...INUTILE LO CHAMPAGNE?!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!....andrea ha scritto:Inutile lo Champagne? INUTILE LO CHAMPAGNE???????
... e vai sul sicuro...littlewood ha scritto:PROSECCO.....
andrea ha scritto:Inutile lo Champagne? INUTILE LO CHAMPAGNE???????
...mettilo alla fine per pulirsi dall'ematico e pepe nero ...Vinos ha scritto:andrea ha scritto:Inutile lo Champagne? INUTILE LO CHAMPAGNE???????
....Se aggiungo anche quest’ultimo( è un vino importante) sono un sacco di vini, fallet prevostat si trova facilmente da Pablo... solo per questo....
vinogodi ha scritto:...mettilo alla fine per pulirsi dall'ematico e pepe nero ...Vinos ha scritto:andrea ha scritto:Inutile lo Champagne? INUTILE LO CHAMPAGNE???????
....Se aggiungo anche quest’ultimo( è un vino importante) sono un sacco di vini, fallet prevostat si trova facilmente da Pablo... solo per questo....
Vinos ha scritto:Grazie a te Stefano e a tutti. È stata una bellissima serata , anche molto didattica per certi versi.
Guigal la turque 2004: speziato e con note fumè, il frutto è ancora avvolto da una parte balsamica dovuto all’affinamento in botte piccola che trasmette al vino una certa staticità ,profondo e dal tannino aristocratico.
Ha bisogno di tempo.
Jamet cote rotie 2006: sangue, spezie, note animali,più sottile di guigal , dall’acidità vibrante, salato e ferroso, setoso in bocca, se solo avesse più progressione...
Chave hermitage 2007: una simbiosi di esplosività ed eleganza,pasta di olive, cioccolato, timo, ancora puerile ma già sbalorditivo ,il vino viaggia su binari di tensione e mineralità, il più completo del gruppo, forse il vino migliore. Wow.
Chateau rayas 2006
Un liquido trasparente, dal profumo inebriante, incenso, inchiostro, garrique, finezza e grazia allo stato puro, in bocca leggero e aggraziato,risente un po’ dei cavalli di chave...ma che eleganza!
Bonneau celestin 2004 :note ossidative spinte, prugna, sprazzi di te nero, il naso è troppo avanti, in bocca mantiene un certo rigore grazie ad un’acidità ancora viva, ma non basta. Purtroppo siamo di fronte ad una bottiglia evoluta non in maniera ottimale, rimane un po’ di amaro in bocca (in senso metaforico) per quello che sarebbe dovuto essere il vino della serata.
Allemand les chaillot 2011: pepe nero, rosmarino,mirtillo, more, il più completo della batteria dei cornas, sferzante per acidità, di gioventù disarmante, neanche al 40% delle sue potenzialità.
Robert michel la geynale 2006: scuro, a tratti nebbioleggiante, un vino nordico dove l’esuberanza fruttata dei cornas 2011 qui vira già su note più evolute e interessanti, liquirizia, mentolo, una leggerissima parte agrumata gli dà un tocco sexy, ha ancora tanto margine. La prossima tra 10 anni.
Gilles la combe de chaillot: non delude mai, fruttato,goloso, trasmette il suo calore ma ha grande bevibilità. Per me il migliore rapporto qualità prezzo di tutta la denominazione.
Andyele ha scritto:Vinos ha scritto:Grazie a te Stefano e a tutti. È stata una bellissima serata , anche molto didattica per certi versi.
Guigal la turque 2004: speziato e con note fumè, il frutto è ancora avvolto da una parte balsamica dovuto all’affinamento in botte piccola che trasmette al vino una certa staticità ,profondo e dal tannino aristocratico.
Ha bisogno di tempo.
Jamet cote rotie 2006: sangue, spezie, note animali,più sottile di guigal , dall’acidità vibrante, salato e ferroso, setoso in bocca, se solo avesse più progressione...
Chave hermitage 2007: una simbiosi di esplosività ed eleganza,pasta di olive, cioccolato, timo, ancora puerile ma già sbalorditivo ,il vino viaggia su binari di tensione e mineralità, il più completo del gruppo, forse il vino migliore. Wow.
Chateau rayas 2006
Un liquido trasparente, dal profumo inebriante, incenso, inchiostro, garrique, finezza e grazia allo stato puro, in bocca leggero e aggraziato,risente un po’ dei cavalli di chave...ma che eleganza!
Bonneau celestin 2004 :note ossidative spinte, prugna, sprazzi di te nero, il naso è troppo avanti, in bocca mantiene un certo rigore grazie ad un’acidità ancora viva, ma non basta. Purtroppo siamo di fronte ad una bottiglia evoluta non in maniera ottimale, rimane un po’ di amaro in bocca (in senso metaforico) per quello che sarebbe dovuto essere il vino della serata.
Allemand les chaillot 2011: pepe nero, rosmarino,mirtillo, more, il più completo della batteria dei cornas, sferzante per acidità, di gioventù disarmante, neanche al 40% delle sue potenzialità.
Robert michel la geynale 2006: scuro, a tratti nebbioleggiante, un vino nordico dove l’esuberanza fruttata dei cornas 2011 qui vira già su note più evolute e interessanti, liquirizia, mentolo, una leggerissima parte agrumata gli dà un tocco sexy, ha ancora tanto margine. La prossima tra 10 anni.
Gilles la combe de chaillot: non delude mai, fruttato,goloso, trasmette il suo calore ma ha grande bevibilità. Per me il migliore rapporto qualità prezzo di tutta la denominazione.
Ancora un Bonneau problematico!...quanto è la percentuale delle bottiglie buone? Una su cinque??...e poi ci lamentiamo di Valentini
Vinos ha scritto:Andyele ha scritto:Vinos ha scritto:Grazie a te Stefano e a tutti. È stata una bellissima serata , anche molto didattica per certi versi.
Guigal la turque 2004: speziato e con note fumè, il frutto è ancora avvolto da una parte balsamica dovuto all’affinamento in botte piccola che trasmette al vino una certa staticità ,profondo e dal tannino aristocratico.
Ha bisogno di tempo.
Jamet cote rotie 2006: sangue, spezie, note animali,più sottile di guigal , dall’acidità vibrante, salato e ferroso, setoso in bocca, se solo avesse più progressione...
Chave hermitage 2007: una simbiosi di esplosività ed eleganza,pasta di olive, cioccolato, timo, ancora puerile ma già sbalorditivo ,il vino viaggia su binari di tensione e mineralità, il più completo del gruppo, forse il vino migliore. Wow.
Chateau rayas 2006
Un liquido trasparente, dal profumo inebriante, incenso, inchiostro, garrique, finezza e grazia allo stato puro, in bocca leggero e aggraziato,risente un po’ dei cavalli di chave...ma che eleganza!
Bonneau celestin 2004 :note ossidative spinte, prugna, sprazzi di te nero, il naso è troppo avanti, in bocca mantiene un certo rigore grazie ad un’acidità ancora viva, ma non basta. Purtroppo siamo di fronte ad una bottiglia evoluta non in maniera ottimale, rimane un po’ di amaro in bocca (in senso metaforico) per quello che sarebbe dovuto essere il vino della serata.
Allemand les chaillot 2011: pepe nero, rosmarino,mirtillo, more, il più completo della batteria dei cornas, sferzante per acidità, di gioventù disarmante, neanche al 40% delle sue potenzialità.
Robert michel la geynale 2006: scuro, a tratti nebbioleggiante, un vino nordico dove l’esuberanza fruttata dei cornas 2011 qui vira già su note più evolute e interessanti, liquirizia, mentolo, una leggerissima parte agrumata gli dà un tocco sexy, ha ancora tanto margine. La prossima tra 10 anni.
Gilles la combe de chaillot: non delude mai, fruttato,goloso, trasmette il suo calore ma ha grande bevibilità. Per me il migliore rapporto qualità prezzo di tutta la denominazione.
Ancora un Bonneau problematico!...quanto è la percentuale delle bottiglie buone? Una su cinque??...e poi ci lamentiamo di Valentini
Non aveva ne brett, volatile o altri difetti dovuti alle tecniche di produzione, il problema era secondo me dovuto ad un tappo non perfetto che ha lasciato passare più aria del dovuto... comuque Davidef o Aldo avevano una visione meno tragica della cosa rispetto a me .. il 2008 di domenica scorsa era perfetto, purtroppo ci vuole fortuna.
Ps bottiglia presa dall’importattore italiano quindi in ‘teoria’ di provenienza sicura...
paolik ha scritto:Comunque su 11 bottiglie è stato l'unico problema, direi che non ci è andata assolutamente male un grazie ancora a Vincenzo, i fagottini con il castelmagno e spinaci sono stati deliziosi e visto che bisognava finirli mi sono sacrificato
Grandissimo vino, ancora indietro ed ancora un po' segnato dal legno, dategli 10 anni e questo mix di spezie e frutta diventerà una vera bomba! le note di sangue e di ferro sono le prime a colpire il palato, poi arrivano anche bellissime note di frutta matura e spezie. Perfetto, tutto da bere. Grande eleganza e beva. la materia c'è, ma il vino è ancora troppo compresso e monolitico, ha bisogno di tanti anni per distendersi, non credo arriverà al livello della 2006 ma le premesse sono comunque buone. Consiglio, se ne avete NON apritelo adesso è un infanticidio. grandissimo vino, anche lui però ancora leggermente viziato dal legno, qualche nota vanigliosa/fumè si percepisce. Per il resto ci sono le olive, il balsamico, le spezie... grande potenza e persistenza, tra qualche anno sarà un vero mostro. In prospettiva forse il migliore della serata Peccato, peccato, peccato, solo il lontano ricordo di quello bevuto un paio d'anni fa. Subito al naso si percepiscono le note di fungo e ossidazione avanzata, in bocca ha più contegno, ma comunque un vino scarico rispetto a quello che ci si aspetta e che dovrebbe essere. Forse uno dei vini più inconfondibili di tale livello. Eleganza, beva e setosità la fanno da padrone... in bocca è un velluto di rabarbaro, china, spezie. Classico vino che se ne berrebbero delle secchiate senza accorgersene. Capolavoro da bere adesso! ancora indietro, ma bel vino, con un bel frutto mescolato a note di pepe nero. Corpo possente che si distinderà nel tempo. Non arriverà mai ai livello dei fenomeni del nord e del sud ma a Cornas è sicuramente ai vertici. nonostante la giovane età impressiona già per complessità e bevibilità... frutti di bosco, spezie, qualche nota balsamica. E il bello sicuramente deve ancora venire... per me il miglior Cornas senza se e senza ma. capolavoro di bevibilità e golosità, davvero una bellissima macedonia di frutta matura, meno speziato degli altri, però con note più particolari ti arancia amara e inchiostro. Davvero gradevole. di fianco a Michel non ha sfigurato, anzi ha caratteristiche simili che lo rendono molto bevibile e godurioso. Decisamente il miglior qualità prezzo della serata. Insieme a Bonneau delusione della serata, vino scontroso, monotono, non vuole concedersi e non da soddisfazione. Non sembrava una bottiglia sfortunata ma un vino un po' piatto che non emoziona e non invita a finire il bicchiere... e tanto meno a tornare a riempirlo. Forse davvero da aspettare altri 15 anni? nel caso un po' troppi per un vino così!!Torna a “Vino&Co.: polemiche e opinioni”
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