Tra i soliti amici abbiamo creato l'occasione di stappare qualche bottiglia di Marlene Soria, produttrice che mi incuriosiva parecchio, anche perchè le sue bottiglie le abbiamo spesso incontrate, conservate già stappate, in varie visite dai produttori in Francia, e spesso questo mi fa un po' garanzia di qualità... devo dire che le aspettative non sono state disattese.
Champagne Cuvée Les Goulats Zero Dosage - Perseval-Farge. Da base 2011, sb. 2018, ancienne cepage. Agrume e nocciole al naso, limoncella, bolla distesa e molto elegante, piuttosto buono.
Fleurie 2018 - Yvon Metras. da Magnum. Il tappo era dubbio, e appena stappato la puzzetta di fogna non aiutava, a tratti ne esce un ottimo vino, inficiato però al naso da sentori di cartone che vanno e vengono... Quando l'unica magnum della giornata è tappata la sfiga ci vede proprio benissimo...
VdF Marlene N.3 2012 - Peyre Rose. Il più particolare della panoramica, probabilmente la buona quota di grenache lo caratterizza, parte col pepe, poi cuoio e radici, parte contratto al sorso con qualche nota ematica, 15 gradi assolutamente non percepiti, col tempo si distende un poco al sorso facendosi più largo.
VdF Belle Leone 2012 - Peyre Rose.
Vs.
Coteaux du Languedoc Syrah Leone 2008 - Peyre Rose.
Primo confronto tra lo stesso vino in due annate, 2012 col naso più sul pepe verde, sorso di buon corpo e freschezza col tannino abbondante ma levigato, col tempo spezie orientali, un ottimo vino che però viene sorpassato dall'eleganza e rigore del 2008, con quella bocca rigorosa, lunga ed equilibrata, più bordolese che rodaniana nello stile. Anche il naso non avrei saputo bene dove collocarlo, con la frutta scura, le note mentolate e qualche tocco ferruginoso, il cioccolato. Grande vino in assoluto e podio di giornata per il sottoscritto.
VdF Les Cistes 2012 - Peyre Rose.
Coteaux du Languedoc Clos Des Cistes 2008 - Peyre Rose.
Qui troviamo una diversa faccia della stessa medaglia, tanto pronti e godibili i due Leone, quanto da attendere e più sulle durezze i due Cistes. Liquirizia e pepe nero per il 2012, col tempo un po' di florealità, anche qui c'è corpo e freschezza, pare quasi più equilibrato oggi del gemello 2008 che gli sta di fianco, quest'ultimo di grande spinta al sorso, più "gnucco" se vogliamo, più asciutto, ma con tanta energia che lo porterà lontano. Simili nel profilo olfattivo, la 2012 avrà una liquirizia purissima netta.
Savennières Roche aux Moines 1998 - Domaine Aux Moines. Delle bottiglie prese in azienda ci deve essere un po' di variaibilità, qualcuno l'ha trovata tappata, la mia sulla propoli e dal sorso abbastanza rotondo per poter essere anche bevuta in solitaria, come si pensava di fare con questa che invece è secca e asciutta la sorso, mela e liquore alla mela al naso, con qualche spezia dolce di contorno. Comunque interessante.
Jurancons Les Jardins de Babylone 2012 - Daguneau. La stessa bottiglia da poco uscita sul mercato era piacevole ma poco più, questa invece comincia ad esprimersi appieno, non ho preso appunti sui sentori ma il sorso me lo ricordo bello goloso ed equilibrato, di quelli che ne servirebbe una magnum...