Evidentemente non avete presente il destinatario di una guida come questa, che è il consumatore finale che vuole spendere relativamente poco, ma non necessariamente poco o pochissimo, su vini che in linea di massima non si trovano solo nella GDO.
Ovviamente il prezzo che interessa a lui è il prezzo medio in enoteca (o nella GDO se si tratta di un vino reperibile in entrambi i canali) o eventualmente il prezzo finale che va a pagare se acquista direttamente dall'azienda. Per "finale" si intende comprensivo delle spese di spedizione, dato che si tratta di una guida a livello nazionale e non a livello provinciale, quindi non ha senso presumere che si percorrano un numero indeterminato di km per raggiungere l'azienda.
Nel caso del Carema Etichetta Nera, oltretutto, chi ha redatto la guida era facilitato, perché il sito aziendale non dà adito a dubbi (11 euro comprese le spese di spedizione), mentre in altri casi in cui si tratta di un'autocertificazione l'azienda può dichiarare alla guida un valore più basso di quello effettivo, anche non in malafede.
eno ha scritto:Per quanto riguarda il prezzo in azienda, mi sembra eccessivo pretendere che si calcoli quanto incide il prezzo di spedizione su 6 o su 36 bottiglie. Mah...
Nel caso in esame il problema non sussiste, dato che il costo è di 10 euro per ogni sei bottiglie, quindi l'incidenza sul prezzo unitario è costante.
maimar ha scritto:Ma in fondo è un ottimo vino, e per i clienti della guida è meglio ritrovarselo che non....
Questo discorso vale anche per altri vini da 10,50, 11 o 11,50 euro che sono stati esclusi da questa guida (che non è l'unica guida dei vini italiani, come ben sappiamo).
Resta aperto il "caso Pavese". Da luc83 sapremo il "prezzo di mercato FIVI", che è comunque a sua volta un prezzo particolare (anche questo al netto delle spese di distribuzione).