Messaggioda Ludi » 18 dic 2022 09:41
Tra ieri e l'altroieri, con moglie e figlio:
Amour de Deutz 2009: superata la kitsch (ma divertente) capsula che diventa ciondolo, si apre uno Champagne impeccabilmente buono, generoso ma di estrema raffinatezza, con note pepate e tostate ad incalzare la frutta tropicale. Una grande bottiglia.
Mas Jullien Blanc 2009: servito alla cieca, al naso mi è inizialmente sembrato un Riesling alsaziano, di quelli buoni, per le note spiccatamente idrocarburiche. Poi subentra incertezza per una certa solarità...ma mai mi sarei aspettato un vino della Linguadoca. Ha retto benissimo, e ne ha ancora per qualche anno.
Tenuta delle Terre Nere, Prephilloxera 2006: naso crepuscolare, di fungo e foglie secche, incenso ed una certa ossidazione. Frutto non più percepibile. Si beve, per carità, ma la bottiglia per me non era a posto: un vino del genere non dovrebbe aver paura di compiere 16 anni.
Ferrando, Erbaluce di Caluso MC La Torrazza 2008: discreto e spigliato al naso, grazie alle note di fiori bianchi ed agrumi, è davvero molto cortino in bocca. La freschezza non manca, la sostanza si.
Tabarrini, Adarmando 2012: è inconfondibilmente lui, tra note idrocarburiche e ananas sciroppato, con una notevole grassezza in bocca. Al top adesso. Non è l'Arboreus di Bea, a mio avviso il miglior Trebbiano Spoletino in circolazione, ma è una bella bevuta.
André Beaufort, Grand Cru Ambonnay SA: acquistato in azienda otto anni fà, sboccatura novembre 2013. Assolutamente perfetto (e questa per una bottiglia di Beaufort è sempre una piccola alea) è vinoso, con una meravigliosa nota di bergamotto che a me personalmente fa impazzire. Scolato senza ritegno.
Trebbiano Valentini 2008: forse la miglior versione che abbia provato, meglio ancora della blasonatissima 2007 (che probabilmente va ancora attesa). Le note valentiniane di pepe bianco e camomilla si inetrsecano con un mondo cangiante di zest d'agrume, tartufo bianco, mela sciroppata. Una grandissima bottiglia.
Beaucastel, Hommage a Jacques Perrin 2003: molto deluso da una 2007 provata qualche anno fà, eccessivamente marmellatosa, mi sono avvicinato con poche aspettative a questa bottiglia. Per fortuna sono stato clamorosamente smentito: il vino è meraviglioso, e gioca tra una nobilissima terziarizzazione empireumatica e una vibrante nota balsamica (mentuccia, lavanda), seguita da un frutto ancora intatto (prugna, chinotto). Una bevuta sontuosa ed emozionante.