Champagne Mycorhize Extra Brut - De Sousa. sb. 2018. Bottiglia, nome ed etichetta davvero orrende... pensavo fosse una birra. Però il contenuto non è male, dalla bolla molto elegante, teso e fresco, sapido, l'unico appunto è che ti lascia con una sensazione di frutto leggermente acerbo...
Champagne Excelia 2012 - Liébart-Régnier. da Magnum. Produttore della vallée de la Marne che non conoscevo, sicuramente molto giovane, non ha grande complessità in questa fase ma è ben fatto, equilibrato ed elegante.
Verona Bianco Inamphora 2018 - Monte dei Ragni. Non avevo la benché minima idea che questo produttore facesse un bianco... diciamo che non mi sono perso niente, ovvero bevetevi i suoi rossi và, però, non mi dispiacerebbe riassaggiarlo maturo. Comunque: chiuso e timido, un po' algido o rigido se preferite, fiori e linfatico al naso, fresco e teso al sorso, finale dal leggero tannino noccioloso, macerato ma con giudizio direi.
Dolceacqua Bricco Arcagna 2016 - Terre Bianche. Ciliegie e frutti rossi freschi, acidità decisa al sorso ma anche piacevole, gli manca un po' di profondità. Uno dei pochi Rossese che privo delle note marino-mediterranee può avere qualche affinità col pinot nero. Però mi sa che alla fine preferisco le versioni con più carattere, di questo vitigno.
Etna Rosso Riserva Musmeci 2012 - Tenuta di Fessina. Molto buono direi, ha eleganza e carattere, parte su frutto rosso e pepe, poi si si apre una bella speziatura ed arancia sanguinella che ritorna anche al sorso, che definirei setoso.
Brunello di Montalcino 1993 - Mastrojanni. Si conferma davvero un bel sangiovese, ancora in grinta, sanguigno e sapido, parte su foglie secche e ruggine per poi lasciare spazio al frutto rosso che necessità di aria, ma ancora c'è.
Salento Rosso Patriglione 1997 - Cosimo Taurino. Dopo una '95 ricca e cioccolatosa ed una '93 che cominciava a sentire gli anni sul groppone, direi che questa è la più equilibrata: frutti scuri e marasca sotto spirito, spezia dolce, sorso rotondo ed avvolgente, con quel leggero residuo zuccherino ad ingolosire, e che ha fatto all'amore con dello Strachitunt ed una toma bella stagionata e saporita.
Champagne Charles VII Brut - Canard-Duchene. Non sapevamo bene che cuvée fosse e l'abbiamo messa a rinfrescare le pupille gustative... semplice, fresco, facile ma niente di che, e via al successivo.
Champagne Cuvée Commodore Brut 1970 - De Castellane. "beh, al massimo lo berrà il lavandino" disse il conferitore del bombolone, che invece ci regalerà un ultimo guizzo di vitalità con canditi e crema al limone, è particolare perché privo delle classiche ossidazioni, al sorso bollicina appena percettibile, anche qui limonoso.
Passito di Pantelleria Decennale 2008 - Ferrandes. E' sempre una bella bevuta, mi è sembrato però meno espressivo di altre bottiglie, comunque c'è sempre la classica uva passa alla Ferrandes, dolcezze e glicerina quanto basta.