Messaggioda Nelle Nuvole » 11 dic 2015 16:46
che io sappia in Italia i vini DOCG devono avere il tappo di sughero. Quindi, già fuori una bella fetta di vini da scegliere.
A seguire, se si tratta di vini al di sopra del Po, sceglierei la bottiglia con il tappo a vite. Al di sotto del fiume, un fifty-fifty. Mi farei forse più condizionare dall'etichetta.
Infine, non ho più tempo di aspettare tanto per aprire una bottiglia. Non ho più l'età per questo ed i miei figli, peggio per loro! Quindi il motivo della scelta dettato dalla capacità di un lungo e migliore invecchiamento non mi influenza.
Il tappo a vite presenta uno scoglio più psicologico che reale. Sicuramente i vini destinati ad una lunga permanenza in boccia invecchieranno in modo diverso se tappati con lo Stelvin, ma già lo fanno da decenni con i loro tappucci sugheracei, perché tante cose sono cambiate in vigna, in cantina e nei "manici" produttivi.
Oltre naturalmente al cambiamento climatico.
Se noi ci illudiamo di degustare un vino con la stessa sensibilità sensoriale dei nostri padri, nonni e bisnonni, siamo, appunto, degli illusi. Magari felici e contenti, ma illusi.
Quello che invece mi rifiuto di considerare è il tappo di silicone et similia. Sarebbe come copulare con una bambola di plastica gonfiabile, maschio o femmina. E così ho accontentato anche vinogodi, che in questi paragoni ci sguazza.
[Il giorno della mia nascita mi venne consegnato un certificato di Non-Idoneità
(F.U. Hoff)]