Messaggioda Burson » 19 set 2021 16:33
Provo a mettere giù qualche considerazione sul pranzo fantastico di ieri organizzato da Ivo e dai suoi figli Andrea e Francesco.
La prima cosa in assoluto da fare è un doveroso ringraziamento ai nostri ospiti, che non finiscono mai di stupire per gentilezza ed ospitalità.
Ringraziamento che, da parte mia, si estende anche a tutti gli altri partecipanti, che ancora una volta hanno arricchito il pranzo con commenti tecnici sui vini particolarmente interessanti, alternandoli a divertenti battute salaci. Una nota anche sul pranzo, ricco di portate una più buona dell’altra, che quasi ti obbligano al bis, col rischio di non farcela ad assaggiare tutto sino alla fine. Davvero tutto buonissimo, complimenti a chi ha cucinato.
Ma veniamo ad alcune considerazioni sui vini che, lo premetto subito, non vogliono essere un giudizio tecnico, particolarmente difficile da fare in un contesto di questo tipo, ma semplicemente note basate principalmente sul mio gusto personale.
Champagne Paul Bara Brut 2004 Magnum
Uno Champagne gustoso, facile da bere, invitante ed allo stesso tempo complesso e particolarmente performante.
Champagne Bollinger La Grande Année 2012
Un grande Champagne, ricco di profumi e di grande gusto all’assaggio, fine ed elegante, ancora una grande interpretazione per questa Maison. Ne sono state servite 2 bottiglie e, a parere di alcuni partecipanti, una era un pochino meno performante. quella che ho assaggiato io doveva essere sicuramente quella al top.
Prima batteria
Le Pergole Torte 2018
Che dire, diventa difficile commentare un vino del genere senza usare toni entusiastici. Un sangiovese scalpitante, ricco di energia, ti avvolge il palato e richiama un secondo sorso, un concentrato di finezza e bevibilità. Davvero godurioso.
Sassicaia 2016
Altro grandissimo vino, forse ancoro un filino contratto rispetto al precedente, forse si dovrà aspettare qualche anno per trovarlo al meglio, ma già da ora dimostra tanto carattere e, come il precedente, una bevibilità particolarmente invitante.
Seconda Batteria
Charmes Chambertin Grand Cru 2010 Domaine Arlaud
Al naso dimostra subito un’eleganza ed una miriade di sfaccettature come solo nei pinot neri di Charmes è possibile trovare. Al sorso è un pochino meno performante, svolge bene il suo compito, ma accompagnato a due nebbiolo di razza stenta a mettersi in rilievo.
Barbaresco Montestefano 2014 Serafino Rivella
Buonissimo, elegante, ricco di sapore, di grande profondità, un Montestefano con i fiocchi e ben confezionato.
Barolo Perno Vigna Santo Stefano 2012 Giuseppe Mascarello
Un vino che mi è rimasto nel cuore, gustosissimo, sicuramente meno composto del Barbaresco, forse anche con lievissime imperfezioni, ma proprio per questo più affascinante.
Terza Batteria
Chateau Ausone 1997
Una piccola delusione, intendiamoci con una serie di batterie di queste dimensioni e qualità la delusione è sempre relativa, ma questo è il classico vino da cui ti saresti aspettato di più, un po’ seduto al naso, anche al sorso non ha avuto quel carattere e quel ritmo che sarebbe stato giusto aspettarsi.
Chateau Haut-Bailly 1989
In questo caso invece è arrivata la Bordeaux che in qualche modo ti aspetti, vino di grande carattere, profumi perfettamente centrati, compresa la nota verde-balsamica ben integrata, sorso gustoso e slanciato, di grande bevibilità.
Quarta batteria
Chianti Classico riserva 2001 Carobbio
Purtroppo la bottiglia non era valutabile.
Le Pergole Torte 1998
Di nuovo alto il rischio di enfasi. Grande vino ed inevitabile il confronto con il 2018 appena bevuto. In grande evidenza eleganza e golosità di beva. I profumi hanno preso giustamente la strada della terziarizzazione rendendolo ancora più complesso, mentre al sorso non ha ceduto un millimetro al tempo, mantenendo uno slancio invidiabile.
Rosso Cà del Merlo 2007 Giuseppe Quintarelli
Un Valpolicella di gran classe, dopo un esordio un po’ timido, si è aperto rapidamente, regalando emozioni olfattive ed un sorso pulito ed invitante.
Un grande vino che, nonostante le bottiglie precedenti metterei molto vicino al podio.
Amarone Classico Le Bessole 2000 Accordini
Un Amarone che rispetta il suo nome, ricco e polposo, forse anche troppo, tanta materia e alcool evidente. Non è spiacevole per carità, ma non è un vino per il quale andresti oltre al bicchiere. Classico vino da meditazione accompagnato a qualche scaglia di formaggio stagionato.
Vin Santo Diletti 1901
Che dire, oramai Ivo ci ha abituato ad una chiusura con una chicca di questo genere. Vino stupefacente, perfettamente integro, con un ventaglio olfattivo infinito, ricco di spezie, miele e fiori dolci. Il sorso è perfettamente equilibato e ancora sostenuto da una grande freschezza. Un incredibile viaggio nel tempo.