Meritorio reportage de la Repubblica sul riciclaggio organizzato dalla Cina, dalle loro ingerenze, dai nuovi canali criminali, ne posto una parte:
"In Italia c’è una banca segreta con filiali a Roma, Firenze, Padova, Prato, Napoli e Reggio Calabria. Un istituto di credito che muove miliardi di euro verso la Cina offrendo servizi speciali per clienti speciali.
“China underground bank” la chiamano gli investigatori italiani, a partire da quelli della Guardia di Finanza: i primi a capire che qualcosa di strano si sta muovendo nel nostro Paese. Una sigla che è entrata anche nei sistemi dell’Europol, che ha già lanciato un alert a tutte le polizie dell’Unione europea. Perché qui non si tratta più di “singole operazioni sospette” e nemmeno di piccole transazioni di cinesi che inviano soldi in Madrepatria, frutto di riciclaggio ed evasione spesso della stessa economia illegale cinese in Italia. Ma nel sottosuolo del nostro Paese si sta muovendo un sistema organizzato e complesso. Che comincia allo “sportello” qui da noi e arriva dall’altra parte del mondo. Probabilmente grazie a una regia unica che potrebbe anche sfruttare una copertura statale: ma su questo aspetto indagini sono in corso. Di certo la banca segreta made in China è in grado di riciclare somme miliardarie senza lasciare traccia. "
"...Ma a questa banca sotterranea si rivolgono anche i narcotrafficanti legati alla camorra e alla ‘ndrangheta per pagare i più feroci cartelli della droga colombiani; oppure gli imprenditori in gran parte del Nord Est che hanno capitali in banca frutto di evasione e vogliono riciclarli in fretta prima che qualcuno delle forze dell’ordine metta il naso nei loro affari;..."
"Ecco: i soldi dei cinesi in Italia devono tornare in gran parte a Pechino, questa è stata sempre la regola in fondo. Così la banca segreta spiega il motivo di un altro fenomeno molto strano che negli ultimi dieci anni la Banca d’Italia ha registrato: il crollo delle rimesse ufficiali dei cinesi in Italia verso la Cina. Dai 5 miliardi di euro del 2017 si è passati ad appena 9 milioni del 2021. Un dato in controtendenza con ogni logica sociale ed economica: perché l’ordine di Pechino non è cambiato e il guadagno di aziendine e negozietti cinesi nel nostro Paese non deve essere reinvestito qui, per non lasciare nulla all’Occidente; ma soprattutto perché il numero di partite Iva cinesi in Italia è cresciuto in questi dieci anni, quasi triplicato. Dunque, come è possibile che le rimesse sono crollate fino a scomparire?"
"... soltanto questo “istituto” starebbe movimentando da 1 a 2 miliardi di euro all’anno facendo arrivare un fiume di denaro nei conti correnti delle grandi banche di Stato cinesi: come, a esempio, The Agricultural Bank of China, Bank of China, China CITIC Bank, Cina Construction Bank Corporation. Si stima, a volersi tenere bassi, che oltre 15 miliardi di euro dall’Italia, tramite triangolazioni che coinvolgono società fantasma in Slovenia, Bulgaria e soprattutto Ungheria, quest’ultima diventata una quinta colonna dell’economia cinese in Europa, sono arrivate negli ultimi anni nelle filiali dello Stato guidato da Xi Jinping..."
"Gli inquirenti ritengono ormai che ci sia una sorta di manuale dell’economia illegale cinese per creare nero attraverso aziendine “apri e chiudi” e commercio di prodotti contraffatti: con l’obiettivo poi di far tornare i proventi in Patria. Una tesi che se dimostrata aprirà anche un fronte politico. "
"Novembre 2021, operazione “Via della Seta”. La Guardia di Finanza di Pordenone - dopo anni di indagini, pedinamenti, intercettazioni - scopre il meccanismo di evasione dell’Iva di imprenditori italiani nel settore del ferro e dello smaltimento degli scarti ferrosi; e pagamenti alle banche cinesi per 150 milioni di euro, con tanto di restituzione di contanti in sacchi in un centro commerciale di Padova gestito da cinesi. "
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"Questa operazione diventa una sorta di Sacro Graal: uno schema completo di funzionamento della banca cinese underground, che verosimilmente ha una enorme liquidità di denaro da mandare in Cina frutto di proventi illeciti fatti in Italia. Uno schema che viene mandato a tutti i Comandi provinciali della Finanza aprendo collaborazioni anche con Carabinieri e Polizia. Così lo scorso settembre a Brescia la Guardia di Finanza indaga una coppia di imprenditori per finti acquisti di materiale ferroso in Slovenia e Paesi dell’Est con bonifici arrivati fino in Cina per 4,5 milioni di euro. Nel giardino di casa della coppia, sotto terra, vengono trovati fusti con 8 milioni di euro in contanti. Altri 3 milioni sono stati trovati nella cantina. Il giro di fatture false però valeva 500 milioni di euro. Poco prima la Finanza di Prato aveva chiuso l’operazione “Pluto” e arrestato un cinese che con finte società ha trasferito dal 2013 170 milioni di euro in Cina: soldi frutto dell’evasione e del nero di altre aziende del distretto di Prato."
"La banca underground non si occupa solo di ripulire soldi italiani e in fondo anche dell’economia illegale cinese. Ma offre servizi di pagamento all’estero garantendo al cento per cento il trasferimento dei soldi. Anche perché, all’altro capo del mondo, non ci sono tipini ben disposti a subire truffe e raggiri. Parliamo dei più grandi cartelli della droga del Sud America, a partire dal cartello “del Golfo” in Colombia. Camorra e ‘ndrangheta hanno preso contatti con questa rete di filiali cinesi e le
prove stanno emergendo da indagini recenti ..."
"...continua il trasferimento di denaro attraverso spalloni. Metodo, quest’ultimo, ancora funzionante in sostituzione del meccanismo ormai scoperto dagli investigatori e che fino ai primi anni Duemila era il più diffuso per far tornare in Madrepatria il denaro anche illecito: quello dei money transfer. Un meccanismo scomparso già dal giugno 2015, quando la Procura di Firenze scopre un trasferimento illecito di 2,2 miliardi di verso la Cina proprio attraverso agenzie di money transfer. Già allora era finita nel mirino degli inquirenti la filiale di Milano della Bank of China, insieme a quattro suoi dirigenti. Chiuso quel canale, continua ancora oggi quello degli spalloni. Un metodo che ha il suo cuore negli aeroporti italiani."
"Quello delle banche illegali cinesi comunque è un fenomeno che esiste anche all’interno della Cina, come emerge dallo Studio sulla criminalità internazionale cinese del “Global Financial Integrity”, un think thank con sede a Washington specializzato nell’analisi di illeciti finanziari: «È difficile determinare l’entità del sistema bancario clandestino cinese, ma non c’è dubbio che è stato utilizzato anche per spostare ingenti somme oltre i confini della Cina. Ad esempio, le autorità cinesi
hanno sequestrato circa 130 miliardi di dollari “da banche sotterranee”. In Cina, gli importi confiscati dichiarati sono di solito
la punta di un iceberg. Secondo alcuni specialisti, si stima che le banche sotterranee cinesi abbiano oltre 10.000 clienti e si ritiene che riciclano oltre 100 miliardi di dollari ogni anno». Ma secondo questo studio anche l’economia sommersa, e le banche sotterranee, servono a far crescere l’invadenza dell’economia cinese all’estero. Perché un elemento di tutta questa storia, e cioè della “China underground Bank” in Italia, non deve sfuggire: con questo meccanismo in Cina arrivano miliardi di valuta in euro. Un tesoro per l’economia di Pechino. E qui si apre il secondo aspetto di questa vicenda: può lo Stato cinese non sapere che nei conti correnti delle sue banche arrivano miliardi di euro frutto di attività illecite e anche del nero fatto dai distretti in Italia?"
NON COMPRATE PIU' DAI CINESI!
VIA I LADRI DALL'ITALIA! *
MORTE AGLI EVASORI!
* altro che "dagli all'immigrato" africano, i problemi veri stanno altrove, ma sto governo di scimuniti mica se ne accorge