Diario economico

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zampaflex
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 ago 2016 17:46

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-08-21/nei-bilanci-regioni-rosso-33-miliardi--194352.shtml?uuid=AD8t0P6

Un totale di 33 miliardi di disavanzo. È il risultato da brividi mostrato dai bilanci delle Regioni dopo essere stati esaminati al microscopio dalle sezioni territoriali della Corte dei conti: un risultato che mette una seria ipoteca sulle possibilità future per molte Regioni di mettere in campo le politiche di sostegno al welfare e di spinta alle imprese che sarebbero essenziali per rivitalizzare l’anemica crescita italiana. Ma andiamo con ordine, perché il tema è ad alto tasso tecnico ma ha ricadute molto concrete sul mix di tasse e servizi che anima il rapporto fra i cittadini e la loro regione.

I numeri, prima di tutto: sono quelli scritti nei rendiconti 2015 esaminati dalle sezioni regionali della Corte dei conti; in qualche caso, visti i ritardi nell’approvazione dei consuntivi, si è dovuto far riferimento agli anni precedenti, e il risultato complessivo dell’anno scorso potrà quindi rivelarsi addirittura peggiore. Ma che cosa ha fatto esplodere in tutta la loro evidenza i disavanzi regionali, cioè i saldi negativi fra le entrate e le uscite dell’anno?

LA TOP TEN DEL DEBITO
Il disavanzo per abitante nelle 10 regioni più in rosso”. Valori in euro (Fonte: Elaborazione su dati 2013, 2014 e 2015 della Corte dei Conti)
-1.854,94 Lazio
-1.640,59 Piemonte
-1.216,11 Sicilia
-986,35 Molise
-341,67 Abruzzo
-333,23 Emilia Romagna
-303,60 Sardegna
-253,68 Campania
-248,37 Umbria
-218,59 Lombardia

Tolti gli innocui “disavanzi tecnici”, prodotti dal debito autorizzato ma non contratto come accade per esempio in Lombardia ed Emilia Romagna, alla base del fenomeno ci sono due fattori. Il decreto Monti del 2012 ha aperto alla Corte dei conti le porte dei bilanci regionali, che prima vivevano in splendida autonomia (le Regioni non avevano nemmeno l’obbligo di farsi controllare da revisori dei conti professionisti) e oggi sono sottoposti al «giudizio di parificazione», cioè all’esame dei magistrati contabili sulla legittimità e sulla correttezza delle scelte. Nei conti del 2015, poi, l’analisi della Corte dei conti si è dovuta esercitare sull’applicazione a regime della riforma della contabilità, con le nuove regole che guidano la formazione dei bilanci di Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni. La riforma poggia su centinaia di pagine di principi contabili, lettura ostica anche per gli addetti ai lavori, ma ha un obiettivo semplice: pulire i bilanci locali dalle entrate che non si trasformano in incassi reali, oltre che dalle spese prive di pezze d’appoggio valide, per fotografare la situazione reale dei conti. Il punto chiave è naturalmente offerto dalla cancellazione delle entrate tenute in bilancio solo per abbellire il risultato finale, senza che però ci sia più la possibilità concreta di incassarle: la loro pulizia ha abbattuto i risultati di amministrazione, e la Corte dei conti ha fatto il resto correggendo in molti casi al ribasso i numeri proposti dalle Regioni.

Per avere un riassunto efficace degli effetti di questa novità basta fare un salto in Sicilia. Il risultato a fine 2014, prima della cura, era positivo per 6,4 miliardi, dopo il «riaccertamento dei residui», cioè il nome tecnico della pulizia dei conti dalle voci da spostare o cancellare, si è trasformato in un rosso da 1,9 miliardi che a fine 2015, calcolate anche le somme vincolate o accantonate per effetto delle nuuove regole, è sfociato in un disavanzo da poco meno di 7 miliardi. Gli stessi magistrati contabili siciliani, presentando i dati, hanno riconosciuto alla Regione il merito di una «ripulitura epocale» del bilancio, spiegando però che «il problema ora è nel futuro», perché l’obbligo di coprire a rate il disavanzo «potrebbe mettere a rischio il concreto esercizio delle funzioni fondamentali e la destinazione delle risorse verso i necessari investimenti».

Già, perché disavanzi di questa portata porterebbero dritte al dissesto le Regioni “colpite”, per cui la riforma offre fino a 30 anni di tempo per ripianarlo. Lo stesso orizzonte è quello concesso alle Regioni per restituire al ministero dell’Economia le anticipazioni da oltre 20 miliardi concesse negli anni scorsi per pagare i debiti con i fornitori: in pratica, è come se le Regioni avessero firmato due maxi-mutui, però non per finanziare nuovi investimenti ma per ripianare le magagne del passato.

Entrambi i colpi, quello inferto dalla riforma e quello prodotto dalle anticipazioni, si sono manifestati in Piemonte: spulciati i numeri torinesi, la Corte dei conti ha fissato a 7,26 miliardi il deficit piemontese, frutto anche di un bubbone nei conti che nella ricostruzione dei magistrati risale all’epoca Bresso (la presidente di centrosinistra che ha guidato la Regione dal 2005 al 2010) e cresce con il leghista Roberto Cota, non senza la complicità dei tavoli tecnici governativi dell’epoca. Tornata a sinistra con Chiamparino, la Regione evita il dissesto solo grazie alla possibilità di spalmare in 30 anni extra-deficit e anticipazioni, ma ovviamente si lega le mani con le rate di ammortamento. «Per anni la Regione ha speso molto più di quanto avrebbe potuto in base alle sue entrate - ha sintetizzato con efficacia il procuratore regionale della Corte dei conti, Giancarlo Astegiano - e ora deve destinare elevate risorse al pagamento dei debiti pregressi anziché al sostegno di chi versa in stato di bisogno, al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sociali, allo sviluppo dell’economia locale».

Proprio le anticipazioni sblocca-debiti sono alla base del super-disavanzo del Lazio, che la Regione aveva indicato in 2,9 miliardi e la Corte ha invece “corretto” portandolo a quota 10,9 miliardi. Attenzione, però, perché i numeri in questo caso riguardano il 2014, e a fine anno si conoscerà con la parificazione del consuntivo 2015 anche l’impatto della riforma.
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Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 22 ago 2016 19:32

...a parte gli aridi numeri che sono solo una fotografia dello sfacelo perpetrato da decenni di malaffare di governo, tecnicamente cosa si può fare? Chiaramente a parte uccidere senza pietà (ma proprio nessuna) tutti quelli invischiati negli anni passati in questo lordume, magari con una sana ghigliottina alla maniera dell'amato Robespierre (che Dio l'abbia in gloria) sulla piazza pubblica, con il duplice intento di pulire "veramente" la politica italiana oltre che dare il giusto esempio ai governanti futuri (... in alternativa , se non proprio ucciderli pratica assai poco cristiana, almeno un'amputazione dell'arto destro e dei testicoli , ma anche una riduzione del pene con arma da taglio su pubblica piazza ) davvero non saprei cosa proporre di alternativa vera a quanto scritto : attenzione , non sono mosso da rabbia come qualcuno potrebbe ipotizzare, quanto dal desiderio di creare le giuste condizioni di governabilità e fiducia nelle istituzione per le prossime generazioni...
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 ago 2016 10:08

Inps, le forbici di Boeri: "Serve taglio alle pensioni degli italiani all'estero"

http://www.ilgiornale.it/news/economia/inps-forbici-boeri-serve-taglio-pensioni-degli-italiani-alle-1176983.html

A parte il titolo propagandistico de Il Giornale, ma quest'uomo è un genio dell'avanspettacolo. Dopo anni di versamenti e tasse vorrebbe togliere soldi a chi ha avuto il coraggio di andarsene da questa fogna di paese privo di prospettive e in mano a dei capibastone? Caro Boeri, ma vedidannattelapiandercu£o________________________________!!!!
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 ago 2016 10:21

Collegandomi a quanto scritto sopra riguardo la boiata di Boeri, qualcuno potrebbe logicamente obiettare che i residenti all'estero non costituiscono più una risorsa per il paese italia perchè vivono, spendono e consumano fuori dai confini nazionali, e quindi sono solo un costo. Bene, fin qui nulla da obiettare.
Per par condicio, e per la gioia dei vari lettori borghesucci rossi di chiari e sani principi Boldriniani è altresì utile ricordare che gli immigrati in Italia hanno generato un cash flow negativo, con rimesse per un totale di 5 miliardi di euro.

http://quifinanza.it/soldi/rimesse-immigrati-valgono-55-miliardi-di-euro-in-lombardia-la-crescita-maggiore/79004/

La crescita maggiore si è registrata in Lombardia dove, in controtendenza col dato nazionale (-1,5%), le rimesse segnano un +3,3% a 1,2 miliardi, pari il 22% del totale italiano. In altre parole, sono circa mille euro a testa che ogni immigrato invia nel Paese di provenienza :shock:

E continuiamo a mazzolare chi ha sempre pagato, mi raccomando Boeri!!!
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 ago 2016 11:17

harmattan ha scritto:Collegandomi a quanto scritto sopra riguardo la boiata di Boeri, qualcuno potrebbe logicamente obiettare che i residenti all'estero non costituiscono più una risorsa per il paese italia perchè vivono, spendono e consumano fuori dai confini nazionali, e quindi sono solo un costo. Bene, fin qui nulla da obiettare.
Per par condicio, e per la gioia dei vari lettori borghesucci rossi di chiari e sani principi Boldriniani è altresì utile ricordare che gli immigrati in Italia hanno generato un cash flow negativo, con rimesse per un totale di 5 miliardi di euro.

http://quifinanza.it/soldi/rimesse-immigrati-valgono-55-miliardi-di-euro-in-lombardia-la-crescita-maggiore/79004/

La crescita maggiore si è registrata in Lombardia dove, in controtendenza col dato nazionale (-1,5%), le rimesse segnano un +3,3% a 1,2 miliardi, pari il 22% del totale italiano. In altre parole, sono circa mille euro a testa che ogni immigrato invia nel Paese di provenienza :shock:

E continuiamo a mazzolare chi ha sempre pagato, mi raccomando Boeri!!!


Riempi sempre il bicchiere a metà...come la mettiamo con i versamenti pensionistici degli immigrati tornati al loro paesello che non verranno MAI riscossi, e restano a fare cassa per noi italiani?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-09-29/boeri-immigrati-tesoretto-tre-miliardi-contributi-pensionistici-non-riscossi-150041.shtml?uuid=ACli6q6

E come la mettiamo con le rimesse degli emigrati italiani, dall'estero al nostro paese, in tutti questi anni?
(non ci sono dati in circolazione, ma le cifre erano elevatissime e paragonabili senza ombra di dubbio a queste di cui hai sbandierato la drammatica importanza)

http://emigrazione-notizie.org/news.asp?id=7705

Sai che quando fai così mi stai piuttosto sulle scatole? Vuoi argomentare, allora esamina tutti i fatti, compresi quelli che non ti piacciono.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 23 ago 2016 11:29

vinogodi ha scritto:...a parte gli aridi numeri che sono solo una fotografia dello sfacelo perpetrato da decenni di malaffare di governo, tecnicamente cosa si può fare? Chiaramente a parte uccidere senza pietà (ma proprio nessuna) tutti quelli invischiati negli anni passati in questo lordume, magari con una sana ghigliottina alla maniera dell'amato Robespierre (che Dio l'abbia in gloria) sulla piazza pubblica, con il duplice intento di pulire "veramente" la politica italiana oltre che dare il giusto esempio ai governanti futuri (... in alternativa , se non proprio ucciderli pratica assai poco cristiana, almeno un'amputazione dell'arto destro e dei testicoli , ma anche una riduzione del pene con arma da taglio su pubblica piazza ) davvero non saprei cosa proporre di alternativa vera a quanto scritto : attenzione , non sono mosso da rabbia come qualcuno potrebbe ipotizzare, quanto dal desiderio di creare le giuste condizioni di governabilità e fiducia nelle istituzione per le prossime generazioni...


Temo che sia una caratteristica insita nel nostro DNA mediterraneo, rinforzata da duemilacinquecento anni di pratiche antidemocratiche (i clientes romani, le corporazioni medievali, il particolarismo comunale, la mano morta ecclesiastica, il latifondismo, di nuovo le corporazioni ma in salsa fascista, le partecipazioni statali, le cattedrali nel deserto...).
Mai che si sia dato spazio al merito, sempre al "familismo amorale" come lo definiva Banfield.
Mai una volta che il rapporto stato-cittadino si sia smarcato dal rovesciamento dei ruoli che subiamo da sempre (tu cittadino devi chiedere, a volte implorare, quello che io stato dovrei darti per ruolo; e che preferisco riservarmi di concederti per avere più potere).

L'unico modo, e lo penso dall'inizio degli anni '90, è di avere meno Stato in Italia. Tagliamo drasticamente l'intervento pubblico di venti punti di PIl, privatizziamo interi blocchi di funzioni, ma facciamolo in un quadro di regole ferree.
Purtroppo nessuno, sia coloro che attualmente gestiscono questi servizi e che non vogliono vedersi ridotto il potere (dura farlo da privato giudicato da un superiore, eh?); sia coloro che ne usufruirebbero che non sono poi così tanto contenti da non avere più l'amico al Ministero, il cugino alle Poste, il cognato in Polizia e via andare, a cui chiedere un favore per saltare code e regole; nessuno, dicevo, tra gli italiani, mi pare pronto ad una tale assunzione di responsabilità.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 23 ago 2016 12:28

zampaflex ha scritto:
vinogodi ha scritto:...a parte gli aridi numeri che sono solo una fotografia dello sfacelo perpetrato da decenni di malaffare di governo, tecnicamente cosa si può fare? Chiaramente a parte uccidere senza pietà (ma proprio nessuna) tutti quelli invischiati negli anni passati in questo lordume, magari con una sana ghigliottina alla maniera dell'amato Robespierre (che Dio l'abbia in gloria) sulla piazza pubblica, con il duplice intento di pulire "veramente" la politica italiana oltre che dare il giusto esempio ai governanti futuri (... in alternativa , se non proprio ucciderli pratica assai poco cristiana, almeno un'amputazione dell'arto destro e dei testicoli , ma anche una riduzione del pene con arma da taglio su pubblica piazza ) davvero non saprei cosa proporre di alternativa vera a quanto scritto : attenzione , non sono mosso da rabbia come qualcuno potrebbe ipotizzare, quanto dal desiderio di creare le giuste condizioni di governabilità e fiducia nelle istituzione per le prossime generazioni...


Temo che sia una caratteristica insita nel nostro DNA mediterraneo, rinforzata da duemilacinquecento anni di pratiche antidemocratiche (i clientes romani, le corporazioni medievali, il particolarismo comunale, la mano morta ecclesiastica, il latifondismo, di nuovo le corporazioni ma in salsa fascista, le partecipazioni statali, le cattedrali nel deserto...).
Mai che si sia dato spazio al merito, sempre al "familismo amorale" come lo definiva Banfield.
Mai una volta che il rapporto stato-cittadino si sia smarcato dal rovesciamento dei ruoli che subiamo da sempre (tu cittadino devi chiedere, a volte implorare, quello che io stato dovrei darti per ruolo; e che preferisco riservarmi di concederti per avere più potere).

L'unico modo, e lo penso dall'inizio degli anni '90, è di avere meno Stato in Italia. Tagliamo drasticamente l'intervento pubblico di venti punti di PIl, privatizziamo interi blocchi di funzioni, ma facciamolo in un quadro di regole ferree.
Purtroppo nessuno, sia coloro che attualmente gestiscono questi servizi e che non vogliono vedersi ridotto il potere (dura farlo da privato giudicato da un superiore, eh?); sia coloro che ne usufruirebbero che non sono poi così tanto contenti da non avere più l'amico al Ministero, il cugino alle Poste, il cognato in Polizia e via andare, a cui chiedere un favore per saltare code e regole; nessuno, dicevo, tra gli italiani, mi pare pronto ad una tale assunzione di responsabilità.


senza contare che poi tutti questi privatizzati dovrebbero pure lavorare.
invece de sta a rompe i cojoni quotidie su internet.
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Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 23 ago 2016 15:59

zampaflex ha scritto:Riempi sempre il bicchiere a metà...come la mettiamo con i versamenti pensionistici degli immigrati tornati al loro paesello che non verranno MAI riscossi, e restano a fare cassa per noi italiani?


Pur di far il bastian contrario perdi il senso della logica cercando di girare la frittata, peraltro con pessimi risultati.

Quel fenomeno che dirige la Previdenza Sociale, ed i suoi amici giornalisti, omettono un particolare importante che va ricordato: hanno diritto al beneficio della pensione, anche nel loro paese di origine e pur senza accordi bilaterali, tutti gli immigrati a condizione che ne raggiungano i requisiti stabiliti dalla legge italiana, requisiti che sono più favorevoli rispetto a quelli imposti ai cittadini italiani e comunitari.

L'articolo seguente è chiarissimo

http://www.pensionioggi.it/notizie/previdenza/pensioni-cosi-le-regole-per-la-pensione-degli-extracomunitari-che-rimpatriano-443222#ixzz4IA95YgAy

Come è altrettanto chiaro che se uno se ne torna al paesello di origine senza aver completato il versamento dei previsti contributi non ha diritto a nulla. Se io oggi decido di andarmene in nuova zelanda perdo 35 anni di contributi e non becco un soldo. Ora Boeri, e gli articolisti che ci ricamano sopra, vogliono lanciare due messaggi al popolo-bue:
- l'Italia cattivona si è fottuta i soldi versati dei poveri immigrati
- Abbiamo un tesoretto, la famosa cassa con i soldi di mustafà

Caz zate da libro Cuore! La verità è che le regole sono uguali per tutti e sono katzi tuoi se non stai in regola. Riguardo al tesoretto non abbiamo una lira (€) e siamo fottuti da tempo. Strano che non te ne sei ancora accorto.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 27 ago 2016 23:20

Per tutti quelli che pensano che Marchionne sia solo un maglione riempito di arroganza :
"L'intervento di Marchionne è avvenuto in occasione della cerimonia di consegna di un premio sulla finanza. "Non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa", ha commentato il manager, "perché non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è''. "L'efficienza non è e non può essere l'unico elemento che regola la vita. C'è un limite oltre il quale il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza''."
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Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 01 set 2016 13:04

zampaflex ha scritto:Per tutti quelli che pensano che Marchionne sia solo un maglione riempito di arroganza :
"L'intervento di Marchionne è avvenuto in occasione della cerimonia di consegna di un premio sulla finanza. "Non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa", ha commentato il manager, "perché non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è''. "L'efficienza non è e non può essere l'unico elemento che regola la vita. C'è un limite oltre il quale il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza''."
...a volte si mischiano le carte e si indossano vestiti impropri rispetto alle proprie azioni quotidiane. Si chiama semplicemente ipocrisia . Succede ai moralisti, agli pseudocattolici, agli intellettuali, ai fondamentalisti dell'ideologia. Dopo questa frase, probabile che Marchionne tentasse di farci credere che Cristo è morto di stenti dopo anni di vita dissoluta... 8)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 01 set 2016 16:43

vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Per tutti quelli che pensano che Marchionne sia solo un maglione riempito di arroganza :
"L'intervento di Marchionne è avvenuto in occasione della cerimonia di consegna di un premio sulla finanza. "Non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa", ha commentato il manager, "perché non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è''. "L'efficienza non è e non può essere l'unico elemento che regola la vita. C'è un limite oltre il quale il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza''."
...a volte si mischiano le carte e si indossano vestiti impropri rispetto alle proprie azioni quotidiane. Si chiama semplicemente ipocrisia . Succede ai moralisti, agli pseudocattolici, agli intellettuali, ai fondamentalisti dell'ideologia. Dopo questa frase, probabile che Marchionne tentasse di farci credere che Cristo è morto di stenti dopo anni di vita dissoluta... 8)


E se invece fosse il suo reale pensiero?
D'altronde ha veramente speso energie infinite per svolgere il suo mandato da AD, e si confronta quotidianamente con i turbocapitalisti di là e i "comunisti" di qua.
Senza scomodare il mega direttore galattico
https://www.youtube.com/watch?v=HD_MKV-d9s8
lui è senz'altro nella posizione per cogliere le difficoltà che la verticizzazione dell'impresa provoca alle classi medie e basse, e le conseguenze (queste si, marxiste, visto che Marx predisse l'autodistruzione del capitalismo per sparizione della domanda da parte dei lavoratori) nefaste, dato il posizionamento di mercato delle aziende che dirige.
Lavorasse in Louis Vuitton, sarebbe da prendere a calci. Ma in Fiat mi sa che i problemi di vendita li collega correttamente alla difficoltà della domanda.
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Re: Diario economico

Messaggioda vinogodi » 01 set 2016 20:22

zampaflex ha scritto:
vinogodi ha scritto:
zampaflex ha scritto:Per tutti quelli che pensano che Marchionne sia solo un maglione riempito di arroganza :
"L'intervento di Marchionne è avvenuto in occasione della cerimonia di consegna di un premio sulla finanza. "Non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa", ha commentato il manager, "perché non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è''. "L'efficienza non è e non può essere l'unico elemento che regola la vita. C'è un limite oltre il quale il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza''."
...a volte si mischiano le carte e si indossano vestiti impropri rispetto alle proprie azioni quotidiane. Si chiama semplicemente ipocrisia . Succede ai moralisti, agli pseudocattolici, agli intellettuali, ai fondamentalisti dell'ideologia. Dopo questa frase, probabile che Marchionne tentasse di farci credere che Cristo è morto di stenti dopo anni di vita dissoluta... 8)


E se invece fosse il suo reale pensiero?
D'altronde ha veramente speso energie infinite per svolgere il suo mandato da AD, e si confronta quotidianamente con i turbocapitalisti di là e i "comunisti" di qua.
Senza scomodare il mega direttore galattico
https://www.youtube.com/watch?v=HD_MKV-d9s8
lui è senz'altro nella posizione per cogliere le difficoltà che la verticizzazione dell'impresa provoca alle classi medie e basse, e le conseguenze (queste si, marxiste, visto che Marx predisse l'autodistruzione del capitalismo per sparizione della domanda da parte dei lavoratori) nefaste, dato il posizionamento di mercato delle aziende che dirige.
Lavorasse in Louis Vuitton, sarebbe da prendere a calci. Ma in Fiat mi sa che i problemi di vendita li collega correttamente alla difficoltà della domanda.
...beh , si , certo... a 50 milioni di Euro all'anno di stipendio, ha il suo bel tempo per sproloquiare sulla "competitività" , quando proprio ieri su un noto quotidiano sportivo affermava perentoriamente che " chi non ottiene risultati , se ne torna a casa : me compreso ..." ... si , quasi... sarebbe a questo punto già da mandare a casa a calci in culo , avendo uno dei budget di scuderia più alto, due dei 5 migliori piloti del circuito, entrambi ex campioni del mondo, ecc ... si , ciao , a casa... 8)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 01 set 2016 21:46

vinogodi ha scritto:
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zampaflex ha scritto:Per tutti quelli che pensano che Marchionne sia solo un maglione riempito di arroganza :
"L'intervento di Marchionne è avvenuto in occasione della cerimonia di consegna di un premio sulla finanza. "Non possiamo demandare al funzionamento dei mercati la creazione di una società equa", ha commentato il manager, "perché non hanno coscienza, non hanno morale, non sanno distinguere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è''. "L'efficienza non è e non può essere l'unico elemento che regola la vita. C'è un limite oltre il quale il profitto diventa avidità e chi opera nel libero mercato ha il dovere di fare i conti con la propria coscienza''."
...a volte si mischiano le carte e si indossano vestiti impropri rispetto alle proprie azioni quotidiane. Si chiama semplicemente ipocrisia . Succede ai moralisti, agli pseudocattolici, agli intellettuali, ai fondamentalisti dell'ideologia. Dopo questa frase, probabile che Marchionne tentasse di farci credere che Cristo è morto di stenti dopo anni di vita dissoluta... 8)


E se invece fosse il suo reale pensiero?
D'altronde ha veramente speso energie infinite per svolgere il suo mandato da AD, e si confronta quotidianamente con i turbocapitalisti di là e i "comunisti" di qua.
Senza scomodare il mega direttore galattico
https://www.youtube.com/watch?v=HD_MKV-d9s8
lui è senz'altro nella posizione per cogliere le difficoltà che la verticizzazione dell'impresa provoca alle classi medie e basse, e le conseguenze (queste si, marxiste, visto che Marx predisse l'autodistruzione del capitalismo per sparizione della domanda da parte dei lavoratori) nefaste, dato il posizionamento di mercato delle aziende che dirige.
Lavorasse in Louis Vuitton, sarebbe da prendere a calci. Ma in Fiat mi sa che i problemi di vendita li collega correttamente alla difficoltà della domanda.
...beh , si , certo... a 50 milioni di Euro all'anno di stipendio, ha il suo bel tempo per sproloquiare sulla "competitività" , quando proprio ieri su un noto quotidiano sportivo affermava perentoriamente che " chi non ottiene risultati , se ne torna a casa : me compreso ..." ... si , quasi... sarebbe a questo punto già da mandare a casa a calci in culo , avendo uno dei budget di scuderia più alto, due dei 5 migliori piloti del circuito, entrambi ex campioni del mondo, ecc ... si , ciao , a casa... 8)


Ok, ma hai idea di quali aiuti abbiano avuto in Mercedes tra test Pirelli privati, regolamento motore scritto insieme alla FIA, investimenti mostruosi fuori dal budget regolamentato, modifiche normative volanti ad hoc...come la Red Bull, che ha sempre agito al limite e oltre il regolamento con le trovate di Newey e compagnia, per non dire di quest'anno con le ripetute minchiate del secondo pilota (prima Kvyat e poi Verstappen), roba da ritiro della licenza?
Artefice di tutto questo, il nanetto inviperito che presiede la FIA, che ce l'ha con la Ferrari perchè dissero di no alle sue pretese dopo l'era da capo della scuderia.
Non che in Ferrari non abbiano colpe, beninteso (gli investimenti ridotti dell'era post Schumacher sono la diretta causa di questo decennio di fatiche); ma di sicuro, devono lottare non solo in pista ma anche fuori.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 01 set 2016 21:51

Tornando in topic, dopo tanti articoli di giornali e servizi televisivi da fine del mondo (inventata), ecco oggi i primi due dati autenticamente negativi per l'attuale fase del ciclo economico in Italia: Un calo degli occupati (-68k indipendenti - cioè partite IVA, parzialmente compensato da +5k per i dipendenti) e la discesa dell'indice PMI delle aziende manifatturiere sotto quota 50 ad agosto (50 è lo spartiacque nelle risposte tra crescita e contrazione). Ricordo che invece l'indice dei servizi è ancora sopra quota 51.
Su base annua si conferma la tendenza all’aumento degli occupati (+1,2%, cioè +266 mila). La crescita tendenziale è attribuibile ai dipendenti (+1,7%, cioè +285 mila) e si concentra soprattutto sugli over 50 (+402 mila). Nello stesso periodo calano sia i disoccupati (-1,5%, cioè -44 mila) sia gli inattivi (-2,9%, cioè -407 mila).

Di sicuro in tutta Europa c'è stato un calo nei due-tre mesi precedenti il referendum inglese, che si è definitivamente manifestato adesso in estate. Vedremo a settembre cosa diranno le rilevazioni.

PS: se a qualcuno interessasse, sappiate che settembre è uno dei mesi statisticamente peggiori per le Borse: non fasciamoci la testa e attendiamo metà ottobre.
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 07 set 2016 22:59

Notizia scioccante di oggi, il fallimento di una delle più grosse compagnie di trasporto navali del mondo, la coreana Hanjin.
Riflessi pesanti sulla supply chain delle grandi multinazionali, e un pensiero corre alla enorme massa di prestiti concessi dalle Landesbanken della Germania del nord, e alle banche danesi, alle compagnie di shipping.

http://www.repubblica.it/economia/2016/09/07/news/crac-_hanjin_la_flotta_fantasma_coreana_manda_in_tilt_il_commercio_mondiale-147344050/

Ma intanto la statistica curiosa è questa: mentre il costo dei trasporti navali nelle acque dell'Europa del Nord (Baltic Dry Index) è stabile su livelli remunerativi http://www.bloomberg.com/quote/BDIY:IND, le tariffe per i grandi trasporti oceanici (Panamax* https://www.quandl.com/data/LLOYDS/BPI-Baltic-Panamax-Index e Capesize** https://www.quandl.com/data/LLOYDS/BCI-Baltic-Capesize-Index) barcollano nelle profondità del crac.

* Panamax: indica una nave delle dimensioni massime possibili per l'attraversamento del canale di Panama
** Capesize: indica le navi le cui dimensioni non permettono il loro passaggio né per il Canale di Panama né per quello di Suez (quindi ancora più grandi, tipo le supertankers)
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 08 set 2016 09:48

McKinsey sulla situazione cinese. La Cina deve affrancarsi dal suo precedente modello di crescita e dedicarsi ad aumentare la produttività.
Tante info sparse nell'intervista.

http://www.mckinsey.com/global-themes/china/meeting-chinas-productivity-challenge?cid=podcast-eml-nsl-mgi-mck-oth-1609
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 08 set 2016 10:52

zampaflex ha scritto:Notizia scioccante di oggi, il fallimento di una delle più grosse compagnie di trasporto navali del mondo, la coreana Hanjin.
Riflessi pesanti sulla supply chain delle grandi multinazionali


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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 set 2016 16:28

Si dà sempre la colpa al Governo, tradizionalmente anche quando piove :mrgreen: ma la verità è che in questo disgraziato Paese, tutti fanno i finti tonti

Fisco, solo 550 comuni su 8000 lottano contro l'evasione

Solo il 7% dei Comuni italiani si è attivato, secondo la Cgia di Mestre sui dati disponibili sino al 2014, nella lotta all'evasione fiscale.
Su poco più di 8.000 Comuni presenti in Italia, infatti, solo 550 hanno dato origine a un'effettiva azione collaborativa con l'amministrazione finanziaria. Inoltre, quei pochi municipi che si sono attivati hanno diminuito il numero degli accertamenti sui tributi erariali (Irpef, Irap, Iva, etc.). Se il picco massimo è stato ottenuto nel 2012 (pari a 3.455 accertamenti), nel 2013 il dato è sceso a 2.916, nel 2014 a 2.701 e l'anno scorso a 1.970.

Le somme recuperate agli evasori, comunque, sono in deciso aumento. Nel 2011 i Comuni hanno ricevuto 2,9 milioni, nel 2012 tale somma ha sfiorato gli 11 milioni, nel 2013 ha superato i 17,7 milioni e nel 2014 (ultimo dato disponibile) ha toccato quota 21,7 milioni di euro.
"La crescita del gettito è aumentata perché è stata incrementata l'aliquota riconosciuta dal legislatore ai Comuni sulle maggiori entrate tributarie recuperate dall'accertamento a cui hanno collaborato - segnala il coordinatore della CGIA Paolo Zabeo - in quanto originariamente la quota riconosciuta ai Sindaci era del 30 per cento, nel 2010 è stata innalzata al 33 per cento e nel 2011 al 50 per cento. Infine, per gli anni dal 2012 al 2017 è stata elevata al 100 per cento".
Tuttavia, proseguono dalla Cgia, ad aver sfruttato questa opportunità sono stati prevalentemente i Sindaci dell'Emilia Romagna e della Lombardia. Nel 2014, ad esempio, gli enti locali di queste due regioni hanno assicurato oltre i 2/3 dell'intero incasso recuperato dai Comuni a livello nazionale.

Sebbene siano aumentati gli incentivi fiscali a beneficio dei comuni, nel mezzogiorno l'attività di controllo dei sindaci è stata pressochè nulla. A eccezione delle amministrazioni presenti nelle regioni a statuto speciale che non sono incluse nell'elaborazione fornita dalla Cga di Mestre, tra i comuni capoluogo di provincia del sud solo Reggio Calabria, Vibo Valentia, Pescara, Teramo, Salerno, Lecce e Benevento hanno avviato delle segnalazioni agli uomini del fisco.

"Ci sono ancora moltissime persone completamente sconosciute al fisco che continuano a nascondere quote importanti di valore aggiunto - spiega
il segretario della Cgia, Renato Mason - non dimentichiamo, poi, il mancato gettito imputabile alle manovre elusive delle grandi imprese e alla fuga di alcuni grandi istituti bancari e assicurativi che hanno spostato le sedi fiscali nei paesi con una marcata fiscalità di vantaggio per pagare meno tasse".
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 10 ott 2016 17:35

"Nei primi nove mesi del 2016 e' proseguita la crescita produttiva degli impianti italiani del Lingotto, e' quanto emerge dalla pubblicazione elaborata dal sindacato Fim Cisl sulla produzione ed occupazionale degli impianti Fiat Chrysler in Italia nel terzo trimestre.
Quest'anno verra' superata la soglia del milione di vetture grazie ai nuovi modelli e alla crescita dei volumi per Sevel e Pomigliano.
Secondo il segretario nazionale Fim Cisl responsabile dell'automotive, Ferdinado Uliano, 'il dato e' particolarmente positivo con il completamento del piano 2014-2018 e i relativi investimenti che i nostri accordi sindacali hanno determinato. Stiamo riempiendo gli stabilimenti italiani di produzione destinati anche ad altri mercati. La scelta di cambiare la tipologia di auto prodotte nel nostro paese, elevandone la fascia, si e' dimostrata vincente sul piano delle prospettive, dell’occupazione e della redditivita'."

In Italia oggi il 70% delle persone, così a naso, detestano Marchionne affibbiandogli nomignoli e malefatte.
Guarda un po', la cifra più o meno coincide con i contrari a Renzi.

Che il problema di fondo sia l'incapacità di venire a patti con un futuro diverso dall'immagine preferita dai nostri connazionali, fatta di relax e staticità?
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 18 ott 2016 22:36

Guardate un po' quanto hanno rubato gli evasori (ma anche quanto sono costati i fallimenti) all'Erario, quindi a tutti (gli onesti):

http://www.lastampa.it/2016/10/18/economia/tasse-non-pagate-buco-da-miliardi-tra-imprese-fallite-morti-e-nullatenenti-OCZ7gMBTobfN1K0JQEq9rM/pagina.html
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 20 ott 2016 12:08

Interessante studio accademico sulla diminuzione della mobilità interclasse negli USA, che per alcuni aspetti si verifica anche in Italia.

http://ggc-mauldin-images.s3.amazonaws.com/uploads/pdf/OTB_Oct_19_2016_2.pdf

La rivincita di Marx, si dovrebbe dire.

"In the Communist Manifesto, Marx and Engels wrote that “the history of all hitherto existing societies is
the history of class struggles.” Today the story of American politics is the story of class struggles. It wasn’t
supposed to be that way. We didn’t think we were divided into different classes. Neither did Marx.
America was an exception to Marx’s theory of social progress. By that theory, societies were supposed
to move from feudalism to capitalism to communism. But the America of the 1850s, the most capitalist
society around, was not turning communist. Marx had an explanation for that. “True enough, the classes
already exist,” he wrote of the United States, but they “are in constant flux and reflux, constantly changing
their elements and yielding them up to one another.” In other words, when you have economic and social
mobility, you don’t go communist.
That is the country in which some imagine we still live, Horatio Alger’s America – a country defined by
the promise that whoever you are, you have the same chance as anyone else to rise, with pluck, industry,
and talent. But they imagine wrong. The U.S. today lags behind many of its First World rivals in terms
of mobility. A class society has inserted itself within the folds of what was once a classless country, and
a dominant New Class – as social critic Christopher Lasch called it – has pulled up the ladder of social
advancement behind it."
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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 22 ott 2016 11:01

Metto qui questa notizia, perchè è politica ma dal forte impatto economico per il nostro Paese.

Siria, il summit notturno e le sanzioni alla Russia: alla fine vince il no di Renzi
La cancelliera Merkel le aveva chieste con forza ma alla fine sono state eliminate nel documento finale del vertice soprattutto per l’opposizione del premier

http://www.corriere.it/esteri/16_ottobre_21/scontro-germania-italia-sanzioni-russia-la-siria-654469f0-979a-11e6-bd66-b2bce124488b.shtml
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 22 ott 2016 11:36

zampaflex ha scritto:Metto qui questa notizia, perchè è politica ma dal forte impatto economico per il nostro Paese.

Siria, il summit notturno e le sanzioni alla Russia: alla fine vince il no di Renzi
La cancelliera Merkel le aveva chieste con forza ma alla fine sono state eliminate nel documento finale del vertice soprattutto per l’opposizione del premier

http://www.corriere.it/esteri/16_ottobre_21/scontro-germania-italia-sanzioni-russia-la-siria-654469f0-979a-11e6-bd66-b2bce124488b.shtml

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Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 25 ott 2016 17:09

Demografia
Germany horrible demographics is widely known. More than a quarter of Germany's population is 60-year old or over. It is the second oldest population after Japan. What is less appreciated is that its birthrate reached a 33-year high in 2015 (1.5 births vs 1.47 births in per woman in 2014). As is the case in the US, the higher birthrate is partly a function of immigration. The birthrate among migrant woman was 1.95, up from 1.86 in 2014. The birthrate of native German woman rose to 1.43 from 1.42 births.

Crescita in UE
If anything, the eurozone economy appears to be accelerating in Q3. Today's flash composite PMI reading (53.7) is the highest of the year and well above the Q3 average of 52.9. The rise in October (from 52.6 in September, which matched the lowest since January 2015) was the largest in 22 months. On the other hand, the collective budget deficit of eurozone members fell to an eight-year low in Q2. The shortfall was 1.5% of the collective GDP, down from 2.1% in Q2 15. The total government debt declined to 91.2% from 92.1% Q2 15.
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Re: Diario economico

Messaggioda Timoteo » 25 ott 2016 17:14

zampaflex ha scritto:Demografia
Germany horrible demographics is widely known. More than a quarter of Germany's population is 60-year old or over. It is the second oldest population after Japan. What is less appreciated is that its birthrate reached a 33-year high in 2015 (1.5 births vs 1.47 births in per woman in 2014). As is the case in the US, the higher birthrate is partly a function of immigration. The birthrate among migrant woman was 1.95, up from 1.86 in 2014. The birthrate of native German woman rose to 1.43 from 1.42 births.

Crescita in UE
If anything, the eurozone economy appears to be accelerating in Q3. Today's flash composite PMI reading (53.7) is the highest of the year and well above the Q3 average of 52.9. The rise in October (from 52.6 in September, which matched the lowest since January 2015) was the largest in 22 months. On the other hand, the collective budget deficit of eurozone members fell to an eight-year low in Q2. The shortfall was 1.5% of the collective GDP, down from 2.1% in Q2 15. The total government debt declined to 91.2% from 92.1% Q2 15.


pensare che c'è gente che s'è dovuta difende da crucche chiappone che volevano essere ingravidate.
per sentito dire.

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