Messaggioda gianni femminella » 13 ott 2015 12:18
Ho messo ordine nelle mie note. A differenza di miccel, quello che ho scritto non è influenzato dai giudizi altrui. Infatti la mia classifica personale differisce da quella di tutti gli altri avendo quasi ribaltato i valori dei primi tre in campo.
nell'ordine:
Vigna Soccorso riserva 2006 Tiezzi
All'inizio viene accusato di declamare legno, ma nel tempo, con l'ossigenazione la dolcezza si compie ed ha altra provenienza secondo me.
Non so se parlare di tannino dolce sia un controsenso, se si tratti di aminoacidi o umami e vorrei tanto saperlo. Resta il fatto che, nonostante mostri meno peso rispetto a Le Chiuse e Poggio al Vento, lo preferisco agli altri due proprio per questa caratteristica e anche per la bella vena acida che attraversa il palato.
Rimane, come considerazione postuma, che il tempo non lo ha migliorato. Perlomeno questa bottiglia specifica.
Le Chiuse 2006
Cupo, fitto, anche troppo. Ha belle qualità ma una nota amara che aumenta nel tempo, mi disturba leggermente, e gli toglie il podio.
Poggio al Vento riserva 2001
Equilibrato tra frutto-tannino-acidità. E' quello che, a mio avviso, più declama il sangiovese. Peccato per una durezza che mi convince poco, la quale mi toglie, anche in questo caso, il dubbio sul mio preferito del giorno ( col senno di poi, l'intervento di zampaflex mi fornisce una spiegazione su questa sensazione )
Sono Montenidoli 2004
Buio più che cupo. Evoluto. Uso una immagine; è come se la abbondante materia avesse lottato per trovare una armonia, senza riuscirci, fino a soccombere di sé stessa ( nonché al tempo impietoso ).
La Fortuna 2009
La già descritta, e indiscutibile, nota di foglia/salsa di pomodoro è così forte da respingere l'olfatto. Bottiglia forse con problemi. Vino per me ingiudicabile nonostante la bocca fosse interessante.
Considerazione generale. Il tempo non ha dato ragione a nessuna di queste bottiglie. Come dicevo ai commensali, rispetto al passato mi sono convertito a vini ancor lontani dalla piena maturità, per non dire oltre. Quelli sul tavolo di domenica avevano, secondo me, tutti oltrepassato il limite ideale della propria maturazione. Credo che un paio di anni fa avrebbero dato soddisfazioni ben maggiori.
Breve descrizione delle due bottiglie degne di nota della seconda batteria.
Grotte Rosse Salustri 2010
Questa, come la seguente, a viso scoperto e a me fino ad ora sconosciuto ( visto in giro, mai assaggiato ). Mora, caffè, spezie e altro. Naso insolito e bocca originale tra tannino spigoloso e dolcezza. Ampio e profondo, di estrazione importante, ma se è fatta così mi piace proprio.
Villa Pomona chianti classico riserva 2010
Giovane, di tannicità ancora piacevolmente astringente cui fa da contralto un frutto piacevole e un lieve gradito ematico ( la caratteristica di cui avevo sentito la mancanza ). Bottiglia che tra poco potrà dare ottime soddisfazioni.
Di queste ultime due due peccato non averne altre.
Roma, fecisti patriam diversis gentibis unam
Rutilio Namaziano, de reditu