Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

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Trabateo
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Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

Messaggioda Trabateo » 12 ott 2022 16:31

Secondo incontro per quel gruppo di forumisti nonché alcolisti più o meno anonimi di Milano che si diletta a discernere di vino, in serate a tema, tanto per i più dotti che per i più caproni (presente!): c'è sempre da imparare in serate conviviali come queste, cirmolo docet! :mrgreen:
Ieri sera tappa in quel di Sesto San Giovanni (Rondò) all'85 Bistrot di Daniele (altro forumista), con menù preparato a regola d'arte e piatti piuttosto (piuttosto?!) abbondanti dove, secondo me, l'apice è stato raggiunto con la bresaola chiavennasca con insalata di porcini (boni boni) freschi, ragusano dop e salsa verde con l'olietto giusto.
Tema della serata: Nebbiolo d'Italia (si sa mai che qualcuno avesse voluto portare quello messicano!) ma non delle Langhe.

Le danze sono state aperte dallo champagne, gentile omaggio di Luca
Baron Dauvergne Cuvée Prestige
Blend dove spiccano più le note del PN (80%) che dello CH (20%), bel colore dorato non troppo carico, bollicina gentile, buccia di mela gialla e un po' di frutta secca, sapido il giusto, chiude con la nota dolce della mela, un po' corto ma un aperitivo più che discreto.

Prima batteria a tutto 2016 con lo scontro tra la Valtellina Terrazzi Alti - Sassella Riserva vs la Val d'Ossola Cantine Garrone - Prunent Diecibrente.
Più nebbiolo l'ossolano, dove il frutto rosso (sanguinella) e il balsamico sono stati i sentori prevalenti.
Lascia un po' perplesso il valtellinese che fatica a uscire e, nonostante un bel tannino levigato, presenta un apporto glicerico che si fa sentire un po' oltre l'atteso.
Diecibrente da tenere in considerazione in proiezione futura (2016 prima annata di produzione), piccolo produttore, poche bottiglie, nord Piemonte...devo aggiungere altro?

Nella seconda batteria torniamo ancora in Valtellina (ma dai?) con Rainoldi - Sassella Riserva - 2013 ma esploriamo anche la zona del Canavese al confine con la Valle d'Aosta Cantina Produttori Nebbiolo di Carema - Carema Riserva 2012.
Due vini che non hanno ancora espresso tutto il loro potenziale e che hanno lasciato quindi la platea un po' perplessa.
A ogni modo Rainoldi ha un bel naso intenso, balsamico, speziato e con dolcezze da frutto...poi il legno, sì, ma che legno, mica uno qualunque: il cirmolo, altro che il sugaman de robinia promessomi, a più riprese, da mio suocero!
Tornando al valtellinese, il sorso è ancora un pot pourri di cose che si devono ben amalgamare: il tannino sussurrato, poca acidità, una certa alcolicità e la nota dolciastra finale.
Il Carema invece ha un naso più dirompente, ampio, polposo con carne affumicata e sottobosco...da addentare una bistecca di speck di una malgaro eremita altoatesino...anche per sorreggere il tannino piuttosto allappante e chiudere in freschezza con l'acidità che ti spinge fuori dalla malga (se non lo fa prima il suddetto eremita!)

Terza batteria con il trittico Ar.pe.pe Rocce Rosse - Sassella Riserva 2009 e 2007 e Cantina Produttori Nebbiolo di Carema - Carema Riserva 2006.
Deludente il 2009, boccia conservata male, vino seduto, spento, peccato...però uno shop online che mi finisce in lista nera...sperando che la seconda che ho comprato sia quantomeno accettabile.
Rocce Rosse 2007 invece bello in forma (eh, eh, eh, Luciano ne sa una più del diavolo) con profumi intensi, profondi e persistenti di funghi e sottobosco.
Freschissimo al sorso, bell'acidità, bel frutto, leggiadro, godereccio e persistente.
Carema 2006 riprende il naso del 2012 ma molto più integrato e per nulla disturbante: carnoso, funghi, ampio e profondo.
Come il Sassella, sorso molto fresco, bell'acidità a sorreggerlo e un tannino che sembra velluto anche se un po' più carico di quello del Sassella stesso.

Fuori programma con uno Gattinara del 66 solo per i necrofili: al naso una botta di liquore alla liquerizia...io non ho osato pucciarci dentro la lingua.

Vini della serata, ex-equo, Ar.pe.pe Rocce Rosse - Sassella Riserva 2007 e Cantina Produttori Nebbiolo di Carema - Carema Riserva 2006.

Da Sesto San Giovanni è tutto, a voi studio.
Ultima modifica di Trabateo il 12 ott 2022 18:56, modificato 2 volte in totale.
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Re: Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

Messaggioda andrea » 12 ott 2022 18:44

Il 66 era un Gattinara

A me il Rocce Rosse 2007 non ha convinto più di tanto, poco definito, cortino, Mah? Bello che era la mia bottiglia di scorta. La boccia di ieri mi ha fatto venire la voglia di vendere le mie. Io avrei fatto secondi a pari merito Prunent e Carema 12, ovviamente primo il Carema 2006 8)
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Re: Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

Messaggioda Kalosartipos » 12 ott 2022 18:53

Da Garrone ci andai a maggio 2005, deve averne fatta di strada.. :D
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Re: Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

Messaggioda Trabateo » 12 ott 2022 18:59

Grazie Andrea, corretto il tiro da Spanna a Gattinara.
Prünent sorpresa, bella, della serata.
Rimango sull'ex-equo finale, Carema 12 ancora scomposto, poco integrato, potente ma senza controllo...magari il malgaro potrebbe farmi cambiare idea, ma in mancanza della bistecca di speck, rimango sul mio personalissimo, e quindi opinabilissimo, giudizio finale.
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Re: Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

Messaggioda Jurko » 12 ott 2022 20:38

Anch'io ho preferito Carema 12 a Rocce Rosse 07, che pure ho apprezzato. Meno bene gli altri Sassella, troppo giocati sulle.morbidezze. Mi ritrovo quindi nel pensiero di Luciano: quando in Valtellina si fa la riserva, si tende un po' a sbracare. Avevo bevuto l'ultima volta il Diecibrente un anno e mezzo fa e devo dire che un po' di bottiglia gli ha fatto proprio bene.

Complimenti ad Ivan per il resoconto e a Daniele per la cucina!
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Re: Serata Nebbiolo fuori Langhe (ma in Italia!)

Messaggioda zampaflex » 14 ott 2022 10:31

Stavolta trovo il tempo per due righe.
Prima osservazione: curiosamente abbiamo portato molta Valtellina e quasi niente alto Piemonte. Toccherà rimediare, in futuro.
Sella, Antoniolo, Le Piane, Prevostura, Colombera e Garella, Boniperti, Barbaglia...c'è molto, lassù (ma non Travaglini per pietà!).

Seconda: capisco il desiderio dei produttori valtellinesi di produrre anche un vino più selezionato, quasi "di punta", però li trovo regolarmente fuori fuoco rispetto agli standard: eccedono in frutto e alcool, figli di surmaturazione, e perdono equilibrio. Ed è un errore strategico non da poco per il mercato più sofisticato che noi costituiamo. Please, pare back your efforts.

La serata: inopinatamente moscia la bolla, che ha la scusante di essere la cuvée di ingresso del produttore.
Terrazzi Alti ricade nella nota di cui sopra, e un po' anche il Rainoldi, che avevo bevuto in questa annata cinque anni fa risultando più centrato: è possibile che il tempo lo abbia affaticato.
Bottiglia non performante per Rocce Rosse 09, buona invece la 07, fine ed elegante come deve essere (e qui la conservazione ha fatto la differenza).
Dei due Carema ho preferito la 06 anche se per me vittima di lieve scissione acida, che ho trovato un po' nuda da centro bocca, rispetto ad una 12 figlia di annata calda leggibile nella grana del tannino, un po' rustico.
Prunent molto buono, versante serio del vitigno e profilo più nordico rispetto agli altri della serata, con la grana del tannino veramente squisita, cosa che solo viti così vecchie riescono a dare, senza dimenticare l'annata perfetta. Ottima scoperta, poco sfruttabile visti i volumi produttivi da garagista.
Non progredi est regredi

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