gmi1 ha scritto:Trabateo ha scritto:Verticale Nicolas Joly – Clos de la Coulée de Serrant + intruso + fuochi pirotecnici finali + dispersi in qualche cantina
Serata strepitosa in quel della Littlewood’s House con una sventagliata di Chenin Blanc che manco fosse Natale…e si sa che il Natale quando arriva arriva: taaaaaaac!!!
Tutto il gruppo compatto, ben bardato (perché il Natale cade in dicembre, mica a inizio luglio con temperature equatoriali e siccità spaventosa…), assiepato a bordo tavola con quota rosa in esponenziale rialzo e frementi, tintinnanti calici per l’addivenire Re della Loira. Insomma, tutti a seguire il verbo di Franco nella suggestione di un viaggio in terre che furono conquista di Galli, Romani, Re, Imperatori, Giacobini (ma che a noi “ce ne frega un casso” e vogliamo bere) e che ora sono patrimonio dell’Unesco e in cui dominano sti due speroni di roccia in cui i vini di Nicolas Joly, su tutti il Clos de la Couléè de Serrant, la fanno da padrone.
Ma bando alle ciance, e veniamo al sodo, che poi sono le mie personalissime e opinabilissime note di degustazione.
Prima però mi sembra più che doveroso fare una menzione d’onore a Matteo (zuppadilatte) che anche questa volta fa il dritto Savona-Valpolicella-Savona…me cojoni!
Batterie a 2 a 2 con annate a casaccio perché se no che gusto c’è?
Caratteristiche comuni: il colore dorato più o meno intenso, acidità da vendere e una lunga persistenza.
--- PRIMA BATTERIA ---
1 – 1997 14%
Naso pervaso da mela gialla matura, rabarbaro, scorza di agrume amaro, minerale tendente all’idrocarburo. Poi scaldandosi uscirà prepotente la liquerizia.
Parte con note dolci per evolvere in fondo con nota amarognola. Bellissima acidità accompagnata dal minerale. A me è parso leggermente ancora non integratissimo, cioè, qualcosa in più da dare ne ha: allora lasciamolo maturare ancora un po’!
2 – 1995 12,5%
Più dolce del precedente: miele, burro, canditi, uvetta, un panettone fatto e finito (ah, il Natale…), tant’è che mi sono permesso di chiedere a Franco se per caso ne avesse uno pronto da mettere in tavola…il suo sorriso sotto i baffi, che non ha, è valso più di mille parole.
Leggerissima nota ossidativa e profumi che evolvono prima in funghi (non chiedetemi quali che non sono un esperto) e poi ancora in liquerizia.
Palato spettacolare! Freschezza incredibile, sapido, idrocarburico e scorza d’agrume.
Vince a mani bassi la batteria e si piazza, se non erro, sul gradino più basso del podio.
--- SECONDA BATTERIA ---
1 – 2012 14%
Mela gialla anche qui, balsamico, note burrose, di affumicato e gliceriche.
Al sorso l’ho trovato più pastoso degli altri (forse la causa è da ricercarsi nella componente alcolica ancora da integrarsi), glicerico (appunto) e meno integrato degli altri (appunto).
Aspettiamolo con fiducia.
2 – 2002 14%
Naso esplosivo con idrocarburo, roccia vulcanica, sapido, mela gialla matura e una bellissima balsamicità a fare da legante al tutto.
Bocca perfettamente corrispondente in cui spicca un po’ di più la parte minerale e come ciliegina sulla torta spunta una nota di cedro candito a ingentilire il tutto.
Top di batteria e di giornata: ineguagliabile!!!
--- TERZA BATTERIA ---
1 – l’intruso: Clos Romans – Thierry German – Domaine des Roches Neuves – 2016 – 12,5%
Subito tradito dal colore, paglierino con unghia dorata, propone sentori di mela verde e minerali di pietra focaia.
Sorso dolce/acidulo di mela verde, sapido, minerale, anche lui è lungo e persistente.
Ci stava anche confonderlo con un riesling alsaziano (presente!), in ogni caso un buon vino ma il Clos de la Coulée de Serrant vive in un altro pianeta ad anni luce di distanza.
2 – 1999 14%
Nota ferrosa di ruggine, zafferano, ginger, zolfo e polvere da sparo.
Entra in bocca con l’agrume candito poi evolve nel minerale ferroso e la polvere pirica del naso, ha comunque una nota dolce di pasta sfoglia al burro (tipo quella dei cannoncini fatti come il Borella comanda) e poi anche un po’ di fungo.
Sicuramente vincitore della batteria e, avendomi riportato a ricordi d’infanzia, il mio “preferito” (che però la giuria popolare posizionerà come 2°): commovente.
--- QUARTA BATTERIA ---
1 – 2015 14,5%
Anche qui ritrovo la nota ferrosa ma non di ruggine come nel precedente. L’annata è la più recente di tutte, bella freschezza e la balsamicità è ben presente al naso (salvia?!) accompagnata dallo zafferano.
Si ritrovano la stessa freschezza e il balsamico al sorso con una bella mineralità di pietra focaia e zolfo.
2 – 1996 14%
Naso che parte sulle note più da “sulfanel” che da vero e proprio zolfo, poi esce lo zafferano e la nota minerale della pietra focaia.
Rapporto naso bocca molto equilibrato con la mineralità dell’idrocarburo che alla fine si erge a legare e guidare il tutto.
Vince la batteria e si posiziona ex-equo sul secondo gradino del podio della serata.
Interludio con buone bollicine francesi, giusto per togliere la glicerina dal palato, gentilmente offerte da mister x (chiedo venia ma non ricordo il nome): Alexandre Filaine – Speciale – Brut – 12%
E poi? E poi succede quel qualcosa che è simile al vedere una stella cadente durante la notte di San Lorenzo, esprimere un desiderio a occhi chiusi, riaprirli e rendersi conto che quel desiderio si sta avverando…in poche parole:
Franco scompare e riappare, per 3 volte di seguito, dalla sua sala giochi con i doni dei 3 Re Magi (la trinità!); nell’ordine:
Eleganza fatta a barolo: G. Mascarello – Monprivato – 2014 – 13,5%
Una gemma rara della Loira (ancora Chenin Blanc): Bernadeau – Les Nourrissons – 2008 – 14%
Il Cabernet Franc (sempre della Loira) in purezza che mi ha fatto ricredere sul Cabernet Franc in purezza (that’s incredible amisci miei!): Clos Rougeard “Les Poyeux” – 2006 – 12,5%
E poi? E poi io sono collassato nel letto e parte (o tutta?) del resto della combriccola è andata a far festa nella cantina del boss di Franco…al momento non si contano morti e/o feriti ma, su questo, Franco stesso potrebbe fornirci sicuramente dettagli più precisi.
Note finali: felicissimo di avere un Clos de la Couléè de Serrant 2002 nella mia scorta personale
leggo solo ora, ma sono felice di quanto scrivete e di che bella bevuta avete fatto.
stavo pensando che data la mia etá che é ben piú matura della vostra, per non dire che sono piú vecchio, e di avere perció avuto il piacere di bere i vini di Nicolas da annate precedenti, mi chiedo con quali aggettivi descrivereste la triade 1988-89-90, che vi garantisco é stata ben al di sopra di tutte le annate susseguenti, almeno fino al 2005 che io conosca personalmente...
So bene com' erano quelle annate...ma credi io penso che se avremo Pazienza anche queste annate col tempo ci daranno belle soddisfazioni ...