

Per l’ennesima volta leggo questa castroneria su un sito web dedicato (?) al vino.
Tutto quello che viene manipolato dall’uomo non può essere naturale, il vino non cresce sugli alberi, in natura il vino diventa aceto (ma come? Abbiamo detto che il vino in natura non esiste?).
A volte mi chiedo se tali affermazioni siano solo il frutto della stupidità umana o se ci possa essere un margine di interesse o corruzione in chi le propone.
La differenza tra vino naturale e vino industriale è la stessa che passa tra la besciamella fatta a mano e quella comprata al supermercato. La besciamella del supermercato ha un gusto studiato per piacere al consumatore (a me non piace, ma si sa io sono un talebano). E’ realizzata con aromi artificiali e procedimenti industriali.
La besciamella fatta a casa ha il sapore degli ingredienti che usiamo. E’ ovvio che migliore è la qualità degli ingredienti migliore sarà la qualità della besciamella, più bravo è il cuoco e migliore sarà il gusto e il risultato finale.
La stessa cosa vale per il vino. C’è un vino ottenuto con additivi industriali (aromi artificiali), legali e non tossici, è fuor di dubbio.
E c’è un vino ottenuto solo con la materia prima (uva e lavoro), e tanta bravura in cantina.
Forse è proprio questo che spaventa alcuni produttori artigianali, che naturali non sono, e alcuni produttori industriali: l’incapacità o l’impossibilità di fare un vino senza additivi industriali è un’ostacolo per loro insormontabile. Questo motiva le castronerie sopra riferite, che, ripetute all’infinito, secondo loro potrebbero diventare realtà.