Postino ha scritto:giodiui ha scritto:emigrato ha scritto:giodiui ha scritto:Ieri a Terre di Toscana. Qui alcune brevi ( ) note di degustazione. Quasi tutti produttori di Radda, solo vini a base sangiovese. Fatto qualche brunello a seguire (Potazzine, Ragnaie, Argiano...) ma dopo i raddesi non mi hanno per nulla appassionato.
Bibbiano, CC 18 fattura classica, abbastanza elegante e fresco, notevole anche la riserva 16
Caparsa: produttore che riesce bene nelle annate fresche, molto minerale, quasi salato il Caparsino 2014, frutto in evidenza, ricco, intenso il 2016, davvero molto buono. le riserve 2015 un po’ cotte, danno iil segno di cosa aspettarsi dal 17, non in degustazione.
Castell’in villa CC 2015: grande classe ed eleganza, non sente il caldo dell’annata, unico 2015 assaggiato così fine ed elegante.
Castello di Albola. non male il CC base, segnati dal legno e pesanti tutti gli altri
Castello di Monsanto: elegante, molto (troppo) morbido il CC, la riserva e il Poggio. Più austero il Sangioveto Scanni 2016, mio preferito, di cui c'era in degustazione anche uno stratosferico 2006. Presente anche un Poggio 1968 per me largamente scollinato.
Volpaia: classico e ben fatto il CC d’annata, 2018, non assaggiato altro.
Corzano e Paterno, non piaciuti
Fèlsina: classici e ben fatti sia l’annata che Rancia e Fontalloro (leggermente più complesso quest’ultimo)
Fontodi: un gradino sopra Fèlsina, notevole il Sorbo 16, Flaccianello simile ma con più materia
Istine: molto piaciuto Vigna Istine 17, un po’ più in sofferenza da caldo gli altri
L’erta di radda: 2017 riuscitissima, CC e 2di2 freschissimi grazie a cambio radicale nella vinificazione. CCriserva 2016 frutto rosso intenso ma bella tensione che lo sostiene.
Montevertine: Pian del Ciampolo 18 spremuta di ciliegie, buonissimo. Montevertine 17 elegante e teso, non pesante, Pergole Torte 17 ancora troppo chiuso e concentrato.
Monteraponi: un gradino sotto Montevertine, più difficoltà a gestire il caldo, infatti spettacolare solo il Baron’Ugo 2016, e ancora meglio il 2013
Riecine: molto buono il CC 18, notevole anche la riserva 17, anche se in leggera difficoltà per il calore
San giusto: Baroncole 17 elegante e fine, non ha risentito del caldo. Percarlo 16 frutto rosso molto concentrato, ancora chiusissimo, simile al Pergole 17.
Tenuta di Carlone: troppo morbidi, non piaciuto nessuno
Vignamaggio: CC 17 abbastanza ben fatto, tradizionale. gli altri pesanti e segnati dal legno, non piaciuti.
Hai sentito il base 18 di San Giusto? Leggevo essere molot buono. Castell'in Villa chiama una visita quest'anno
Base no ero verso il limite delle mie possibilità e selezionavo, ma se tanto mi dà tanto sarà ottimo. Da quanto ho sentito (bevuto e udito) la 18 è venuta bene, senza le difficoltà climatiche della 17, che poi S. Giusto ha gestito egregiamente. Castell'in villa, se ricordo bene, mi hanno detto che la 16n sarà in commercio da maggio. Lì avevano solo il CC 15, nient'altro.
Il base a me è piaciuto tanto, già molto beverino, comunque con una certa struttura, bella freschezza, fruttato giusto, un bell'equilibrio di tutte le componenti, davvero il "vinello" che vorrei.
Piaciuto di più della 17 bevuta pochi giorni fa. Annata sicuramente più facile da gestire. Ma ad esempio per non cambiare cantina, mi sembra abbiano fatto un bel lavoro con Le Baroncole 17. Tra cose già bevute e diversi assaggi fatti ieri, alla fine questa 17 mi sta regalando più piacevoli sorprese che spiacevoli conferme dei timori.
Produttori, a parte i soliti noti e le aziende più grosse, plauso particolare tra quelli assaggiati, a L' Erta di Radda che non conoscevo. Piaciute parecchio tutte e tre le referenze presentate, dal Due & Due ( piccolo OT) all' annata 17 alla riserva 16.
Bravo, bene, bis
MI associo al commento positivo su Erta. Il due & due è una vera chicca, freschissimo, bellissima tensione, frutto croccante. c'è il 30% di vitigni a bacca bianca. Come il Pian del Ciampolo non lo compri perché cerchi un sangiovese filologico, ma perché è buono, buono, buono. Diego poi è persona squisita. Giovane produttore con un gusto molto orientato alla finezza e alla freschezza, che con la 17 ha imparato a convivere con il caldo. E in prospettiva è una gran cosa. Se Val delle corti e Castell'in villa sono vini austeri, un po' di altri tempi (devo dire lo stile che preferisco), Erta di Radda cerca una cifra più fresca,, tannini presenti ma non invasivi, frutto rosso presente al naso ma senza troppa concentrazione. Un vino che richiede un po' di attenzione per essere compreso, ma poi dà grandi soddisfazioni, e a prezzi ancora molto ragionevoli.