lloyd142 ha scritto:Quando ne scegliete uno tenete conto dei parametri territoriali mentali che vi siete sicuramente posti o no?
Questo, a mio parere, è un nodo cruciale.
Voglio dire, la territorialità è oggettiva o soggettiva?
I parametri territoriali esistono in quanto propri del territorio o siamo noi ad "inventarceli"?
Ho virgolettato perché si tratta ovviamente di una provocazione.
Se deve essere soggettiva abbiamo finito di discutere, ognuno ha la propria.
A partire dal produttore per finire al consumatore, ci sono infinite "interpretazioni del territorio".
E, per quanto mi riguarda, tutte degne di vita e rispetto.
Se invece la territorialità fosse da intendersi in senso oggettivo, beh, io mi fermerei qui.
Non credo di conoscere sufficientemente a fondo il territorio del mio orto casalingo per poter azzardarmi a fornirne una definizione di territorialità.
Figuriamoci se lo potrei fare a proposito di un vigneto che magari non ho nemmeno mai visto in fotografia.
Ci si può fare un'idea di interpretazioni più diffuse, vedi certe mineralità a Chablis, tanto per fare un esempio a caso. Però da qui a dire che questa è una caratteristica che se assente determina il vino come poco o non territoriale, per me, ce ne passa davvero troppo.
Anche io, alla fine, divido i vini in buoni e non buoni.
Quelli standardizzati finiscono facilmente fra i meno buoni o non buoni.
Però non è che, ammesso e non concesso che esista una territorialià "oggettiva ed assoluta", l'essere morbidone e piacione sia l'unico modo di tradirla.
E' un tipo di corna che si può mettere in molti modi.
Se esiste una territorialità, ci devono essere molti modi di non essere territoriali, non uno solo.