Parliamo di guerra

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

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Patàta
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Patàta » 29 giu 2023 17:01

Wir müssen wissen, wir werden wissen (D. H.)
maxer
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda maxer » 29 giu 2023 17:09

l'oste ha scritto:
bobbisolo ha scritto:(...) ...quindi è vero anche che l'attuale "benessere" lo si deve al predominio americano nel mondo, però è anche vero che non sapremmo mai se sarebbe potuta andare diversamente, peggio, uguale o meglio di come stiamo ora... quindi penso che la critica al modus operandi americano possa starci, pur vivendo in un mondo occidentale del quale gli americani hanno contribuito in larga parte a connotarlo e del quale benessere anche io godo: non penso di dovergli "fedeltà" a vita per averci salvato dai nazi. Anche perchè ripeto, non c'era dietro un interesse filantropico, ma economico... al ciento pe' ciento :wink:

Infatti. Siamo certi che questo benessere basato sulla "USA way of life" sia reale sotto ogni aspetto e si sia dimostrato un modello equo e vincente?
Penso al modello di allevamento intensivo di carne animale, all'utilizzo di prodotti chimici ai limiti per l'agricoltura, all'uso dell'illuminazione nelle città, alla pena di morte presente ancora in molti stati US, al loro sistema sanitario pubblico, al modello elettorale via posta via fax via cometipare, all'iper consumismo industriale di prodotti spesso non propriamente salutari....

...
aggiungiamoci pure lo strapotere delle lobbies delle armi da fuoco ad uso personale, che ogni anno causano stragi continue di innocenti cittadini, anche nelle scuole, con una diffusione di un numero assurdo di armi di ogni tipo
e gli episodi di puro razzismo compiuti dalle cosiddette "forze dell' ordine", che spesso considerano il "nigger" solo come carne da macello e loro nemico da uccidere a freddo

Come due esempi di civiltà (da esportare) non mi sembrano proprio male e stiamo assistendo a come facciano sempre più da modelli in tanta parte delle nostre società occidentali

(del benessere :mrgreen: )
...
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l'oste
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 29 giu 2023 17:23

In un mondo comandato da uomini bambini, chi porta il pallone decide.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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maxer
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda maxer » 29 giu 2023 17:23

Patàta ha scritto:Guardatevi questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=__fSkYeP77E

...
già adesso, l' Italia è il Paese in Europa con la maggiore percentuale di ragazzi e bambini obesi, con tutto ciò che ne deriverà per il loro futuro

e, cinicamente, per il vertiginoso aumento previsto per i prossimi decenni delle spese sanitarie pubbliche (che già ora sono allo stremo) a causa di questa vera e propria "calamità giovanile"
...
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Timoteo
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Timoteo » 29 giu 2023 17:34

Trabateo ha scritto:
bobbisolo ha scritto:statunitensi, corretto...anche se il messaggio è ben chiaro dal principio, altro che zebra-fish

maaaaddonna regà, grammar nazi al potere


Prova a metterti nei panni di un nativo: un giorno eri libero sul tuo cavallo a cacciare bisonti e il giorno dopo ti sei ritrovato in una riserva (in territorio di M) che via via è andato sempre più rimpicciolendosi.
Ti girerebbero o no i cabasisi a sentir chiamare tutti americani?

Finché le parole avranno un significato ben preciso saremo liberi, dopodiché tutto diventerà interpretabile a uso e consumo del prepotente/potente di turno...beh, già questo avviene ora


Ma che stai a dí?
Secondo te loro sarebbero gli americani?
Si chiamavano così prima di Vespucci?
Guarda che nel week end incasino le tartine e ti mando foto disturbanti.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 29 giu 2023 18:50

– E quelli? – Quelli? Je successe questa:
Che mentre, lì, framezzo ar villutello
Cusì arto, p’entrà ne la foresta
Rompeveno li rami cor cortello,

Veddero un fregno buffo, co’ la testa
Dipinta come fosse un giocarello,
Vestito mezzo ignudo, co’ ‘na cresta
Tutta formata de penne d’ucello.

Se fermorno. Se fecero coraggio…
– A quell’omo! je fecero, chi séte? – E, fece, chi ho da esse?
Sò un servvaggio.

E voi antri quaggiù chi ve ce manna?
– Ah, je fecero, voi lo saperete
Quando vedremo er re che ve commanna.

E quello, allora, je fece er piacere
De portalli dar re, ch’era un surtano,
Vestito tutto d’oro: co’ ‘n cimiere
De penne che pareva un musurmano.

E quelli allora, co’ bone maniere,
Dice: – Sa? Noi venimo da lontano,
Per cui, dice, voressimo sapere
Si lei siete o nun siete americano.

– Che dite? fece lui, de dove semo?
Semo de qui, ma come sò chiamati
‘Sti posti, fece, noi nu’ lo sapemo. –

Ma vedi si in che modo procedeveno!
Te basta a dì che lì c’ereno nati
Ne l’America, e manco lo sapeveno.

-----------------

"La scoperta dell'America" di Pascarella
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 29 giu 2023 18:57

maxer ha scritto:
l'oste ha scritto:
bobbisolo ha scritto:(...) ...quindi è vero anche che l'attuale "benessere" lo si deve al predominio americano nel mondo, però è anche vero che non sapremmo mai se sarebbe potuta andare diversamente, peggio, uguale o meglio di come stiamo ora... quindi penso che la critica al modus operandi americano possa starci, pur vivendo in un mondo occidentale del quale gli americani hanno contribuito in larga parte a connotarlo e del quale benessere anche io godo: non penso di dovergli "fedeltà" a vita per averci salvato dai nazi. Anche perchè ripeto, non c'era dietro un interesse filantropico, ma economico... al ciento pe' ciento :wink:

Infatti. Siamo certi che questo benessere basato sulla "USA way of life" sia reale sotto ogni aspetto e si sia dimostrato un modello equo e vincente?
Penso al modello di allevamento intensivo di carne animale, all'utilizzo di prodotti chimici ai limiti per l'agricoltura, all'uso dell'illuminazione nelle città, alla pena di morte presente ancora in molti stati US, al loro sistema sanitario pubblico, al modello elettorale via posta via fax via cometipare, all'iper consumismo industriale di prodotti spesso non propriamente salutari....

...
aggiungiamoci pure lo strapotere delle lobbies delle armi da fuoco ad uso personale, che ogni anno causano stragi continue di innocenti cittadini, anche nelle scuole, con una diffusione di un numero assurdo di armi di ogni tipo
e gli episodi di puro razzismo compiuti dalle cosiddette "forze dell' ordine", che spesso considerano il "nigger" solo come carne da macello e loro nemico da uccidere a freddo

Come due esempi di civiltà (da esportare) non mi sembrano proprio male e stiamo assistendo a come facciano sempre più da modelli in tanta parte delle nostre società occidentali

(del benessere :mrgreen: )
...


Beh, nel cogliere il mio riferimento agli USA avete completamente deviato dall'argomento, ma proprio a 180 gradi.
Non ho mai sostenuto che dobbiamo rendere grazie all'american way of life, diocenescampieliberi, ma che la pax americana del secondo dopoguerra, unita alla concezione liberale del suo sistema economico, ha portato una tale espansione delle attività economiche mondiali che la povertà (pregasi confrontare le statistiche) è scesa a livelli mai raggiunti prima. E gli americani sono i discendenti del pensiero occidentale, a partire dagli antichi greci.
Sono sicurissimo nell'affermare che mai avremmo potuto godere globalmente di questo benessere se al posto di noi occidentali il pianeta fosse stato gestito dagli arabi, dagli indiani o dai cinesi.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda bobbisolo » 30 giu 2023 09:25

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
l'oste ha scritto:
bobbisolo ha scritto:(...) ...quindi è vero anche che l'attuale "benessere" lo si deve al predominio americano nel mondo, però è anche vero che non sapremmo mai se sarebbe potuta andare diversamente, peggio, uguale o meglio di come stiamo ora... quindi penso che la critica al modus operandi americano possa starci, pur vivendo in un mondo occidentale del quale gli americani hanno contribuito in larga parte a connotarlo e del quale benessere anche io godo: non penso di dovergli "fedeltà" a vita per averci salvato dai nazi. Anche perchè ripeto, non c'era dietro un interesse filantropico, ma economico... al ciento pe' ciento :wink:

Infatti. Siamo certi che questo benessere basato sulla "USA way of life" sia reale sotto ogni aspetto e si sia dimostrato un modello equo e vincente?
Penso al modello di allevamento intensivo di carne animale, all'utilizzo di prodotti chimici ai limiti per l'agricoltura, all'uso dell'illuminazione nelle città, alla pena di morte presente ancora in molti stati US, al loro sistema sanitario pubblico, al modello elettorale via posta via fax via cometipare, all'iper consumismo industriale di prodotti spesso non propriamente salutari....

...
aggiungiamoci pure lo strapotere delle lobbies delle armi da fuoco ad uso personale, che ogni anno causano stragi continue di innocenti cittadini, anche nelle scuole, con una diffusione di un numero assurdo di armi di ogni tipo
e gli episodi di puro razzismo compiuti dalle cosiddette "forze dell' ordine", che spesso considerano il "nigger" solo come carne da macello e loro nemico da uccidere a freddo

Come due esempi di civiltà (da esportare) non mi sembrano proprio male e stiamo assistendo a come facciano sempre più da modelli in tanta parte delle nostre società occidentali

(del benessere :mrgreen: )
...


Beh, nel cogliere il mio riferimento agli USA avete completamente deviato dall'argomento, ma proprio a 180 gradi.
Non ho mai sostenuto che dobbiamo rendere grazie all'american way of life, diocenescampieliberi, ma che la pax americana del secondo dopoguerra, unita alla concezione liberale del suo sistema economico, ha portato una tale espansione delle attività economiche mondiali che la povertà (pregasi confrontare le statistiche) è scesa a livelli mai raggiunti prima. E gli americani sono i discendenti del pensiero occidentale, a partire dagli antichi greci.
Sono sicurissimo nell'affermare che mai avremmo potuto godere globalmente di questo benessere se al posto di noi occidentali il pianeta fosse stato gestito dagli arabi, dagli indiani o dai cinesi.


Zampa vorrei risponderti ma ho paura di ferirti... poi mi vai a rischio estinzione come i Panda :oops:
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda maxer » 30 giu 2023 09:50

bobbisolo ha scritto:Zampa vorrei risponderti ma ho paura di ferirti ... poi mi vai a rischio estinzione come i Panda :oops:

...
bravo, bobbi, nel riporre (almeno per ora) quell' ascia affilata) ! :lol:
...

io, la mia, l' ho nascosta in cantina assieme ai miei vini : ma quando scendo a scegliere una bottiglia e la rivedo, mi viene un sussulto
e una voglia di usarla (che voi umani non potete nemmeno concepire) :mrgreen:
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Trabateo » 30 giu 2023 14:38

Timoteo ha scritto:
Trabateo ha scritto:
bobbisolo ha scritto:statunitensi, corretto...anche se il messaggio è ben chiaro dal principio, altro che zebra-fish

maaaaddonna regà, grammar nazi al potere


Prova a metterti nei panni di un nativo: un giorno eri libero sul tuo cavallo a cacciare bisonti e il giorno dopo ti sei ritrovato in una riserva (in territorio di M) che via via è andato sempre più rimpicciolendosi.
Ti girerebbero o no i cabasisi a sentir chiamare tutti americani?

Finché le parole avranno un significato ben preciso saremo liberi, dopodiché tutto diventerà interpretabile a uso e consumo del prepotente/potente di turno...beh, già questo avviene ora


Ma che stai a dí?
Secondo te loro sarebbero gli americani?
Si chiamavano così prima di Vespucci?
Guarda che nel week end incasino le tartine e ti mando foto disturbanti.


La prossima volta ti faccio un disegnino di Little Big Horn...e al posto del Generale Custer metto te e le tue tartine :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Timoteo » 30 giu 2023 15:14

Trabateo ha scritto:
Timoteo ha scritto:
Trabateo ha scritto:
bobbisolo ha scritto:statunitensi, corretto...anche se il messaggio è ben chiaro dal principio, altro che zebra-fish

maaaaddonna regà, grammar nazi al potere


Prova a metterti nei panni di un nativo: un giorno eri libero sul tuo cavallo a cacciare bisonti e il giorno dopo ti sei ritrovato in una riserva (in territorio di M) che via via è andato sempre più rimpicciolendosi.
Ti girerebbero o no i cabasisi a sentir chiamare tutti americani?

Finché le parole avranno un significato ben preciso saremo liberi, dopodiché tutto diventerà interpretabile a uso e consumo del prepotente/potente di turno...beh, già questo avviene ora


Ma che stai a dí?
Secondo te loro sarebbero gli americani?
Si chiamavano così prima di Vespucci?
Guarda che nel week end incasino le tartine e ti mando foto disturbanti.


La prossima volta ti faccio un disegnino di Little Big Horn...e al posto del Generale Custer metto te e le tue tartine :mrgreen:



non ti sforzare, che nun je la fai.
ricordati che per me tu c'hai sempre ragione.
tessssoro mio.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Timoteo » 30 giu 2023 15:16

zampaflex ha scritto:
maxer ha scritto:
l'oste ha scritto:
bobbisolo ha scritto:(...) ...quindi è vero anche che l'attuale "benessere" lo si deve al predominio americano nel mondo, però è anche vero che non sapremmo mai se sarebbe potuta andare diversamente, peggio, uguale o meglio di come stiamo ora... quindi penso che la critica al modus operandi americano possa starci, pur vivendo in un mondo occidentale del quale gli americani hanno contribuito in larga parte a connotarlo e del quale benessere anche io godo: non penso di dovergli "fedeltà" a vita per averci salvato dai nazi. Anche perchè ripeto, non c'era dietro un interesse filantropico, ma economico... al ciento pe' ciento :wink:

Infatti. Siamo certi che questo benessere basato sulla "USA way of life" sia reale sotto ogni aspetto e si sia dimostrato un modello equo e vincente?
Penso al modello di allevamento intensivo di carne animale, all'utilizzo di prodotti chimici ai limiti per l'agricoltura, all'uso dell'illuminazione nelle città, alla pena di morte presente ancora in molti stati US, al loro sistema sanitario pubblico, al modello elettorale via posta via fax via cometipare, all'iper consumismo industriale di prodotti spesso non propriamente salutari....

...
aggiungiamoci pure lo strapotere delle lobbies delle armi da fuoco ad uso personale, che ogni anno causano stragi continue di innocenti cittadini, anche nelle scuole, con una diffusione di un numero assurdo di armi di ogni tipo
e gli episodi di puro razzismo compiuti dalle cosiddette "forze dell' ordine", che spesso considerano il "nigger" solo come carne da macello e loro nemico da uccidere a freddo

Come due esempi di civiltà (da esportare) non mi sembrano proprio male e stiamo assistendo a come facciano sempre più da modelli in tanta parte delle nostre società occidentali

(del benessere :mrgreen: )
...


Beh, nel cogliere il mio riferimento agli USA avete completamente deviato dall'argomento, ma proprio a 180 gradi.
Non ho mai sostenuto che dobbiamo rendere grazie all'american way of life, diocenescampieliberi, ma che la pax americana del secondo dopoguerra, unita alla concezione liberale del suo sistema economico, ha portato una tale espansione delle attività economiche mondiali che la povertà (pregasi confrontare le statistiche) è scesa a livelli mai raggiunti prima. E gli americani sono i discendenti del pensiero occidentale, a partire dagli antichi greci.
Sono sicurissimo nell'affermare che mai avremmo potuto godere globalmente di questo benessere se al posto di noi occidentali il pianeta fosse stato gestito dagli arabi, dagli indiani o dai cinesi.


o dai folignati.
non ti dimenticare.
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 30 giu 2023 19:19

zampaflex ha scritto:Beh, nel cogliere il mio riferimento agli USA avete completamente deviato dall'argomento, ma proprio a 180 gradi.
Non ho mai sostenuto che dobbiamo rendere grazie all'american way of life, diocenescampieliberi, ma che la pax americana del secondo dopoguerra, unita alla concezione liberale del suo sistema economico, ha portato una tale espansione delle attività economiche mondiali che la povertà (pregasi confrontare le statistiche) è scesa a livelli mai raggiunti prima. E gli americani sono i discendenti del pensiero occidentale, a partire dagli antichi greci.
Sono sicurissimo nell'affermare che mai avremmo potuto godere globalmente di questo benessere se al posto di noi occidentali il pianeta fosse stato gestito dagli arabi, dagli indiani o dai cinesi.

Analisi perfetta dal punto di vista storico ed economico.
Non sono d'accordo che gli yankee siano discendenti degli antichi greci, perlomeno dal punto di vista filosofico visto che sebbene molto portati all'azione sono poco adatti alla riflessione.
Anche senza controprova anch'io penso che staremmo tutti messi peggio se la gestione dai primi del novecento in poi fosse stata gestita da arabi o cinesi, per gli indiani invece qualche dubbio me lo tengo.
Il tema è che nonostante abbiano avuto il potere di gestire lo sviluppo economico del mondo, i poteri USA (armi, petrolio e minoranze da sfruttare) abbiano unicamente contribuito al produttivismo sfrenato, al consumismo e alla globalizzazione dei loro credo senza pensare, appunto riflettere, su una visione sociale di benessere. La povertà è indubbiamente un male ma la sobrietà forse avrebbe portato il pianeta ad avere uno stato conservativo migliore della natura e delle materie prime invece hanno pensato solo ad accaparrarsi il massimo possibile. Forse oggi per riflesso vedremmo godere molti popoli e paesi (in particolare nel terzo mondo) del loro benessere naturale, naturistico anche, invece di dover lottare ai limiti della povertà e delle ingiustizie sociali per stare al passo con le leggi produttive e di mercato "imposte" dagli USA al mondo.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda zampaflex » 30 giu 2023 22:30

l'oste ha scritto:Il tema è che nonostante abbiano avuto il potere di gestire lo sviluppo economico del mondo, i poteri USA (armi, petrolio e minoranze da sfruttare) abbiano unicamente contribuito al produttivismo sfrenato, al consumismo e alla globalizzazione dei loro credo senza pensare, appunto riflettere, su una visione sociale di benessere. La povertà è indubbiamente un male ma la sobrietà forse avrebbe portato il pianeta ad avere uno stato conservativo migliore della natura e delle materie prime invece hanno pensato solo ad accaparrarsi il massimo possibile. Forse oggi per riflesso vedremmo godere molti popoli e paesi (in particolare nel terzo mondo) del loro benessere naturale, naturistico anche, invece di dover lottare ai limiti della povertà e delle ingiustizie sociali per stare al passo con le leggi produttive e di mercato "imposte" dagli USA al mondo.


Bravo, questo è uno spunto di discussione felicemente innestato sul tema precedente, uno sviluppo alternativo e razionale di quanto il progresso economico occidentale, consumistico, ha portato collateralmente a sé.
Personalmente detesto lo shortermism, o la necessità di fare consumare il consumatore ingozzandolo come un'oca del Périgord. Detesto l'esibizione pacchiana. Detesto il volersi offrire più di quanto ci si può permettere. Detesto i cortigiani alla ricerca di un osso semispolpato da esibire nella sfilata del lusso. Trovo ipocrita lavarsi la coscienza dello sfruttamento del pianeta spostando il problema qualche meridiano più in là. Produci-consuma-crepa, diceva GLF.
Ritengo necessario fare qualche sacrificio oggi per salvare quanto più possibile della natura e dell'unico mondo abitabile che conosciamo, per i nostri figli, nipoti e discendenti tutti. E perciò mi fanno imbestialire i negazionisti del cambiamento climatico, guarda caso tutti collocati in una precisa area ideologica, ma voglio restare in topic.
Ma non posso fare a meno di notare come le potenze emergenti stiano seguendo esattamente lo stesso percorso nostro, fatto di tumultuosa crescita a qualunque costo, un frigo e una tv per tutti, e fanculo alla foresta ed al laghetto.
Che siano il calamitoso populista sudamerindio, l'untuoso e sfuggente indiano incastato e ammanicato, o il cerebrale e arrogante cinese consensuale volente o nolente, non ce n'è uno, e sfido Bobbi e Maxer a trovarlo, che prenda una strada diversa.
Vorrà dire che, alla fine, non sono l'ideologia o l'autostoria di predominio culturale a forgiare la politica dei continenti, bensì un semplice e viscerale desiderio comune a tutto il pianeta, cioé panza piena e tetto sulla testa?
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 30 giu 2023 22:58

Il coro del Cremlino
di Stefano Cappellini


I filoputiniani italiani fanno il gioco delle tre carte dall’inizio della guerra

Qualche giorno fa, nel pieno della rivolta di Evgenij Prigozhin, quando ancora le truppe mercenarie della brigata Wagner parevano intenzionate a puntare su Mosca, un drappello di cronisti ha intercettato il leader del Movimento 5 Stelle a margine di una manifestazione di piazza e gli ha chiesto un parere sui fatti russi. Conte ha risposto così: «C’è una escalation che stiamo seguendo con molta attenzione. Il quadro complessivo rimane comunque quello, così come la nostra posizione critica nei confronti di una strategia che è soltanto militare senza una via di uscita politica». Quella di Conte può sembrare a prima vista una risposta vuota, tre frasi messe insieme per non saper bene cosa dire nel merito, e non è un’impressione sbagliata. A ben guardare, però, è peggio. Lo rivela quella parola: “escalation”. Da mesi usata dal M5S e da un variegato fronte che comprende putiniani dichiarati e dissimulati, tribuni televisivi con e senza programma, neokissingeriani gialloverdi o con falce e martello, per chiedere la fine degli aiuti militari all’Ucraina e la sostanziale resa alle ragioni dell’invasione russa. Con la rivolta di Prigozhin si è compiuta l’ultima piroetta logica della compagnia di giro: suggerire che persino la rivolta della Wagner, tutta interna alle logiche terroriste dello Stato russo e alla sua scelta unilaterale di guerra, sia un effetto delle politiche dell’Occidente, degli Usa e della Nato.

Il dilagare della propaganda filorussa, più o meno consapevole, funziona come una slot truccata: a ogni giro di leva dà sempre come risultato la necessità di assecondare la versione e i desideri di Mosca. Prima la Russia è troppo forte e non può essere contrastata (la tesi su cui l’ineffabile sociologo Alessandro Orsini ha conquistato la ribalta televisiva), poi la Russia è troppo fragile e non si può rischiare che imploda. Contrariare Putin non va bene perché altrimenti usa l’atomica (era la scandalosa tesi centrale di un manifesto rossobruno promosso qualche mese fa, tra gli altri, da Massimo Cacciari e Franco Cardini), ma sostituirlo nemmeno, perché a usare l’atomica sarebbero i golpisti. Il cortocircuito logico e politico di questo andirivieni ha trovato la sua sintesi finale nel tweet che l’ex presidente Rai Marcello Foa, sovranista area Lega, ha dedicato al quasi golpe: “Se dovesse vincere Prigozhin avremmo a che fare con un dittatore capace di tutto”. Il che è senz’altro vero, a patto di spiegare in cosa Putin sarebbe invece un capo di Stato, e non un dittatore, incapace di tutto e con un senso del limite, visto che fino alla settimana scorsa il possibile ricorso alle armi nucleari da parte del Cremlino era appunto l’argomento principe per chiedere di disarmare Kiev e chiuderla qui, mutilando l’Ucraina di quel che è necessario per tornare tutti serenamente, tranne gli ucraini, alle faccende di prima.

Un gioco delle tre carte che va in scena dal giorno uno della guerra. La Russia invade? Fake americana. La Russia ha invaso? È stata costretta dalla Nato. Ma questa non è una storia di pronostici sbagliati, sarebbe il meno. È invece la storia di un progressivo sfondamento della propaganda russa nel dibattito pubblico italiano, con la beffa di vedersi presentare le tesi che a Mosca sono oscene veline di regime come una ventata di coraggioso anticonformismo che il sistema vuole silenziare (silenziare mandandole in onda a ogni ora del giorno). Oltre alla bestialità di Prigozhin frutto dell’escalation, la mistificazione ha preso anche la forma dello scherno, accreditando l’idea che il fronte che difende le ragioni dell’Ucraina e di una pace giusta abbia tifato per Prigozhin. “Prigozhin delude i suoi fan italiani”, ha titolato il Fatto, organo ufficiale della presunta controinformazione, sul quale il generale Fabio Mini ha rilanciato la tesi dell’ex presidente russo Dmitrij Medevedev, secondo il quale dietro l’imbizzarrirsi della Wagner ci sarebbero “i servizi segreti occidentali”. Chi siano i fan italiani di Prigozhin, almeno un nome, una testata, un cinguettìo, non è dato sapere. Ma la loro invenzione è stato un altro modo per spingere la narrazione cara a Mosca: chi sta con l’Ucraina è comunque complice dei nazi, un giorno sostiene la brigata Azov e quello dopo la Wagner. In Italia la delirante teoria della denazificazione dell’Ucraina ha sfondato e conquistato pezzi interi di opinione pubblica, anche chi non ne aveva bisogno come quei reduci che nel putinismo vedono la continuazione della battaglia sovietica e forse della loro giovinezza.

Non è difficile capire il meccanismo che ha spinto la compagnia a ironizzare sui “fan italiani di Prigozhin”. È il sollievo per l’esito della vicenda, la necessità di avere Putin ancora in sella per continuare a far girare le tesi sulla “guerra di Biden” (Michele Santoro), le analisi sulla “guerra degli Usa per dominare il mondo” (Moni Ovadia) o gli appelli del genere “nessuno dica che Putin non vuole la pace” (Conte), e al proposito vedremo con quali risultati tornerà da Mosca il cardinale Zuppi che ieri ha incontrato il patriarca della Chiesa ortodossa Kirill. Sarebbe stata una beffa, per molti, dopo aver sostenuto che opporsi a Putin è sbagliato quanto inutile, constatare che a farlo fuori era stata una brigata di nazisti da lui pagati e sparsi nel mondo a uccidere. Con Putin ancora al comando, anzi “enormemente rafforzato” (Orsini), si può continuare a truccare la slot: escalation, escalation, escalation.

La Repubblica 30 giugno 2023
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda l'oste » 30 giu 2023 23:43

zampaflex ha scritto:
l'oste ha scritto:Il tema è che nonostante abbiano avuto il potere di gestire lo sviluppo economico del mondo, i poteri USA (armi, petrolio e minoranze da sfruttare) abbiano unicamente contribuito al produttivismo sfrenato, al consumismo e alla globalizzazione dei loro credo senza pensare, appunto riflettere, su una visione sociale di benessere. La povertà è indubbiamente un male ma la sobrietà forse avrebbe portato il pianeta ad avere uno stato conservativo migliore della natura e delle materie prime invece hanno pensato solo ad accaparrarsi il massimo possibile. Forse oggi per riflesso vedremmo godere molti popoli e paesi (in particolare nel terzo mondo) del loro benessere naturale, naturistico anche, invece di dover lottare ai limiti della povertà e delle ingiustizie sociali per stare al passo con le leggi produttive e di mercato "imposte" dagli USA al mondo.


Bravo, questo è uno spunto di discussione felicemente innestato sul tema precedente, uno sviluppo alternativo e razionale di quanto il progresso economico occidentale, consumistico, ha portato collateralmente a sé.
Personalmente detesto lo shortermism, o la necessità di fare consumare il consumatore ingozzandolo come un'oca del Périgord. Detesto l'esibizione pacchiana. Detesto il volersi offrire più di quanto ci si può permettere. Detesto i cortigiani alla ricerca di un osso semispolpato da esibire nella sfilata del lusso. Trovo ipocrita lavarsi la coscienza dello sfruttamento del pianeta spostando il problema qualche meridiano più in là. Produci-consuma-crepa, diceva GLF.
Ritengo necessario fare qualche sacrificio oggi per salvare quanto più possibile della natura e dell'unico mondo abitabile che conosciamo, per i nostri figli, nipoti e discendenti tutti. E perciò mi fanno imbestialire i negazionisti del cambiamento climatico, guarda caso tutti collocati in una precisa area ideologica, ma voglio restare in topic.
Ma non posso fare a meno di notare come le potenze emergenti stiano seguendo esattamente lo stesso percorso nostro, fatto di tumultuosa crescita a qualunque costo, un frigo e una tv per tutti, e fanculo alla foresta ed al laghetto.
Che siano il calamitoso populista sudamerindio, l'untuoso e sfuggente indiano incastato e ammanicato, o il cerebrale e arrogante cinese consensuale volente o nolente, non ce n'è uno, e sfido Bobbi e Maxer a trovarlo, che prenda una strada diversa.
Vorrà dire che, alla fine, non sono l'ideologia o l'autostoria di predominio culturale a forgiare la politica dei continenti, bensì un semplice e viscerale desiderio comune a tutto il pianeta, cioé panza piena e tetto sulla testa?

Magari fosse solo panza piena e tetto sulla testa e un lavoro dignitoso e remunerato in base a competenze e impegno.
Senza spostare sulla politica in modalità schieramenti che a cazzate ipocrite sono stati bravi tutti in Italia. Stabilire chi più o meno tra dx e sx dipende a quale categoria ognuno di noi appartiene e i benefici ricevuti. Opportunity party forever.

È tristemente vero, la tendenza è quella, l'India nel 2050 avrà più abitanti della Cina (proiezoni Onu) e una crescita industrial-tecnologica ciclopica per velocità ma a partire da Bollywood, Gange sylicon Valley, stile di vita e disparità sociale sono l'imitazione dell'originale Made in Washington.
Del resto a noi non è nuova questa spruzzata stelle e strisce, ricordiamo il fu B., gli elicotteri agli allenamenti della squadra, l'ostentaziome del self made man, le 3 tv commerciali con tre target definiti ecc. Abbiamo avuto il più americano degli imitatori, bravo quanto gli originali, ahimè.
Spesso nel frasario intellettual-popolare si dice che gli americani (statunitensi) sono come bambini, giocano con le pistole, usano le donne (vedi Hollywood, the original), mangiano e fanno le cose che fanno male, sono edonisti e personalistici, come un pre teenager di 11-12 anni.
Chi non vorrebbe vivere in una società che incentiva il lato infantile di ognuno di noi? Dai, troppo figo, spendi, gioca, vacanzeggia, costruire un personaggio prima di una persona.
Vuoi mettere rispetto al sobrio far quadrare i conti e l'ambiente anche nel breve per avere riserve nel futuro. Invece vince sempre il medio/lungo in cui alla fine si deve sempre correre ai ripari, prima che la terra ci sfanculi o le banche chiedano il conto.
Thanx God it's friday e mi sono bevuto una bottiglia di Carignano buona buona.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 lug 2023 10:35

Immagine
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Travolta » 01 lug 2023 12:41

tenente Drogo ha scritto:Immagine


E' stata imo una "discreta" pagina di televisione .La Gruber solitamente faziosa e che mi e' insopportabile anche quando e' a favore di tesi che condivido ha avuto perlomeno la decenza di invitare a fare domande 2 persone non prone totalmente all'Ucraina .Kuleba pur avendo il trattamento di favore di non essere mai interrotto al contrario di quasi tutti gli altri ospiti che solitamente vengono invitati ne e' uscito meglio degli altri "ospitati" ucraini.Forse avresti preferito una trasmissione con Parsi e Cappellini a far domande :D ? . Infame e' un aggettivo che uso da sempre con moderazione ma capisco che questo ex-radicale che hai citato non possa avere la mia "sensibilita' ".
ps: Ho visto,nel post nel quale ti sei autocitato, che sei amico su fb di 2 miei conoscenti genovesi quindi faro' il "fioretto" di andarci piu' pianino con te :D .Uno dei 2 e' un mio carissimo amico ed ha idee simili alle mie :D ,l'altro' e' un ultra' ucraino al pari tuo ma al quale riconosco una conoscenza culturale e storica ( mi ha consigliato nel passato vari libri ) 100 volte superiore a me,te ,Parsi,Cappellini e Iacoboni ecco potresti citare lui al posto loro anche se sull'argomento Ucraina e troppo fazioso e non riesco a dialogarci ragion per cui l'ho "oscurato" :D
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda maxer » 01 lug 2023 13:05

tenente Drogo ha scritto:Immagine

...
c' arisemo col tuo incubo
(stavolta addirittura mattutino !)

ti sei fatto proprio rovinare la vita
8) :lol: 8)


Kuleba : fantoccio di un fantoccio

(armi armi armi
vincere vincere vincere)

...
carpe diem 8)
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 lug 2023 13:14

e niente, non ce la fate proprio ad essere obiettivi
il ministro di una nazione invasa sta dicendo che vuole che il suo popolo resti libero o riconquisti la libertà e un infame sorride,
come La Russa quando ridacchia se gli ricordano i valori della resistenza

antifascisti a corrente alternata
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 lug 2023 13:16

maxer ha scritto:Kuleba : fantoccio di un fantoccio


PS ti avevo chiesto perché secondo te Zelenski è un burattino, ma non mi ha mai risposto
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Travolta » 01 lug 2023 13:40

tenente Drogo ha scritto:
antifascisti a corrente alternata


Antifascista a corrente alternata a me non lo dici ,se poi viene da uno che fa il tifo per gli azoviani renditi conto che risulta anche ridicolo.Se hai delle ossessioni fatti vedere da qualcuno che puo' aiutarti a me non frega un cazzo ma non ti permettere di insultarmi.
Se riferito a me tienitelo per te,se riferito ad altri specifica .Con immutata stima :D
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 lug 2023 13:48

Travolta ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
antifascisti a corrente alternata


Antifascista a corrente alternata a me non lo dici ,se poi viene da uno che fa il tifo per gli azoviani renditi conto che risulta anche ridicolo.Se hai delle ossessioni fatti vedere da qualcuno che puo' aiutarti a me non frega un cazzo ma non ti permettere di insultarmi.
Se riferito a me tienitelo per te,se riferito ad altri specifica .Con immutata stima


"azoviani" è una falsità

io non insulto
ribadisco che è strabico vedere il fascismo solo da una parte
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda tenente Drogo » 01 lug 2023 13:55

pur con tutti i dubbi che si possono avere, i distinguo ecc.ecc., lo schema è abbastanza chiaro"

- una nazione invade un'altra
- gli abitanti della nazione invasa aspirano alla libertà
- siccome l'invasore - chiamiamolo R - è una (forse ex) superpotenza nemica di una superpotenza che chiameremo U, allora U interviene ad aiutare gli aggrediti

sarebbe ovvio parteggiare per gli aggrediti

MA

l'odio per U è tale che proprio non ce la si fa e si rimane equidistanti
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Re: Parliamo di guerra

Messaggioda Travolta » 01 lug 2023 14:06

tenente Drogo ha scritto:pur con tutti i dubbi che si possono avere, i distinguo ecc.ecc., lo schema è abbastanza chiaro"

- una nazione invade un'altra
- gli abitanti della nazione invasa aspirano alla libertà
- siccome l'invasore - chiamiamolo R - è una (forse ex) superpotenza nemica di una superpotenza che chiameremo U, allora U interviene ad aiutare gli aggrediti

sarebbe ovvio parteggiare per gli aggrediti

MA

l'odio per U è tale che proprio non ce la si fa e si rimane equidistanti


Si ma cosi andiamo in loop infinito .Tu e quasi tutti media * oggi* raccontate i fatti come vi fa comodo e senza considerare quello accaduto prima e cio' equivale a dare una idea sbagliata o perlomeno parziale .Devo ripetere tutta lo storia? .Assalto e strage casa dei sindacati di Odessa, colpo di stato,eiromaidan,bandera,feste nazionali abolite ,azov,partiti fuorilegge etc etc mi sembra che diventi un po' noiosa la cosa pero' finche' la si continua a raccontare evitando di narrare il prima io il prima ve lo ricordero' .Poi come scrissi qui nel mio primo post la Russia avrebbe dovuto intervenre subito e in modo esplicito a difesa della autoproclamate repubbliche del Donbass ed anche nel 2022 limitarsi solo a quei territori,questo e' ed era il mio pensiero a riguardo.

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