marcolanc ha scritto:Per quanto mi riguarda, l’unica batteria in cui non c’è stata proprio storia è stata quella dei bianchi (Villa Bucci e, ancora di più, Valentini, entrambi emozionali, ma Ramonet di un’altra dimensione).
Sulle bolle, devo dire che forse per la prima volta in vita mia ho preferito un grande italiano ad un grande francese. Solo che l’italiano non era Annamaria Clementi, ma La Scolca: mamma mia che personalità! Veramente un grande vino con le bolle. Annamaria Clementi, nella mia personale classifica, è effettivamente ultimo, ma mica di tanto. Anzi, al naso più preciso di Deutz, che però si è rifatto con gli interessi in bocca.
Tra i rossi, sempre per me (ma credo che il tavolo si sia diviso a riguardo), esce vincitore l’imprevisto (nel senso che Marco ci ha fatto una sorpresa, portandolo senza averlo anticipato) Brunello Poggio di Sotto 1999, fresco, dinamico e con una profondità a cui si avvicinava solo il Montefico VV 2009 di Roagna. Gli altri tutti dietro (compreso il franzoso).
Due parole sulla cucina? Un menù, quello nuovo del Marconi, in cui la chef ha scelto di azzardare parecchio in tema di materie prime (lumache di terra, anguilla, mammella, diaframma...), ma a mio avviso centrato in pieno. Ovviamente, qualche piatto più nelle mie corde (avrei mangiato tre etti buoni di cappelletti di faraona, tanto per fare un esempio...

) e qualche altro un pochino meno, ma per me assolutamente divertente. Come divertentissima è stata la compagnia. Davvero una gran bella giornata, che spero si ripeterà!
Konkordo con Marco su molti punti: per primo l' ottima e divertente compagnia, frizzante e competente. Poi sul parere riguardo a
La Scolca D' Antan 2000, per me la vera sorpresa della giornata: spumante da uva Cortese originalissimo, con una grande personalità, un perfetto perlage, naso e bocca fra loro equilibrati, sentori intensi e persistenti di spezie, miele e frutta esotica, al palato una piacevole mandorla con persistenza fresca, asciutta, secca, decisa ma sempre elegante. Forse lo spumante italiano che più si avvicina a degli Champagne di classe.
Per i bianchi ho trovato splendido l' abbinamento del
Valentini Trebbiano 2001 con i fantastici cappelletti alla faraona con il brodetto di triglia, piatto migliore del pranzo, inoltre senza discussioni la superiorità storica francese (su ogni bianco italiano), ieri ben rappresentata dal
Ramonet Chassagne Montrachet 2012, giovane ma già prontissimo.
Rossi:
Roagna Montefico Vecchie Viti 2009 e
Poggio di Sotto Brunello 1999 per me alla pari. Entrambi estremamente gradevoli, avvolgenti e con una struttura intensa e profonda. Belle bottiglie veramente. Alla fine con un interessante dolce-non dolce (con foglie di bietola ...), preceduto da una buona mousse al cioccolato,
J.J.Prüm Riesling Auslese 2014 e
Willi Schaefer Riesling Spatlese 2012 , come sempre unici nella loro caratteristiche.
E anche ieri è stato un bel bere, con una varietà di bottiglie molto goderecce e scelte da Marco (questa volta Vinogodi) con la consueta maestria e fantasia.
Cibo... un po' di perplessità e mi spiego meglio, per non sembrare il solito ipercritico sui menù stellati ((Marconi una stella).
Il menù di sabato ci è stato presentato come una novità: è composto da una scelta di ingredienti (già elencati da marcolanc) senz' altro molto coraggiosa e creativa negli accostamenti. Ma alcuni piatti devono essere ancora registrati (certe acidità un po' monocordi nelle prime quattro portate, un' anguilla per nulla abbrustolita, un diaframma troppo resistente e faticoso). Complimentandomi con lei per il coraggio del menù nel complesso, al termine del pranzo ho parlato serenamente di ciò con la chef Aurora, molto simpatica nella sua disponibilità ad ascoltare ed anche ad accettare un confronto sui punti precedenti, riconoscendo che il menù è appunto una vera recentissima novità, ancora da perfezionare in tutti i suoi minimi particolari. Ed è normale che sia così.
Comunque da sottolineare ancora i cappelletti, veramente piatto da ricordare ! Altro punto rilevato da molti dei presenti le porzioni un po' troppo esili: tutte le portate (meno ovviamente i cappelletti) potevano essere consumate in un unico cucchiaio ... Non vado certo in uno stellato per avere piatti con quantità da trattoria di campagna, però non devo neanche essere considerato come un passerottino

Commento finale: altra giornata piacevole e gustosa, in ottima compagnia, con ottimi vini ed un menù promettente.
Ma chevvvoi depppiù ?