Ci dobbiamo aspettare Lambrusco a 80/100 euro a bottiglia sul mercatino tra qualche giorno????


pstrada75 ha scritto:Guarda Marco, so benissimo che ne parli da un sacco e io ho iniziato a berli proprio a seguito del tuo entusiasmo apprezzandoli tutti moltissimo...
Fa piacere anche a me per loro ma è vero che oramai l’influenza che hanno queste guide dal punto di vista dell’appassionato si rifletterà o in aumento dei prezzi (lo so non andranno mai a chissà che vette questi...però)e sicuramente ad una maggiore difficoltà di reperimento...
Avvinazzato1970 ha scritto:I prezzi stanno già salendo, vero... ma più che speculazione io in molti caso la vedo come giusto adeguamento per una corretta remunerazione di quei produttori che, nonostante stiano da anni lavorando sulla qualità, si vedevano intrappolati nella tremenda reputazione del Lambrusco da 3,50 € a bottiglia...
Re: Lini 910
...ho acceso il decoder , ma niente , non riesco a interpretare con una logica il "bondo pensiero" , salvo comprendere "che ti passa la voglia di comprare i loro vini" guardando il loro sito . Penso sia una scelta rispettabile , ma non per le motivazioni che hai scritto. Non oso pensare se conoscessi di persona i Frescobaldi e Antinori che nausea ti verrebbe , nel comprare i loro vini ...bondo ha scritto:Ciao,
premetto che della qualità dei metodo classico non posso dire niente non avendoli provati. Per quanto riguarda i base, invece, sono vini che non possono competere con Fondatore, Paltrinieri, VDC ecc. (per di più si pagano 8€ in cantina, per degli charmat mi sembra troppo).
Sinceramente, comunque, dando un'occhiata al loro sito mi passa la voglia di acquistare i loro vini (per vedere se questi mc sono veramente grandi quanto dicono alcuni qui sul forum): sembrano tutti usciti dal Paysan parvenu di Marivaux.
Cioè se devo dare i miei dindini a questa gente, piuttosto glieli brucio sotto il naso![]()
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Dignità ci vuole, dignità, per Dio!
P.S. Si obietterà che quello che conta è che il vino sia buono: non sono d'accordo, potrà anche essere buono, ma se deve andare di traverso è meglio non berlo!
...ti faccio una domanda, secca , anche se non ne vedi il nesso: ti piace Solaia? Oppure, meglio ancora, ti piace Masseto? Indipendentemente dai prezzi a cui vengono proposti... poi ti chiedo , che non c'entra nulla , ma ti dico alla tua risposta la connessione, ti piace il Lambrusco Metodo Classico Lini 2004 sboccatura 2016?bobbisolo ha scritto:Domanda per comprendere meglio e unire i puntini(nessuna insinuazione), le recensioni si pagano?
Prima di WS era intorno ai 10-12 a bottiglia, il mc.
Se parliamo del rosè charmat... possiamo convenire che non sia il rosè col migliore qp, ma neanche il migliore in assoluto... forse il migliore tra i peggiori.
D'accordo con Avvinnazzato... la famiglia, nella persona di Lando, ha dalla nascita privilegiato l'estero... però il ritorno, per via di vicessitudini interne e cambi di proprietà, ha sofferto un'inflessione tra anni '90 e 2000 (peccato per il tempo perduto, per qualche capriccio e vedute diverse, ma i buyer esteri c'erano dall'anno zero)... chissà adesso... il ritorno di immagine pare esserci(con tutti i limiti), c'è anche quello economico?
Se mi permettete,
un vino che nasce come esperimento e chiede 16,50€ a bottiglia in pianura reggiana, è già un bel prezzo.
(come peraltro Paltrinieri con 20€ a boccia per lo sgrondo vinificato chamopenoise, ma altro argomento e altro prodotto)
Vedremo se ci saranno prossime uscite...
detto questo, vino unico! E 16.50 in assoluto mi sembra un prezzo molto molto vantaggioso per la tipologia.
Spero di sbagliarmi di grosso riguardo "all'esperimento" e che questo sia o possa diventare un punto di partenza per ridefinire il lambrusco, partendo dalla vigna per chi ne ha più possibilità.
Pare però che i grossi produttori continueranno sulla loro strada, preferendo bilanciare la produzione di lambrusco con l'imbottigliamento di prosecco![]()
Manca un maggior coinvoglimento (e comprensione) tra cantina e coltivatore... interessi ancora troppo divergenti...
il prezzo che si riesce a spuntare oggi, non dona coraggio per cambiare le macchine vecchie di 30 anni in cantina ed è troppa la golosità dei contadini di produrre col minimo costo, perchè il lambrusco costa e deve costare poco.
Un bel casino(come peraltro questo commento, me ne rendo conto)... la sensazione è che se lavori meglio in vigna e ti doti delle tecnologie e tecniche necessarie, fai di sicuro un vino migliore anche in pianura... ma se sei l'unico o uno dei pochi nella tua terra, l'immagine complessiva sarà cmq quella della maggioranza...
sarebbe bello ragionare come comparto all'elevazione dell'immagine e del prezzo del lambro ma, come detto, alla maggioranza per ora non interessa.
Non capisco del tutto il bondo-pensiero, ma trovo anche io che 8€ per i loro charmat sia un prezzo non vantaggioso... ricordo che l'immagine dei lini è molto cambiata nel tempo.... una volta era la cantina di canolo, con i suoi vini nati dall'incontro di amici con altre competenze e professioni e grazie ai rapporti commerciali che esistevano tra puglia ed emilia...si facevano feste di paese, veniva chiamato il circo e un piccolo teatrino per intrattenere i partecipanti alla festa della labrusca... evento gratuito con gnocco fritto e i salumi di veroni(uno degli storici amici)... poi la proprietà (e le idee e quindi la direzione) è cambiata... si è cercato di legare il vino alla moda (marani), le feste son diventate su invito, il menu ha svoltato su ostriche e crudità...
Un ritorno alle origini, anche se auspicabile, è oramai impossibile...
salvo che un "lini" con idee diverse non ricompri la proprietà.
Sul sito, condivido sia da migliorare...ma di solito, specie in emilia, si fa quel che si può con ciò che si ha.
Si chiamassero Antinori, avrebbero markettizzato meglio, avendo più potenza di fuoco...nonostante pare cmq che i maggiori sforzi economici si siano concentrati sul marketing.
ps: lini ha sempre pensato del pinot nero dell'oltrepò che mancasse di acidità( questo lo dimostrano forse i dosaggi zero della zona, mosupello, roccapietra) e di corpo(come il lambro), ma che si completasse degnamente se tagliato con il lambrusco e la sua spiccata acidità.
bondo ha scritto:Per quanto riguarda i base, invece, sono vini che non possono competere con Fondatore, Paltrinieri, VDC ecc.
Esattamente:Michelasso ha scritto:Però forse si sta facendo un po' di confusione in questo thread, oppure sono confuso io: se.ho letto bene il giudizio di WS è relativo al Labrusca rosé metodo charmat.
bobbisolo ha scritto:Domanda per comprendere meglio e unire i puntini(nessuna insinuazione), le recensioni si pagano?
Prima di WS era intorno ai 10-12 a bottiglia, il mc.
Se parliamo del rosè charmat... possiamo convenire che non sia il rosè col migliore qp, ma neanche il migliore in assoluto... forse il migliore tra i peggiori.
D'accordo con Avvinnazzato... la famiglia, nella persona di Lando, ha dalla nascita privilegiato l'estero... però il ritorno, per via di vicessitudini interne e cambi di proprietà, ha sofferto un'inflessione tra anni '90 e 2000 (peccato per il tempo perduto, per qualche capriccio e vedute diverse, ma i buyer esteri c'erano dall'anno zero)... chissà adesso... il ritorno di immagine pare esserci(con tutti i limiti), c'è anche quello economico?
Se mi permettete,
un vino che nasce come esperimento e chiede 16,50€ a bottiglia in pianura reggiana, è già un bel prezzo.
(come peraltro Paltrinieri con 20€ a boccia per lo sgrondo vinificato chamopenoise, ma altro argomento e altro prodotto)
Vedremo se ci saranno prossime uscite...
detto questo, vino unico! E 16.50 in assoluto mi sembra un prezzo molto molto vantaggioso per la tipologia.
Spero di sbagliarmi di grosso riguardo "all'esperimento" e che questo sia o possa diventare un punto di partenza per ridefinire il lambrusco, partendo dalla vigna per chi ne ha più possibilità.
Pare però che i grossi produttori continueranno sulla loro strada, preferendo bilanciare la produzione di lambrusco con l'imbottigliamento di prosecco![]()
Manca un maggior coinvoglimento (e comprensione) tra cantina e coltivatore... interessi ancora troppo divergenti...
il prezzo che si riesce a spuntare oggi, non dona coraggio per cambiare le macchine vecchie di 30 anni in cantina ed è troppa la golosità dei contadini di produrre col minimo costo, perchè il lambrusco costa e deve costare poco.
Un bel casino(come peraltro questo commento, me ne rendo conto)... la sensazione è che se lavori meglio in vigna e ti doti delle tecnologie e tecniche necessarie, fai di sicuro un vino migliore anche in pianura... ma se sei l'unico o uno dei pochi nella tua terra, l'immagine complessiva sarà cmq quella della maggioranza...
sarebbe bello ragionare come comparto all'elevazione dell'immagine e del prezzo del lambro ma, come detto, alla maggioranza per ora non interessa.
Non capisco del tutto il bondo-pensiero, ma trovo anche io che 8€ per i loro charmat sia un prezzo non vantaggioso... ricordo che l'immagine dei lini è molto cambiata nel tempo.... una volta era la cantina di canolo, con i suoi vini nati dall'incontro di amici con altre competenze e professioni e grazie ai rapporti commerciali che esistevano tra puglia ed emilia...si facevano feste di paese, veniva chiamato il circo e un piccolo teatrino per intrattenere i partecipanti alla festa della labrusca... evento gratuito con gnocco fritto e i salumi di veroni(uno degli storici amici)... poi la proprietà (e le idee e quindi la direzione) è cambiata... si è cercato di legare il vino alla moda (marani), le feste son diventate su invito, il menu ha svoltato su ostriche e crudità...
Un ritorno alle origini, anche se auspicabile, è oramai impossibile...
salvo che un "lini" con idee diverse non ricompri la proprietà.
Sul sito, condivido sia da migliorare...ma di solito, specie in emilia, si fa quel che si può con ciò che si ha.
Si chiamassero Antinori, avrebbero markettizzato meglio, avendo più potenza di fuoco...nonostante pare cmq che i maggiori sforzi economici si siano concentrati sul marketing.
ps: lini ha sempre pensato del pinot nero dell'oltrepò che mancasse di acidità( questo lo dimostrano forse i dosaggi zero della zona, mosupello, roccapietra) e di corpo(come il lambro), ma che si completasse degnamente se tagliato con il lambrusco e la sua spiccata acidità.
vinogodi ha scritto:...beh , dai ... non voglio passare a tutti i costi per "capiscitore" , dove mi servono altre 2 vite per riuscire a conoscere bene il mondo del vino . Ma di LIni 910 già ne parlo da almeno 10 anni e i suoi epici Lambrusco Metodo Classico (12 anni sui lieviti prima della sboccatura) sono ai vertici assoluti della tipologia , esperienza di qualità che ha trasferito a tutta la gamma con risultati straordinari . Che lo scoprano anche le guide internazionali solo ora , bene , sono felice per la splendida famiglia di Correggio che tanto ha investito sulla qualità di un vino apparentemente "plebeo" . Tra l'altro, la loro esperienza di spumantizzazione viene benissimo sottolineata dagli incredibili Metodo Classico quasi sempre da Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese (che ritengo la miglior area d'Italia per il Pinot Noir) acquistato da conferitori storici dediti all'altissima qualità anche agronomica. Tranquilli, i prezzi non raggiungeranno mai la perversione collezionistica. Sono vini di buona tiratura e dal costo, tutto sommato, contenuto , quindi non lasciamoci prendere dalla frenesia dell'acquisto collezionistico quanto ... dall'acquisto per l'utilizzo e il piacere di bere dei gran Lambrusco ... & C.
...ti capisco. Succede anche a me con Masseto , preferendo il Lambrusco Metodo Classico di Lini , a pasto...Messner ha scritto:vinogodi ha scritto:...beh , dai ... non voglio passare a tutti i costi per "capiscitore" , dove mi servono altre 2 vite per riuscire a conoscere bene il mondo del vino . Ma di LIni 910 già ne parlo da almeno 10 anni e i suoi epici Lambrusco Metodo Classico (12 anni sui lieviti prima della sboccatura) sono ai vertici assoluti della tipologia , esperienza di qualità che ha trasferito a tutta la gamma con risultati straordinari . Che lo scoprano anche le guide internazionali solo ora , bene , sono felice per la splendida famiglia di Correggio che tanto ha investito sulla qualità di un vino apparentemente "plebeo" . Tra l'altro, la loro esperienza di spumantizzazione viene benissimo sottolineata dagli incredibili Metodo Classico quasi sempre da Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese (che ritengo la miglior area d'Italia per il Pinot Noir) acquistato da conferitori storici dediti all'altissima qualità anche agronomica. Tranquilli, i prezzi non raggiungeranno mai la perversione collezionistica. Sono vini di buona tiratura e dal costo, tutto sommato, contenuto , quindi non lasciamoci prendere dalla frenesia dell'acquisto collezionistico quanto ... dall'acquisto per l'utilizzo e il piacere di bere dei gran Lambrusco ... & C.
Mi incuriosisce sapere a tuo avviso cosa rende questo vino il top della categoria. Ammetto la sua unicità e note inimmaginabili per un lambrusco, ma pur essendo un vino molto interessante per me è anche "troppo" sotto ogni punto di vista, quasi caricaturale. Vino complesso e sfaccettato per carità, ma dopo il primo bicchiere non ne ho mai bevuto un secondo, mi stancava.
vinogodi ha scritto:...ti capisco. Succede anche a me con Masseto , preferendo il Lambrusco Metodo Classico di Lini , a pasto...Messner ha scritto:vinogodi ha scritto:...beh , dai ... non voglio passare a tutti i costi per "capiscitore" , dove mi servono altre 2 vite per riuscire a conoscere bene il mondo del vino . Ma di LIni 910 già ne parlo da almeno 10 anni e i suoi epici Lambrusco Metodo Classico (12 anni sui lieviti prima della sboccatura) sono ai vertici assoluti della tipologia , esperienza di qualità che ha trasferito a tutta la gamma con risultati straordinari . Che lo scoprano anche le guide internazionali solo ora , bene , sono felice per la splendida famiglia di Correggio che tanto ha investito sulla qualità di un vino apparentemente "plebeo" . Tra l'altro, la loro esperienza di spumantizzazione viene benissimo sottolineata dagli incredibili Metodo Classico quasi sempre da Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese (che ritengo la miglior area d'Italia per il Pinot Noir) acquistato da conferitori storici dediti all'altissima qualità anche agronomica. Tranquilli, i prezzi non raggiungeranno mai la perversione collezionistica. Sono vini di buona tiratura e dal costo, tutto sommato, contenuto , quindi non lasciamoci prendere dalla frenesia dell'acquisto collezionistico quanto ... dall'acquisto per l'utilizzo e il piacere di bere dei gran Lambrusco ... & C.
Mi incuriosisce sapere a tuo avviso cosa rende questo vino il top della categoria. Ammetto la sua unicità e note inimmaginabili per un lambrusco, ma pur essendo un vino molto interessante per me è anche "troppo" sotto ogni punto di vista, quasi caricaturale. Vino complesso e sfaccettato per carità, ma dopo il primo bicchiere non ne ho mai bevuto un secondo, mi stancava.
PS: qualche contraddizione in quel che scrivi la noto, senza entrare nel merito del tuo gusto personale e delle successive opinioni che , etimologicamente , sono tali perché opinabili...
bobbisolo ha scritto:Domanda per comprendere meglio e unire i puntini(nessuna insinuazione), le recensioni si pagano?
Prima di WS era intorno ai 10-12 a bottiglia, il mc.
Se parliamo del rosè charmat... possiamo convenire che non sia il rosè col migliore qp, ma neanche il migliore in assoluto... forse il migliore tra i peggiori.
D'accordo con Avvinnazzato... la famiglia, nella persona di Lando, ha dalla nascita privilegiato l'estero... però il ritorno, per via di vicessitudini interne e cambi di proprietà, ha sofferto un'inflessione tra anni '90 e 2000 (peccato per il tempo perduto, per qualche capriccio e vedute diverse, ma i buyer esteri c'erano dall'anno zero)... chissà adesso... il ritorno di immagine pare esserci(con tutti i limiti), c'è anche quello economico?
Se mi permettete,
un vino che nasce come esperimento e chiede 16,50€ a bottiglia in pianura reggiana, è già un bel prezzo.
(come peraltro Paltrinieri con 20€ a boccia per lo sgrondo vinificato chamopenoise, ma altro argomento e altro prodotto)
Vedremo se ci saranno prossime uscite...
detto questo, vino unico! E 16.50 in assoluto mi sembra un prezzo molto molto vantaggioso per la tipologia.
Spero di sbagliarmi di grosso riguardo "all'esperimento" e che questo sia o possa diventare un punto di partenza per ridefinire il lambrusco, partendo dalla vigna per chi ne ha più possibilità.
Pare però che i grossi produttori continueranno sulla loro strada, preferendo bilanciare la produzione di lambrusco con l'imbottigliamento di prosecco![]()
Manca un maggior coinvoglimento (e comprensione) tra cantina e coltivatore... interessi ancora troppo divergenti...
il prezzo che si riesce a spuntare oggi, non dona coraggio per cambiare le macchine vecchie di 30 anni in cantina ed è troppa la golosità dei contadini di produrre col minimo costo, perchè il lambrusco costa e deve costare poco.
Un bel casino(come peraltro questo commento, me ne rendo conto)... la sensazione è che se lavori meglio in vigna e ti doti delle tecnologie e tecniche necessarie, fai di sicuro un vino migliore anche in pianura... ma se sei l'unico o uno dei pochi nella tua terra, l'immagine complessiva sarà cmq quella della maggioranza...
sarebbe bello ragionare come comparto all'elevazione dell'immagine e del prezzo del lambro ma, come detto, alla maggioranza per ora non interessa.
Non capisco del tutto il bondo-pensiero, ma trovo anche io che 8€ per i loro charmat sia un prezzo non vantaggioso... ricordo che l'immagine dei lini è molto cambiata nel tempo.... una volta era la cantina di canolo, con i suoi vini nati dall'incontro di amici con altre competenze e professioni e grazie ai rapporti commerciali che esistevano tra puglia ed emilia...si facevano feste di paese, veniva chiamato il circo e un piccolo teatrino per intrattenere i partecipanti alla festa della labrusca... evento gratuito con gnocco fritto e i salumi di veroni(uno degli storici amici)... poi la proprietà (e le idee e quindi la direzione) è cambiata... si è cercato di legare il vino alla moda (marani), le feste son diventate su invito, il menu ha svoltato su ostriche e crudità...
Un ritorno alle origini, anche se auspicabile, è oramai impossibile...
salvo che un "lini" con idee diverse non ricompri la proprietà.
Sul sito, condivido sia da migliorare...ma di solito, specie in emilia, si fa quel che si può con ciò che si ha.
Si chiamassero Antinori, avrebbero markettizzato meglio, avendo più potenza di fuoco...nonostante pare cmq che i maggiori sforzi economici si siano concentrati sul marketing.
ps: lini ha sempre pensato del pinot nero dell'oltrepò che mancasse di acidità( questo lo dimostrano forse i dosaggi zero della zona, mosupello, roccapietra) e di corpo(come il lambro), ma che si completasse degnamente se tagliato con il lambrusco e la sua spiccata acidità.
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