Messaggioda kubik » 11 dic 2016 15:04
L'altra sera, alla cieca:
René Collard, Carte d'Or 1990, 100% p.meunier: bella e piena maturità che per qualcuno è stata un filo troppo -e ci sta anche- ma sono gusti, lieve zabaione, crema al limone, canditura, bocca di dolcezza diffusiva e dove al retronasale la maturità tornava ben più marcata, bolla fine,si beve benone.
Terlano, Nova Domus 2000: abbastanza largo/grasso senza strafare e mantenendo la giusta tensione al palato, la nota un pò più stonata è il legno ancora marcante, si è fatto comunque ben apprezzare in abbinamento al piatto.
S.Bernaudeau, Les Nourissons 2010 ( 80% chenin blanc, 20% verdelot), Loira centrale Anjou-saumur: spettacolo, tutti a dire chardonnay -> borgogna -> di quella buona! e invece questo "anomalo" chenin ha spinto di brutto da non crederci, teso e salino, giovane con maturità in fieri, lungo. Grande boccia, chi lo conosce in altre annate ha detto che mai aveva mostrato un tale profilo.
Montevertine, Pergole Torte 1993: bottiglia in forma splendida, naso profondo dove accanto al lieve classico humus/sottobosco si alza ancora nitido un accenno di frutto, bocca pregna di succo e sali con tannini appuntiti e fini, elegante e goudurioso oggi ma ancora con una così bella integrità che prospetticamente potrebbe ancora crescere un po.
Poderi Aldo Conterno, Granbussia Barolo riserva 1989 : che ve lo dico a fà, potenza e rigore -ma neanche troppo-, l'avvio di goudron e liquirizia è solo prologo ad un profilo di barolo di razza dove il frutto ancora fa capolino a testimoniare anche qui un integrità e fierezza pazzesca, confermate in primis dal sorso davvero tonico e "succoso con polpa" - la nota più bella di questo barolo a parer mio- attorniato da tannicità serrata ma dolce, un vino destinato a splendere appieno ma tra un pò..
E. Pira e Figli, Barolo 1971 (in etichetta dai vigneti nel Cannubi, S.Lorenzo,Prea, Vignane.. , azienda poi comprata da chiara Boschis): chapeau, il vino per me della serata, barolo magnificamente compiuto e sferico, meglio non si potrebbe chiedere cercando le doti migliori: eleganza, tempra, tratteggio, dettaglio, maturità ed integrità, luce e trasparenza, davvero splendido!
Jean Bourdy, Vin Jaune de Garde 1959: tappat(in)o, bocca molto secca e tempra da vendere.