gbaenergiaeco10 ha scritto:vinogodi ha scritto:uz ha scritto:E' bello tornare ogni tanto nel caro vecchio forum e trovare sempre delle novità interessanti!

..ciao, bentornato... appunto, dove sei stato di bello tutto questo tempo ? Sei diventato pure tu degustatore bio/vinoverista/biodinamico/natural/sostenibile?
PS: comunque, il vino di base è un potenziale veleno, contenendo un sacco d'alcool. Quindi il suo abuso fa male alla salute. Sembra, inoltre e scusate se parlo con cognizione di causa, responsabile di neoplasie agli epatociti (direttamente e indirettamente) ben più del 30% di solforosa in più disciolta nei vini convenzionali rispetto ai bio-bio, oltre a migliaia di volte più tossica dei ppm di sostanze usate in agricoltura riscontrabili analiticamente in qualsiasi vino, anche del terzo mondo enologico che per svilupparsi si è dotato di regolamenti e regole assai meno restrittive di quelle europee. Comunque, non c'è niente di peggio delle crociate contro le crociate a favore, quindi direi di astenersi da quasta pratica perniciosa. Penso tutti concordiamo che l'agricoltura sostenibile sia quanto di più moralmente perseguibile e condivisibile. L'aderire in maniera fondamentalista a movimenti alla fin fine mediatici e commerciali, mi fa rizzare il pelo e provoca qualche convulsione di principio, forse che sia un fatto caratteriale da prendere in considerazione quando ci si schiera? Anzi, peggio è quando per sostenere una tesi (viticoltura sostenibile) si da addosso a chi già la persegue ma che non vuole mediaticamente aderire ad alcun movimento di "liberazione dal maligno" ... ma suvvia...

Non sconvolge il fatto che l'alcol sia la sostanza più dannosa..l'alcol si crea naturalmente con la fermentazione, quindi è naturale..e se è naturale va benissimo, nonostante sia dannoso per l'organismo..credo che i bevitori bio non siano interessati a questo, quanto ad un censurabile intervento dissacrante dell'uomo..il discorso è "fare il vino sostenibile, farlo nel rispetto della natura", che se da un lato mi trova assolutamente d'accordo, dall'altro rischia di diventare (se già non lo è diventato) un paradosso gigante..."buono questo veleno, è assolutamente naturale, vuoi favorire?"
Detto questo, io di vini ottimi senza solforosa aggiunta ne ho assaggiati...ecco, sfatiamo anche il falso mito per cui un vino bio faccio schifo per forza di cose...
...se ti dico che sono diventato un bio concettuale, perché mai dovrei sostenere che il bio fa schifo culturalmente ? Ma siamo matti? Per esempio tutta la Borgogna è bio. IN tanti , anche in Italia, si cimentano col bio, ma il problema non è il bio:
1) E' che tecnicamente non tutti sono capaci di sostenenrne la logica produttiva e di filiera
2) Si paga l'improvvisatore che si accoda al carro mediatico perché non ha le risorse per sostenersi nel mercato ed oggi è necessaria l'etichetta "di puri e duri" per cavalcare le psicosi collettive o , perlomeno, sbarcare il lunario .
3) Il sistema bio diventa una bufala non sostenibile (concettualmente ) se non si riesce a comprendere, scientificamente, che un sistema chiuso non è praticabile in ...un sistema aperto; perché il bio non può avere confini predefiniti e l'isolazionismo in un sistema convenzionale è solo utopia ... comunque da perseguire, singolarmente con poco costrutto ma globalmente si, perché sarebbe ora che ci si desse una mossa "collettiva" per non lasciare un immondezzaio in eredità ai nostri figli.
4) Perché non studiare da chi è più bravo di noi sia culturalmente che tecnicamente anche come sistema (vedi Borgogna) e abbandoniamo le velleità da boria di autosufficienza con il risultato che nelle fiere "di vini veri - natural - bio" il 10% è buono , il 45 % è discutibile sensorialmente , il 40% fa cagare e il rimanente 5% potrebbe essere usato dall'ISIS come arma di distruzione di massa?...