FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

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emigrato
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda emigrato » 07 ott 2015 12:06

Il problema vero per l'estero e' che finche' se ne trova quasi solo di amabile o bianco (si, qui in Polonia se ne vede parecchio, ma anche in Portogallo dove sono appena stato) si fa fatica anche a promuoverlo con gli amici.

Addirittura il proprietario di Quinta do Passadouro credeva che i migliori Lambrusco fossero bianchi :lol: e mi ha guardato cosi :shock: quando gli ho detto che ci sono cose molto buone fra i frizzanti e spumanti rossi secchi.
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda vinogodi » 07 ott 2015 13:47

...conferma solo che il problema non sta nel vino oppure nei produttori, quanto chi deve promuovere l'aspetto di comunicazione e promozione, di cui noi italiani , non solo per una trita questione di non fare "sistema", siamo emeriti incapaci ... in generale... 8)
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda gmi1 » 07 ott 2015 15:54

emigrato ha scritto:Il problema vero per l'estero e' che finche' se ne trova quasi solo di amabile o bianco (si, qui in Polonia se ne vede parecchio, ma anche in Portogallo dove sono appena stato) si fa fatica anche a promuoverlo con gli amici.

Addirittura il proprietario di Quinta do Passadouro credeva che i migliori Lambrusco fossero bianchi :lol: e mi ha guardato cosi :shock: quando gli ho detto che ci sono cose molto buone fra i frizzanti e spumanti rossi secchi.


per anni ed anni il Lambrusco venduto in Svezia é stato il Donelli amabile vinificato in bianco... :shock: roba che neanche I condannati si meriterebbero...
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda vinogodi » 07 ott 2015 19:16

gmi1 ha scritto:
emigrato ha scritto:Il problema vero per l'estero e' che finche' se ne trova quasi solo di amabile o bianco (si, qui in Polonia se ne vede parecchio, ma anche in Portogallo dove sono appena stato) si fa fatica anche a promuoverlo con gli amici.

Addirittura il proprietario di Quinta do Passadouro credeva che i migliori Lambrusco fossero bianchi :lol: e mi ha guardato cosi :shock: quando gli ho detto che ci sono cose molto buone fra i frizzanti e spumanti rossi secchi.


per anni ed anni il Lambrusco venduto in Svezia é stato il Donelli amabile vinificato in bianco... :shock: roba che neanche I condannati si meriterebbero...
...ma è colpa di Donelli?
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda gmi1 » 08 ott 2015 09:08

vinogodi ha scritto:
gmi1 ha scritto:
emigrato ha scritto:Il problema vero per l'estero e' che finche' se ne trova quasi solo di amabile o bianco (si, qui in Polonia se ne vede parecchio, ma anche in Portogallo dove sono appena stato) si fa fatica anche a promuoverlo con gli amici.

Addirittura il proprietario di Quinta do Passadouro credeva che i migliori Lambrusco fossero bianchi :lol: e mi ha guardato cosi :shock: quando gli ho detto che ci sono cose molto buone fra i frizzanti e spumanti rossi secchi.


per anni ed anni il Lambrusco venduto in Svezia é stato il Donelli amabile vinificato in bianco... :shock: roba che neanche I condannati si meriterebbero...
...ma è colpa di Donelli?

le colpe sono di entrambi :D di chi vende ma anche di chi produce una cosa del genere :( ho visitato recentemente il punto vendita di Donelli (che ora é un tutt'uno con Giacobazzi) e ho visto che continua la sua propensione a produrre Lambrusco vinificato in bianco, fino ad arrivare ad un metodo classico da uve 100% Sorbara che peró non mi ha convinto per niente, pungente al naso, con finale amaro che disturba non poco
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda vinogodi » 08 ott 2015 09:35

gmi1 ha scritto:
vinogodi ha scritto:
gmi1 ha scritto:
emigrato ha scritto:Il problema vero per l'estero e' che finche' se ne trova quasi solo di amabile o bianco (si, qui in Polonia se ne vede parecchio, ma anche in Portogallo dove sono appena stato) si fa fatica anche a promuoverlo con gli amici.

Addirittura il proprietario di Quinta do Passadouro credeva che i migliori Lambrusco fossero bianchi :lol: e mi ha guardato cosi :shock: quando gli ho detto che ci sono cose molto buone fra i frizzanti e spumanti rossi secchi.


per anni ed anni il Lambrusco venduto in Svezia é stato il Donelli amabile vinificato in bianco... :shock: roba che neanche I condannati si meriterebbero...
...ma è colpa di Donelli?

le colpe sono di entrambi :D di chi vende ma anche di chi produce una cosa del genere :( ho visitato recentemente il punto vendita di Donelli (che ora é un tutt'uno con Giacobazzi) e ho visto che continua la sua propensione a produrre Lambrusco vinificato in bianco, fino ad arrivare ad un metodo classico da uve 100% Sorbara che peró non mi ha convinto per niente, pungente al naso, con finale amaro che disturba non poco
... io sono molto più laico: purtroppo ogni cantina di produzione rimane una impresa e da buon imprenditore chi decide di mettersi sul mercato stabilisce obiettivi , target e standard. Ad esempio: la Co.Ro.Vin è tutt'altro che una realtà imprenditoriale trascurabile, anzi, di grande successo commerciale. Trovandosi in un'area produttiva assai distante dagli standard di Vosne Romanée , ha deciso di sfruttare al meglio le caratteristiche che la natura gli proponeva trasformando un limite in un'opportunità. Oggi è latore del più grande fatturato sul vino dell'intero italico stivale, quindi ha ragione Lei, dove pure io preferisco Pontoni e le sue 300 bottiglie di Calvari oppure il Vecchie Vigne di Kurni imbottigliato annualmente nel fantasmagorico quantitativo di 6 magnum e 6 bottiglie di capacità convenzionale. Lungi dal fare l'evangelizzatore del berealto, Donelli ha capito che quello poteva essere un mercato interessante per "quella" tipologia di vino e l'ha sfruttata commercialmente , come Giacobazzi con le lattine negli States, la mentalità è quella. La nostra passione per il grande vino, per l'artigiano estremo, per le qualità sensoriali assolute devono tenere conto di realtà che non si possono piegare ad una visione del mondo esclusivamente ...enovisionaria o, perlomeno, non scandalizzarsi di chi produce grandi numeri oppure si accosta al vino in maniera imprenditoriale e non solo poetica, tenendo fermi i paletti di prodotti assolutamente conformi alle leggi vigenti e non "addomesticati" con intrusti da frode in commercio.
PS: viva i veri vignerons , ma ....
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda marcolanc » 08 ott 2015 11:24

A proposito di Emilia Romagna, anzi, proprio di Romagna, nell'ultima settimana ho avuto modo di incontrare i due produttori romagnoli forse più in evidenza sulle ultime guide: Gabriele Succi di Costa Archi (tra l'altro presente anche sul forum e i cui vini credo conosciamo in molti da un po' di tempo) e il mini-team di Noelia Ricci (il titolare Marco Cirese e la sommelier Annalisa Linguerri, che raccontava il progetto).
Direi situazioni agli antipodi. Da una parte, un agricoltore che fa semplicemente ciò in cui crede (ove "semplicità" per me è il massimo dei complimenti), senza troppi giri di parole. Una persona con cui verrebbe da fermarsi a parlare per ore di vino, non necessariamente il suo, perché ne è un vero amante. Dall'altra, un gruppo di giovani ugualmente entusiasti, ma che possono comunque contare su mezzi ben diversi da quelli di Gabriele. Ed il packaging dei vini di Noelia ne è una prova inequivocabile: cartoni e bottiglie di una bellezza disarmante.
Ma poi quel che conta, per quanto mi riguarda, è quel che finisce nel bicchiere. Ed in entrambi i casi non posso che ammirare i risultati, perché oltre ad esserci vini buoni, si riconosce una splendida volontà di valorizzazione del nostro territorio. Anche in questo caso, giustamente si tratta di vini diversissimi, non solo per territori di produzione lontani (Gabriele è sulla Serra, la Pandolfa, da cui deriva Noelia Ricci, a Predappio), ma anche per diverse visioni dei produttori.
Da campanilista quale non mi vergogno di essere, sono fiero che anche da noi ci sia qualcuno capace di fare vini con gli attributi. Ho parlato di questi, perché mi sembrano un bell'esempio, ma fortunatamente c'è anche qualcun altro... :D
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda gmi1 » 08 ott 2015 11:27

quello che riporti ha la sua logica Marco, ma se permetti quando vivevo in Svezia mi giravano le balle quando trovavo ciofeche e non cose almeno decenti :twisted: parlo di Lambrusco, perché per il resto si trova e trovava di tutto, da tutto il mondo..
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda vinogodi » 08 ott 2015 11:56

gmi1 ha scritto:quello che riporti ha la sua logica Marco, ma se permetti quando vivevo in Svezia mi giravano le balle quando trovavo ciofeche e non cose almeno decenti :twisted: parlo di Lambrusco, perché per il resto si trova e trovava di tutto, da tutto il mondo..
...noi si parla la stessa lingua e si ragiona sulla stessa sintonia, ma qualche spunto di discussione va puntualizzato, anche per vivacizzare le argomentazioni... :wink:
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Re: FINALMENTE...MONICA LERNER (PARKER) SUI VINI EMILIA ROMAGNA

Messaggioda gmi1 » 08 ott 2015 15:15

vinogodi ha scritto:
gmi1 ha scritto:quello che riporti ha la sua logica Marco, ma se permetti quando vivevo in Svezia mi giravano le balle quando trovavo ciofeche e non cose almeno decenti :twisted: parlo di Lambrusco, perché per il resto si trova e trovava di tutto, da tutto il mondo..
...noi si parla la stessa lingua e si ragiona sulla stessa sintonia, ma qualche spunto di discussione va puntualizzato, anche per vivacizzare le argomentazioni... :wink:

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