Barbera d'Alba Pochi Filagn 2010 - Cavalier Lorenzo Accomasso. Me la ricordavo un'ottima riuscita e così è: al naso c'è tutta la frutta della barbera, riesce a mantenere buon equilibrio tra materia ed il tratto rustico, sorso pienotto ma con anche tutta l'acidità del vitigno a supportare. Non raggiunge sicuramente i vertici della categoria ma è un'ottima bevuta (a prezzo sorgente o poco più, ai prezzi speculativi di oggigiorno ha davvero poco senso per me...).
Orto di Venezia 2017 - Orto di Venezia. Da Malvasia a piede franco coltivata sull'isola di S. Erasmo, ovviamente stappata per curiosità. L'impatto non è male, tanta frutta matura, zero aromaticità, e con la bottiglia bella fredda non c'è male in quanto ad equilibrio, giocando più sul corpo/grassezza, anche se senza esagerare, che sulla freschezza. Appena appena prende qualche grado si fa sentire una nota amarognola fastidiosa.
Sauternes 1998 - Chateau Clos Haut-Peyraguey. Botrytis, botrytis ed ancora botrytis, spara uno zafferanone intenso, appena stappato anche una decisa nota di medicinale quasi fastidiosa che si fa in disparte dandogli aria, seppur senza scomparire, poi albicocca secca e frutta candita, panettone, sorso di mirabile equilibrio con zuccheri contenuti e ben dosati.
Sherry Amontillado 12 años - El Maestro Sierra. Secco secco, rispetto ad bottiglia gemella (ma a questo punto forse diverso imbottigliamento) c'è un po' più di calore al sorso, sapido, mantiene comunque buon equilibrio, naso tutto sulla frutta secca, tra mandorle, noccioline & co.
Bandol Rosé 2019 - Domaine du Gros' Noré. Un Bandol proprio come me lo aspetto: floreale e con qualche fruttino rosso, una leggera pesca, sorso energico, il corpo c'è, ma anche tanta freschezza a bilanciare.
Saumur Champigny Domaine 2016 - Antoine Sanzay. C'è il classico franc della loira, con i frutti rossi, una ciliegia fresca, leggera liquirizia, nessun peperone, ma anche una rotondità al sorso che non mi aspettavo, molto godibile, piaciuto anche a non appassionati.