Le correzioni nel lambrusco si fanno al massimo col trebbiano...

Penso comunque si bevano ottimi vini in alto adige... Io che ho bevuto due borgogna in croce e 1 puoilly fuissé e poco altro...
alleg ha scritto:Ma qualcuno ha avuto occasione di assaggiare qualcuna delle super cuvee altoatesine che sono venute fuori ultimamente? Qualcosa che valga la pena? La selezione 2010 di Gottardi?
Ziliovino ha scritto:Diciamo che l'A.A. ha un po' annoiato... nonostante la qualità media piuttosto alta, e nonostante (ovviamente) nel mucchio di gran bei vini ce ne siano.
... inoltre parlare di biologico con i vigneti a pochi metri dall'autocamionale più battuta d'Europa , anzi, dove c'è ristagno (perché molte volte le viti sono sotto rispetto al manto stradale) di piombo tetraetile, particolato e polveri sottili....RussianMind ha scritto:Ziliovino ha scritto:Diciamo che l'A.A. ha un po' annoiato... nonostante la qualità media piuttosto alta, e nonostante (ovviamente) nel mucchio di gran bei vini ce ne siano.
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Ma infatti la domanda è se ce ci sono nuovi piccoli produttori che possono rilanciare la scena e recuperare il legame col contesto. A me sembrano tutti vini matematici, anche quelli buoni. Non trovo più l'identità.
Forse c'è un terroir coordinato, ma non l'identità dei produttori.
Inoltre, altro tema su cui posso essere smentito, la gestione biologica e biodinamica della vigna in Trentino Alto Adige è abbastanza utopica. Una stagione ardua come questa - a quanto ho saputo - è un continuo bombardamento di sistemici in vigna.
RussianMind ha scritto:Ziliovino ha scritto:Diciamo che l'A.A. ha un po' annoiato... nonostante la qualità media piuttosto alta, e nonostante (ovviamente) nel mucchio di gran bei vini ce ne siano.
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Ma infatti la domanda è se ce ci sono nuovi piccoli produttori che possono rilanciare la scena e recuperare il legame col contesto. A me sembrano tutti vini matematici, anche quelli buoni. Non trovo più l'identità.
Forse c'è un terroir coordinato, ma non l'identità dei produttori.
Inoltre, altro tema su cui posso essere smentito, la gestione biologica e biodinamica della vigna in Trentino Alto Adige è abbastanza utopica. Una stagione ardua come questa - a quanto ho saputo - è un continuo bombardamento di sistemici in vigna.
vinogodi ha scritto:..... Ps: qualche anno fa , per curiosità , feci una multiresiduale , non solamente relativa a fitofarmaci e pesticidi ma anche metalli pesanti & Co, su mele provenienti dalla Val di Non , Val Venosta e Valle Isarco e i risultati furono tali che da allora non mangio più mele se non dopo trattamento prolungato (qualche ora) con acqua e bicarbonato casalingo o dopo averle pelate ...
arnaldo ha scritto:RussianMind ha scritto:Ziliovino ha scritto:Diciamo che l'A.A. ha un po' annoiato... nonostante la qualità media piuttosto alta, e nonostante (ovviamente) nel mucchio di gran bei vini ce ne siano.
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Ma infatti la domanda è se ce ci sono nuovi piccoli produttori che possono rilanciare la scena e recuperare il legame col contesto. A me sembrano tutti vini matematici, anche quelli buoni. Non trovo più l'identità.
Forse c'è un terroir coordinato, ma non l'identità dei produttori.
Inoltre, altro tema su cui posso essere smentito, la gestione biologica e biodinamica della vigna in Trentino Alto Adige è abbastanza utopica. Una stagione ardua come questa - a quanto ho saputo - è un continuo bombardamento di sistemici in vigna.
Ti rispondo citandone un paio
RADOAR a bressanone
PACHERHOF a varna
prova da questi. stanno lavorando molto bene.
RussianMind ha scritto:arnaldo ha scritto:RussianMind ha scritto:Ziliovino ha scritto:Diciamo che l'A.A. ha un po' annoiato... nonostante la qualità media piuttosto alta, e nonostante (ovviamente) nel mucchio di gran bei vini ce ne siano.
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Ma infatti la domanda è se ce ci sono nuovi piccoli produttori che possono rilanciare la scena e recuperare il legame col contesto. A me sembrano tutti vini matematici, anche quelli buoni. Non trovo più l'identità.
Forse c'è un terroir coordinato, ma non l'identità dei produttori.
Inoltre, altro tema su cui posso essere smentito, la gestione biologica e biodinamica della vigna in Trentino Alto Adige è abbastanza utopica. Una stagione ardua come questa - a quanto ho saputo - è un continuo bombardamento di sistemici in vigna.
Ti rispondo citandone un paio
RADOAR a bressanone
PACHERHOF a varna
prova da questi. stanno lavorando molto bene.
Pacherhof conosco, vini buoni, tra i migliori, meritano il successo che stanno costruendo, ma siamo sempre lì. Non li distingui da altri. Anzi, anche i loro stessi vini a volte si confondono tra loro, per dirla tutta.
Radoar proverò.
Per me è proprio una problematica di contesto. C'è un univoco modo di operare, e la scaletta è sempre quella. E' come un attore che recita tutto a memoria, senza mai improvvisare niente, senza mai uscire dal copione. C'è il terroir? Sicuro. C'è il carattere dei protagonisti? Non sempre, o si assomigliano tutti troppo.
Io vengo dalla fabbrica di plastica, dove mi hanno ben confezionato... non arrivo a dire questo, ma sono vini troppo matematici per i miei gusti.
Sulle mele assolutamente Maxer, una donna che conosco che ora si occupa di HACCP mi disse che aveva fatto uno stage da quelle parti per una nota azienda distribuita in tutta Italia, e scongiurò i presenti di lavare sempre le mele e di togliere la buccia. E che lei non mangiava più mele da allora.
Con le piogge di quest'anno a me è arrivata voce che si sono sballati i 25 trattamenti.
Poi oh, è una regione magnifica eh, nessuno dice il contrario. Io però al ristorante non ordino più un vino altoatesino da 3 anni almeno.
Ci sono scene vitivinicole italiane in salita, e altre in discesa. Il Sud Tirol credo abbia ammorbato parecchi.
zampaflex ha scritto:RussianMind ha scritto:arnaldo ha scritto:RussianMind ha scritto:Ziliovino ha scritto:Diciamo che l'A.A. ha un po' annoiato... nonostante la qualità media piuttosto alta, e nonostante (ovviamente) nel mucchio di gran bei vini ce ne siano.
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Ma infatti la domanda è se ce ci sono nuovi piccoli produttori che possono rilanciare la scena e recuperare il legame col contesto. A me sembrano tutti vini matematici, anche quelli buoni. Non trovo più l'identità.
Forse c'è un terroir coordinato, ma non l'identità dei produttori.
Inoltre, altro tema su cui posso essere smentito, la gestione biologica e biodinamica della vigna in Trentino Alto Adige è abbastanza utopica. Una stagione ardua come questa - a quanto ho saputo - è un continuo bombardamento di sistemici in vigna.
Ti rispondo citandone un paio
RADOAR a bressanone
PACHERHOF a varna
prova da questi. stanno lavorando molto bene.
Pacherhof conosco, vini buoni, tra i migliori, meritano il successo che stanno costruendo, ma siamo sempre lì. Non li distingui da altri. Anzi, anche i loro stessi vini a volte si confondono tra loro, per dirla tutta.
Radoar proverò.
Per me è proprio una problematica di contesto. C'è un univoco modo di operare, e la scaletta è sempre quella. E' come un attore che recita tutto a memoria, senza mai improvvisare niente, senza mai uscire dal copione. C'è il terroir? Sicuro. C'è il carattere dei protagonisti? Non sempre, o si assomigliano tutti troppo.
Io vengo dalla fabbrica di plastica, dove mi hanno ben confezionato... non arrivo a dire questo, ma sono vini troppo matematici per i miei gusti.
Sulle mele assolutamente Maxer, una donna che conosco che ora si occupa di HACCP mi disse che aveva fatto uno stage da quelle parti per una nota azienda distribuita in tutta Italia, e scongiurò i presenti di lavare sempre le mele e di togliere la buccia. E che lei non mangiava più mele da allora.
Con le piogge di quest'anno a me è arrivata voce che si sono sballati i 25 trattamenti.
Poi oh, è una regione magnifica eh, nessuno dice il contrario. Io però al ristorante non ordino più un vino altoatesino da 3 anni almeno.
Ci sono scene vitivinicole italiane in salita, e altre in discesa. Il Sud Tirol credo abbia ammorbato parecchi.
Nusserhof?
Kobler?
Ho poi comprato quest'estate, ma devo ancora provarle, le schiave di Abraham (Upupa) e Girlan (Gschleier vecchie vigne).
arnaldo ha scritto:Sul concetto di vini tutti uguali....il problema principale di questi produttori...e ' che essendo piccolini...fanno poco vino.e spesso x motivi economici ( per incassare) devono fare tutto subito..prima...e consegnare prima le bt. Assaggiarle al vinitaly...o in aziende da vasca...danno queste sensazioni. Profumi fermentativi, acidita' debordanti...non rendono idea di cosa sono.
Vanno comprati e bevuti dopo almeno 2 anni. Ma danno soddisfazione dopo 5.
alleg ha scritto:Radoar sono passato ieri. Molto bello l Etza, i rossi mi hanno convinto meno.
Abraham preso due bottiglie di PN trovare in sconto al 30% (Altrimenti non credo gli avrei dato i soldi che chiede). Schiava molto Buona, così come il Pinot bianco.
Girlan alte reben sempre piacevole ma sotto Abraham a mio parere.
Terlaner I vino costruito a bestia. Pura operazione di marketing utilizzato per alzare i prezzi delle riserve ( che guarda caso sono passate da 60 a 150 euro in due anni) e di tutta la produzione. Cantina cancellata dalla mia lista, non solo per gli aumenti di prezzo ma anche per le poche emozioni.
Locals con cui ho parlato mi hanno confermato la stessa cosa di Zampa. Però magari qualcuno qui aveva avuto occasione di assagiare qualche altra super cuvee. Cmq boh 180 per un PN altoatesino mi sembrano assurdi...
ZEL WINE ha scritto:alleg ha scritto:Radoar sono passato ieri. Molto bello l Etza, i rossi mi hanno convinto meno.
Abraham preso due bottiglie di PN trovare in sconto al 30% (Altrimenti non credo gli avrei dato i soldi che chiede). Schiava molto Buona, così come il Pinot bianco.
Girlan alte reben sempre piacevole ma sotto Abraham a mio parere.
Terlaner I vino costruito a bestia. Pura operazione di marketing utilizzato per alzare i prezzi delle riserve ( che guarda caso sono passate da 60 a 150 euro in due anni) e di tutta la produzione. Cantina cancellata dalla mia lista, non solo per gli aumenti di prezzo ma anche per le poche emozioni.
Locals con cui ho parlato mi hanno confermato la stessa cosa di Zampa. Però magari qualcuno qui aveva avuto occasione di assagiare qualche altra super cuvee. Cmq boh 180 per un PN altoatesino mi sembrano assurdi...
Cosa non ti e’ piaciuto del Terlaner I ?
alleg ha scritto:ZEL WINE ha scritto:alleg ha scritto:Radoar sono passato ieri. Molto bello l Etza, i rossi mi hanno convinto meno.
Abraham preso due bottiglie di PN trovare in sconto al 30% (Altrimenti non credo gli avrei dato i soldi che chiede). Schiava molto Buona, così come il Pinot bianco.
Girlan alte reben sempre piacevole ma sotto Abraham a mio parere.
Terlaner I vino costruito a bestia. Pura operazione di marketing utilizzato per alzare i prezzi delle riserve ( che guarda caso sono passate da 60 a 150 euro in due anni) e di tutta la produzione. Cantina cancellata dalla mia lista, non solo per gli aumenti di prezzo ma anche per le poche emozioni.
Locals con cui ho parlato mi hanno confermato la stessa cosa di Zampa. Però magari qualcuno qui aveva avuto occasione di assagiare qualche altra super cuvee. Cmq boh 180 per un PN altoatesino mi sembrano assurdi...
Cosa non ti e’ piaciuto del Terlaner I ?
Mah sara stato il pompaggio mediatico che aveva fatto salire le aspettative ma mi è sembrato un vino Algido, freddo, imbalsamato. Stassa impressione con le raritat. Ho avuto impressione migliore da alcuni vorberg con 10 anni sulle spalle.
Andyele ha scritto:Nusserhof a me piace molto però in effetti parlare di biodinamico e vedere dove ha gran parte delle vigne è abbastanza un controsenso.
Dai datemi qualche dritta giusta che domani parto anche io per l'Alto Adige (zona Merano).
Andyele ha scritto:Nusserhof a me piace molto però in effetti parlare di biodinamico e vedere dove ha gran parte delle vigne è abbastanza un controsenso.
Dai datemi qualche dritta giusta che domani parto anche io per l'Alto Adige (zona Merano).
zampaflex ha scritto:Andyele ha scritto:Nusserhof a me piace molto però in effetti parlare di biodinamico e vedere dove ha gran parte delle vigne è abbastanza un controsenso.
Dai datemi qualche dritta giusta che domani parto anche io per l'Alto Adige (zona Merano).
Visto che Franco ti ha nominato Arunda ti posso dire dove si riesce a trovare ancora del Phineas![]()
Alla peggio ti consolerai con litrate di Birra Forst
Andyele ha scritto:zampaflex ha scritto:Andyele ha scritto:Nusserhof a me piace molto però in effetti parlare di biodinamico e vedere dove ha gran parte delle vigne è abbastanza un controsenso.
Dai datemi qualche dritta giusta che domani parto anche io per l'Alto Adige (zona Merano).
Visto che Franco ti ha nominato Arunda ti posso dire dove si riesce a trovare ancora del Phineas![]()
Alla peggio ti consolerai con litrate di Birra Forst
Cosa è questo Phineas??
zampaflex ha scritto:Andyele ha scritto:zampaflex ha scritto:Andyele ha scritto:Nusserhof a me piace molto però in effetti parlare di biodinamico e vedere dove ha gran parte delle vigne è abbastanza un controsenso.
Dai datemi qualche dritta giusta che domani parto anche io per l'Alto Adige (zona Merano).
Visto che Franco ti ha nominato Arunda ti posso dire dove si riesce a trovare ancora del Phineas![]()
Alla peggio ti consolerai con litrate di Birra Forst
Cosa è questo Phineas??
http://www.angelocarrillo.it/phineas-genio-e-maestria-in-uno-spumante-irripetibile/
BarbarEdo ha scritto:zampaflex ha scritto:Andyele ha scritto:Cosa è questo Phineas??
http://www.angelocarrillo.it/phineas-genio-e-maestria-in-uno-spumante-irripetibile/
Dal link citato:
"Un metodo classico di enorme spessore, cremoso per non dire anche pastoso...."
"...E così tanto per concludere e lasciarvi una immagine concreta: prendete un grande Riesling Renano, aggiungeteci uno Chablis di minimo 40 anni, ravvivate il tutto con la Co2 e avrete il Phineas."
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