zampaflex ha scritto:Raido ha scritto:http://www.cronachedigusto.it/archiviodal-05042011/325-scenari/26362-2018-11-20-16-33-53.html
Con tutto quello che valgono queste classifiche, secondo voi è possibile che il Nizza sia definitivamente la svolta "internazionale" per la barbera astigiana ?
Personalmente mi ha stupito, se l'è battuta con vini notevoli, per dire Monvigliero 2014 di Burlotto
Bah. Rivista modesta, classifica modesta.
Detto questo, la DOCG potrebbe creare un pizzico di interesse in più, ma alla fine parla il bicchiere.
La Barbera d'Asti in realtà è già una DOCG da una decina d'anni mi pare...
I mercati internazionali (Germania in primis, norderuropa, stati uniti e ultimamente estremo Oriente) sono molto più interessati a questo vino di quanto non lo siano l'enogiornalismo, (o forse è meglio dire enobloggherismo) , la critica e in generale il chiacchiericcio virtuale sul vino tra "appassionati" in questo momento storico in Italia.
Se c'è un vino per nulla alla moda è la barbera. Ma lungi dal pensare che stia vivendo una crisi economica: per dire, oggi un ettaro di barbera a Nizza lo paghi tra i 100 e i 180k, mentre dieci anni fa te la cavavi con 40-60k...
Perché non è alla moda? Carattere degli astigiani ( e qui non mi dilungo...), rara miopia in fatto di marketing, poche esperienze bio-natural simili date dalla difficoltà sia oggettive di applicarle (zona pedoclimatica che necessita molti trattamenti in vigna, per non parlare della flavescenza...) sia culturali nel promuoverle. Vicinanza con le Langhe, e infine il carattere insito del vino: sempre un po' rustico nonostante tutto, senza il carisma del Chianti, né l'eleganza del nebbiolo, la solennità e l'opulenza dell'Amarone, insomma è in debito d'identità... Tante cose...
..detto questo mi vengono in mente 237 Barbera d'Asti migliori del "Cipressi" di Chiarlo....
