li chiede.
Pensare di punirle proprio nel momento in cui possono aumentare gli utili per mettere un po' di fieno in cascina per il prossimo ciclo negativo, che è già iniziato, è enormemente stupido, ignorante, disincentivante, ideologico.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 ago 2023 13:12

Una vita tra lavoro disconti-
nuo e salari bassi, e alla fine una
pensione che arriva oltre i 70 anni e
con importi di poco superiori all’as-
segno sociale: è il futuro di molti dei
giovani che adesso hanno meno di
35 anni, disegnato dall’indagine del
Consiglio Nazionale dei Giovani e
di Eures. Se dalle stime Ocse si arri-
va a un’età pensionabile di 71 anni
per i giovani entrati nel mondo del
lavoro a 22 anni nel 2020, dato che è
già il più alto tra i Paesi europei, a
molti lavoratori, secondo le stime
del Cng, potrebbe andare anche
peggio. Tanto che persino tirando fi-
no a quasi 74 anni le pensioni medie
nette che si prospettano arrivereb-
bero a circa 1099 euro per i lavorato-
ri dipendenti.
Una prospettiva che riguarda so-
prattutto chi già ora guadagna po-
co: «Nel 2021 i lavoratori under 25
hanno ricevuto in media 8.824 euro
— afferma la presidente del Cng Ma-
ria Cristina Pisani — il 40% della re-
tribuzione media complessiva,
mentre i lavoratori tra i 25 e i 34 an-
ni hanno ricevuto in media 17.076
euro, il 78% della retribuzione me-
dia. Per di più, uno scarto retributi-
vo consistente si manifesta tra le
donne e gli uomini giovani lavorato-
ri, con un divario che si amplia nel
tempo». Più di un under 35 su quat-
tro ha percepito una retribuzione
annua inferiore ai 5.000 euro. E arri-
va al 16,3% la quota di under 35 con
una retribuzione compresa tra
5.000 e 9.999 euro, contro il 12,3%
osservato tra il totale dei lavoratori.
L’indagine segnala un processo
di polarizzazione tra salari bassi e
salari alti anche tra i giovani, con un
peggioramento verso il basso, an-
che perché in dieci anni, tra il 2011 e
il 2021, la quota di giovani con con-
tratto a tempo indeterminato è pas-
sata dal 70,3% al 60,1%. Ecco perché
sarà necessario lavorare molto più
a lungo, soprattutto per chi guada-
gna di meno. Senza che, nel frattem-
po, l’aspettativa di vita aumenti in
misura corrispondente. E quindi,
mentre l’80% dei nati nel 1945 ha ot-
tenuto la pensione prima del compi-
mento dei 65 anni di età, grazie ai
meccanismi premiali del pensiona-
mento anticipato, solo il 39% dei na-
ti nel 1980 riuscirà a ricevere la pen-
sione prima dei 70 anni (e si tratterà
comunque di anticipo!). In media i
nati nel 1980 andranno in pensione
5 anni dopo rispetto ai loro genitori,
mentre la speranza di vita a 65 anni
crescerà solo di due anni e mezzo.
L’indagine calcola anche il valore
medio delle pensioni atteso nei
prossimi decenni per i lavoratori di-
pendenti che oggi hanno meno di
35 anni: per chi riuscirà a lavorare fi-
no al 2057, andando in pensione a
quasi a 74 anni, l’importo dell’asse-
gno pensionistico ammonterà a
1.577 euro lordi mensili (1.099 al net-
to dell’Irpef), valore che equivale a
3,1 volte l’importo dell’assegno so-
ciale. Andrà un po’ meglio ai lavora-
tori in partita Iva (sempre con per-
manenza fino al 2057 e un ritiro a
73,6 anni): l’assegno pensionistico
mensile sarà di 1.650 euro lordi
(1.128 netti). Ecco perché non sono
più rinviabili le pensioni di garan-
zia a sostegno dei lavoratori che già
adesso guadagnano poco, ribadisce
il Cng. Una richiesta sostenuta an-
che dai sindacati, ma che per ora ap-
pare lontana dal concretizzarsi.


E no! Conclusione errata! Ecco perché invece bisogna smetterla di anticipare la pensione ai lavoratori anziani di oggi e pensare al sistema previdenziale nell'ottica dell'equità intergenerazionale!
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 10 ago 2023 14:01

l'hanno soprannominato Adolfo Urss

Immagine
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 10 ago 2023 23:05

Cerasa sul Foglio

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SCAMBIARE L'INNOVAZIONE CON IL MARCHETTIFICIO. L'ERRORE PASSATISTA DEL GOVERNO
Claudio Cerasa, Il Foglio, 10 ago 2023

Robotica, Spid, vaccini, startup, chip e gigafactory. Niente di fatto. In dieci mesi l’esecutivo ha messo in luce solo il suo volto deprimente e peggiore: la paura di modernizzare. E ora Ryanair è pronta ad andarsene
Gli extraprofitti? Li combattiamo. Le grandi multinazionali? Le contrastiamo. Lo Spid? Non lo vogliamo. Uber? La detestiamo. I vaccini? Non ne parliamo. La carne sintetica? Non la produciamo. Amazon? La osteggiamo. La farmaceutica? La snobbiamo. Il Pos? Lo detestiamo. Ryanair? La allontaniamo. L’innovazione? Ce ne freghiamo. Le notizie degli ultimi giorni – complice un masochistico Consiglio dei ministri con cui lunedì scorso il governo, in perfetta continuità con le dichiarazioni di qualche giorno prima del ministro dello Sviluppo Adolfo Urso, detto Urss, che aveva promesso di combattere con tutte le sue forze le multinazionali, ha scelto, dopo aver fatto l’ennesimo regalo ai tassisti, di dichiarare guerra agli extraprofitti delle banche affossando per un giorno la Borsa italiana – hanno messo di fronte agli occhi degli osservatori internazionali una domanda complicata da maneggiare e che brutalmente potremmo sintetizzare così: ma sull’innovazione, l’Italia, l’Italia della destra, ha o non ha qualcosa da dire? La risposta a questa domanda potrebbe essere articolata, lunga, profonda, ma potrebbe essere anche molto sintetica, riassumibile in una parola di due lettere: no. Nei primi dieci mesi di governo, la destra italiana ha cercato in tutti i modi di mostrare un profilo rassicurante, sui grandi temi, e ha tentato di mostrarsi non pericolosa su tutta una serie di dossier delicati. Dall’Europa all’atlantismo. Dall’antifascismo all’Ucraina. Dal debito pubblico alle politiche pro crescita. Se c’è un fronte però su cui la destra è riuscita a mettere in luce il suo volto peggiore, il più pericoloso, il più deprimente, il più nostalgico, quel fronte ha certamente coinciso con il mondo dell’innovazione. La destra meloniana ha scelto di considerare il mondo dell’innovazione più come un motore di marchette che come un motore di sviluppo. E il suo governo, finora, ha mostrato in ogni occasione utile il suo volto luddista. Ha eliminato il ministero dell’Innovazione, pur essendo l’innovazione al centro del Pnrr.
Ha scelto di affidare la gestione degli 11,3 miliardi previsti dal Pnrr per la digitalizzazione, l’innovazione e la sicurezza nella Pa a un sottosegretario, di nome Alessio Butti, che finora si è distinto nella sua azione di governo solo per aver dichiarato a borse aperte la volontà di nazionalizzare Tim. Ha scelto, per la gioia di Adolfo Urso, detto Urss, di introdurre norme anti mercato per “calmierare” alcune tariffe aeree, facendo leva sulla presunzione di colpevolezza dei cattivissimi gestori delle compagnie aeree (ieri il capo di Ryanair ha giustamente minacciato il governo di disimpegnarsi dall’Italia: d’altronde Urss non voleva far scappare le grandi multinazionali?). Ha scelto, in ogni occasione utile, di mostrare agli elettori la propria diffidenza nei confronti del settore tecnologico – e anche lunedì scorso, quando il governo ha tentato di mostrarsi attento al tema dell’innovazione non è riuscito a fare nulla di meglio che approvare in Consiglio dei ministri un credito di imposta maggiorato per la ricerca e lo sviluppo nel settore dei semiconduttori da 700 milioni, destinando al settore un investimento pari a quanto stanziato per l’ultima trance di Alitalia: spiccioli. E mentre Macron cerca un modo per far diventare la Francia la prossima gigafactory europea. Mentre la Germania ha scelto di diventare l’hub europeo nella costruzione dei microchip, facendo arrivare nel proprio paese anche i taiwanesi di Tsmc (investimento da 10 miliardi, con il governo tedesco che ne ha stanziati cinque). Mentre succede tutto questo, l’Italia di Meloni non solo non ha mosso un dito per cercare di non perdere un investimento miliardario, come quello progettato da Intel in Italia ai tempi di Draghi, ma non ha trovato una sola occasione per dimostrare, con i fatti, di avere uno straccio di idea sulla tecnologia pubblica, sull’intelligenza artificiale, sulla creazione di software, sulla robotica industriale, mostrando un disinteresse totale rispetto a uno dei gap più preoccupanti del nostro paese: la scelta di investire, in ricerca e sviluppo, una quota di pil pari all’1,6 per cento, inferiore alla già bassissima media europea, a sua volta pari al 2,3 per cento. E come se non bastasse, un ddl sul made in Italy molto attento al “recupero delle tradizioni”, alla “valorizzazione dei mestieri”, “alle produzioni d’eccellenza”, “alle bellezze storico-artistiche”, “alle radici culturali nazionali”, “ai fattori da preservare e tramandare non solo a fini identitari ma anche per la crescita dell’economia nazionale”. Ma che sceglie di non dedicare neppure una riga al vero elemento che contraddistingue il made in Italy nel mondo: la robotica. Il governo finge di non saperlo, forse, ma l’Italia è quinta al mondo tra i paesi esportatori di beni strumentali nei comparti automazione, creatività e tecnologia, con un export che vale quasi 28 miliardi di euro e un export potenziale di ulteriori 16 miliardi.
Ma tutto questo al governo importa poco. Zero attenzione all’automazione industriale. Zero attenzione alla farmaceutica. Zero attenzione alle imprese high tech. Zero attenzione alle start up. La ragione per cui Meloni ha scelto di portare avanti una forma di luddismo, sul fronte tecnologico, ha una sua logica dal punto di vista elettorale. La destra nazionalista è convinta che l’innovazione faccia paura ai propri elettori, ai piccoli imprenditori, agli artigiani, e crede con forza che sostenere, politicamente, il mondo della robotica, della concorrenza, della globalizzazione possa essere percepito dai cittadini non come un inno al futuro, o alla crescita, ma come un assist per la distruzione di posti di lavoro. E’ una scommessa pericolosa, controproducente, tossica, nociva, che ha trasformato il pensiero conservatore, sul tema dell’innovazione, in un veicolo messo a disposizione della difesa dello status quo. In un momento in cui, invece, nel silenzio, l’Italia cerca di rinnovarsi, di innovarsi, di guardare al futuro, persino di investire sulla cultura del rischio (tra il 2013 e il 2021, come notato due giorni fa da una ricerca della Fondazione ricerca e imprenditorialità realizzato in collaborazione con Srm Centro studi e ricerche del gruppo Intesa Sanpaolo, il numero di startup innovative in Italia è cresciuto dell’860 per cento, passando da 1.467 a 14.077; si stima che arriveranno a 23 mila nel 2027; e parallelamente si sta sviluppando anche un mercato dei servizi professionali nella cosiddetta open innovation che oggi vale 2 miliardi di euro ma che può arrivare fino a circa 4,3 miliardi). E il punto è proprio questo.
Considerare l’innovazione un marchettificio, trasformare il conservatorismo in un asset a difesa dello status quo, trasformare la robotica in un nemico pubblico del paese non è solo un danno per il futuro dell’Italia ma è anche un danno micidiale per tutti coloro che sanno che senza cultura del rischio l’Italia corre il pericolo di rimanere impantanata a lungo nel suo immobilismo. Senza innovazione non c’è competizione. Senza competizione non c’è crescita. Senza crescita non c’è futuro. L’innovazione è il vero tallone d’Achille del governo. E quando il centrosinistra deciderà di uscire dalla bolla dell’antifascismo potrebbe capire che le vere praterie per conquistare il paese passano da qui: non dalla capacità di usare il passato per ferire il governo ma dalla capacità di utilizzare il futuro per mostrare l’inadeguatezza di chi ci governa. “Da oggi – ha detto con ironia due giorni fa Luigi Marattin, parlamentare di Italia viva, dopo le norme approvate in Cdm – se sei un imprenditore in un settore che sta andando particolarmente bene stai attento: se il governo decide che stai facendo un po’ troppi profitti, te li viene a requisire”. Innovazione in Italia? Anche no, grazie.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 11 ago 2023 11:08

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 12 ago 2023 17:31

Quanti sono i lavoratori
che in Italia guadagnano
meno di 9 euro l’ora?
L’Istat ha spiegato che i
lavoratori con una
retribuzione oraria inferiore
ai 9 euro lordi sono quasi 3
milioni (1,1 milioni hanno
meno di 29 anni). In questi 9
euro lordi l’Istat conteggia
anche tredicesima ed
eventuale quattordicesima,
premi e ore di straordinario.
Includendo i lavoratori del
settore agricolo e i lavoratori
domestici si arriva intorno ai
4 milioni di persone sotto i 9
euro, su 15 milioni di
dipendenti privati.

Beh, non è un numero piccolo. Dire che introdurre un minimo riduca l'offerta di lavoro è un insulto al buon senso. La misura potrebbe essere più dirigista che efficace, ma pur preferendo il libero mercato ritengo che questo tema vada affrontato perché enormemente migliorativo sul piano sociale e probabilmente anche su quello economico, col potenziale passaggio di qualche lavoratore dal nero al bianco.
E se una azienda deve pagare stipendi miserrimi per stare in piedi, qualcosa è sbagliato ed è giusto che sparisca.
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Re: Diario economico

Messaggioda Tex Willer » 12 ago 2023 19:27

Impagabili quelli che giustificano le multinazionali che vanno a pagare le tasse all'estero,bloccano la produzione in Italia, chiedono aiuti statali per il proprio settore,fanno le lavorazioni dove la mano d'opera costa di meno e lavora senza tutele e poi scrivono che le imprese che lavorano qui,fanno i miracoli per restare in piedi e pagare tutte le tasse e gli stipendi previsti dai contratti di settore, debbano chiudere perchè è giusto sia così
Si vede che non sanno cosa sia una impresa oppure hanno la presunzione di saperlo in base a quello che vedono dal loro osservatorio previlegiato. Braccia sottratte all'agricoltura.
Se qualcosa è gratis, il prodotto sei tu
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 13 ago 2023 14:06

Tex Willer ha scritto:Impagabili quelli che giustificano le multinazionali che vanno a pagare le tasse all'estero,bloccano la produzione in Italia, chiedono aiuti statali per il proprio settore,fanno le lavorazioni dove la mano d'opera costa di meno e lavora senza tutele e poi scrivono che le imprese che lavorano qui,fanno i miracoli per restare in piedi e pagare tutte le tasse e gli stipendi previsti dai contratti di settore, debbano chiudere perchè è giusto sia così
Si vede che non sanno cosa sia una impresa oppure hanno la presunzione di saperlo in base a quello che vedono dal loro osservatorio previlegiato. Braccia sottratte all'agricoltura.

A chi o cosa ti riferisci, puoi precisare?
C'è la possibilità di un fraintendimento.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 13 ago 2023 22:22

«Capitalismo parrocchiale». È così
che Carlo Alberto Carnevale Maffè,
professore di Strategia e
Imprenditorialità alla Sda Bocconi,
definisce “l’interventismo” del
governo Meloni, che con l’operazione
Mef-Kkr ha dimostrato «di non essere
contro il mercato, ma contro il
mercato libero», imponendo di fatto
«un capitalismo sorvegliato dallo
Stato, per cui se vuoi investire in Italia
lo fai alle nostre condizioni: i soldi ce
li metti tu, ma le decisioni le
prendiamo noi».
Salire a quota 20% nella nuova
infrastruttura di Rete costerà allo
Stato italiano 2,6 miliardi, una
somma non facile da reperire. Era
davvero necessario?
«Kkr ha fatto una scelta intelligente,
sbloccando tra l’altro investimenti
congelati da anni visto che qui
nessuno disponeva delle risorse. Il
governo più che puntare al 20%
avrebbe fatto meglio a lavorare sul
lato della domanda, cioè sulla
digitalizzazione del Paese, rendendo
appetibili gli investimenti sulla Rete.
E invece ha agito in senso opposto, da
rialzo del tetto del contante al
tentativo di abolire lo Spid».
Con l’ultimo decreto si è deciso
anche di calmierare i prezzi dei voli e
di incassare parte degli extraprofitti
delle banche.
«A giudicare dai commenti dei
mercati internazionali l’ultimo
decreto ha avuto l’effetto della tela di
Penelope: in una notte ha disfatto la
fragile tela di credibilità che il
governo era riuscito faticosamente a
costruirsi. Un intervento di questo
tipo dimostra tra l’altro una grave
carenza di cultura economica».
Il prelievo sugli extraprofitti però
ha raccolto un certo consenso, al di
là del centrodestra.
«Si tratta di un’azione autolesionista,
priva di fondamento economico.
Nella relazione al decreto non è
neanche stato quantificato il gettito
fiscale. I mercati finanziari non si
fideranno mai più di un governo che
si sveglia al mattino e dice che i
margini del sistema bancario sono
ingiusti perché negli ultimi sei mesi
hanno incassato profitti non dovuti.
E che si attribuisce persino il merito
del calo dell’inflazione, dovuto anche
a quegli interventi della Bce che ha
tanto criticato: una gravissima
distorsione dei fatti».
Allora ha ragione l’ad di Ryanair,
Eddie Wilson, che accusa il governo
di interventismo di tipo sovietico?
«I manager di Ryanair dovrebbero
imparare a esprimersi in maniera più
diplomatica, e conforme ai canoni
della buona educazione. Detto
questo, Ryanar ha dato un contributo
importante allo sviluppo dei trasporti
aerei in Europa, e non sta al governo
dire loro quali algoritmi usare, o
imporre qualunque altro
meccanismo di definizione dei
prezzi. Intervenire d’imperio sui
prezzi tra l’altro è un’azione
regressiva che tratta allo stesso modo
ricchi e poveri, mentre il governo
dovrebbe intervenire, con risorse
pubbliche, solo a sostegno dei meno
abbienti».
Al contrario il governo è molto
poco interventista nei confronti di
categorie come i tassisti e i balneari.
«Non interviene là dove tocca gli
interessi dei propri elettori, mentre
interviene per usare leve di ricatto,
come sta facendo nei confronti delle
banche. Ha un concetto del Made in
Italy ottocentesco, un capitalismo
parrocchiale che non premia
l’imprenditoria che fa grande l’Italia,
quella legata alle grandi catene
internazionali del valore. Una visione
paternalistica di un Paese
autoreferenziale, che ha bisogno di
una stretta sorveglianza da parte
della politica perché altrimenti
rischia di essere saccheggiato dalle
multinazionali cattive».
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 14 ago 2023 12:15

ottime considerazioni di Carnevale Maffé

rimpiango sempre i suoi "Conti della belva" con Giannino su Radio 24 (un'altra trasmissione poco governativa che quei pavidi hanno chiuso)

al di là delle considerazioni economiche ce n'è una di principio: un governo che si arroga il diritto di stabilire quando un profitto è giusto e quando è "extra" a me fa paura

sento puzza di stato etico
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 14 ago 2023 20:06

tenente Drogo ha scritto:ottime considerazioni di Carnevale Maffé

rimpiango sempre i suoi "Conti della belva" con Giannino su Radio 24 (un'altra trasmissione poco governativa che quei pavidi hanno chiuso)

al di là delle considerazioni economiche ce n'è una di principio: un governo che si arroga il diritto di stabilire quando un profitto è giusto e quando è "extra" a me fa paura

sento puzza di stato etico


Magari fosse etico.
Questo è solo populismo cialtrone.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 15 ago 2023 01:46

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 15 ago 2023 13:30

VIMINALE,SBARCHI DI MIGRANTI NEL 2023 PIÙ CHE RADDOPPIATI ++

(ANSA) - ROMA, 15 AGO - Sono più che raddoppiati gli sbarchi di migranti nei primi sette mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: secondo i dati del Viminale sono stati 89.158 (rispetto ai 41.435 del periodo 2022, con una variazione percentuale del 115,18%). Il principale Paese di partenza verso l'Italia è la Tunisia (l'anno scorso Libia). Aumentano i soccorsi a seguito di eventi Sar, coinvolti nel 72,64% dei casi: 64.764 (di cui 3.777 soccorsi da Ong) rispetto ai 19.171 (6.224 soccorsi da Ong) del 2022.   I rimpatri sono stati 2.561 (+28,05%) rispetto ai 2.000 dello scorso anno. Crescono anche le richieste di asilo: 72.460 (+70,59%).

Ah, ma era tutta colpa delle ONG e del governo di sinistra buonista....
Quando la smetteranno, gli italiani, di ragionare col culo invece che con la testa che a quanto pare hanno ricevuto?
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 15 ago 2023 14:46

purtroppo a questi mentecatti che sono un mix esiziale di incompetenza e malvagità gli sbarchi fanno molto comodo

fanno comodo gli episodi di cronaca nera che vedono coinvolti extracomunitari (che inevitabilmente avvengono, fosse solo per un fatto statistico), fanno comodo perché tengono alta la tensione e distraggono quella parte di elettori sensibili alle tematiche razziste e in cerca di capri espiatorii
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 16 ago 2023 01:53

https://www.lynalden.com/reshoring/

Perché non basta dire "riportiamo qui le fabbriche".
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Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 17 ago 2023 22:32

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