...Ivo , non ci è dato di sapere, facciamocene una ragione. Le strategie, anche produttive, delle grandi/grandissime aziende per lo più sono condizionate da strategie commerciali che non sempre tengono conto di tradizione e memoria storica qualitativa. Bordeaux è caposcuola in questo. I Bordeaux oggi sono diversi da quelli di cinquant'anni fa non solo per ragioni meteorologiche. I vini di Frescobaldi, Antinori , Ruffino sono diversi rispetto a quelli di quarant'anni fa . Nello specifico, la Riserva del Marchese era un totem della categoria, così come la Riserva Ducale Oro oppure il Nipozzano. Vini epici, che sfidavano i decenni sempre migliorando, che bevevi davvero un pezzo di Toscana , che venivano presi come esempio dell'eccellenza della viniviticultura italiana . Li ho seguiti fino ad un certo punto, poi si sono talmente trasfigurati seguendo modelli di gusto "internazionale" da perdere il personale entusiasmo di berli , acquistarli e ... "tenerli" per un'evoluzione che non avranno più. Recentemente (mi ricordava Campinoti che era presente e ... stupito) aprimmo un Riserva Ducale 1953 ( o era 1952?) da brividi, così come in diverse occasioni aprii dei Nipozzano 1970 e Riserve del Marchese degli anni '50. Crepuscolari, fogliosi, di integrità cristallina e commoventi. Lo stesso Campinoti, l'ho scritto in calce sul diario personale, fece un'affermazione che detta da lui vale doppio, come produttore : "no, Sangiovese così non se ne fanno più . E' finita un'era" .... questo è il succo. Non mi sorprende quanto mi dici della sovrapposizione fra Tignanello e Riserva del Marchese oggi. Le uve penso vengano più o meno tutte da lì ... forse si "sbagliano" persino a mettere l'etichetta in certe annate...
