Ieri sera nebbiolata, teoricamente di Langa 2010, in realtà deragliata ad minchiam ma divertente. Ecco aggiunti i commenti:
Crocizia - Besiosa s.a.Divertente aperitivo definito da un assente, riduttivamente, "limonata gasata", mette allegria e predispone alla tavola. Intrigante alternativa al Prosecco e anche a molti Champagne, fin troppo più seriosi...
Marsetti - Valtellina Superiore Le Prudenze 2010Il fatto che i commensali non sapessero che avevo portato un fuori zona ha giocato a favore del...gioco: il naso è ricco, grasso, anche con una lievissima volatile e senza quella minuta florealità di altri "minors" valtellinesi. Ma la bocca verticale e minerale ne tradisce l'origine. Però si è mimetizzato a lungo
grazie anche ad un tannino magistralmente disciolto nella struttura, di buona lunghezza. Bene.
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Giacosa - Barolo Falletto 2004Prima boccia tappata tra i sacramenti, meno male che il padrone di casa ne aveva pronta un'altra. Parte con salamoia (?!?) e toni ferrosi (!), poi timidamente esce un frutto dolce, poco definito (d'altronde, aperto à la volée...) ma pian piano la famosa fragolina giacosiana fa capolino, fino a imporsi. La bocca parte diluita, un po' vuota al centro, e ci diciamo che per quel prezzo non va bene, poi si arrotonda il giusto ma rimane sotto misura. Infine appaiono nitide note di fico secco e uva passa. Solido, ma non prestantissimo.
Altare - Barolo Arborina 2003La pesante nota sintetica di vernice all'inizio e il tannino che più amaro e asciugante non si può ed una acidità slegata già ci fanno capire dove si para...poi, l'annata disgraziata...profeticamente dico che andrebbe lasciato lì per il giorno dopo. E difatti dopo un po' si pulisce ed esce una mirabolante e conterniana anguria; prima il rosso poi il bianco. Poi la confettura di ciliegia, infine toni cerosi.
Resta un vino maltrattato in cantina ma non così disperato come si poteva temere. Anche la bocca recupera una discreta coerenza d'insieme.
Cortese - Barbaresco Rabajà Riserva 1999Cioccolato? Mon Chéri? Tabacco da pipa? Ma che è?!?
E continua a vagare, proponendo carne frolla e ferro; è duro nonostante una certa morbidezza glicerica, poi si fa scarno, la bocca si spegne pian piano. Quando destagnoliamo siamo un po' sconcertati.
Gaja - Langhe Sorì San Lorenzo 1999Che Angelo non provi a farci credere che di bituriche non ce n'è qui dentro, perché una pirazina nettissima ha stampato il marchio su almeno un'ora di degustazione.
Un po' pungente, ferroso, dalla bocca secca e brusca e con una chiusura cruda come un San Leonardo freddo
La sua algidità si scioglie un po' col tempo, arrotondando lievemente la beva ma il naso resta piuttosto fermo. Incistato.
Bartolo Mascarello - Barolo 1999Ah, la tipicité...già il colore più aranciato degli altri e la consistenza meno spinta rivelano la mano di un tradizionalista. Il naso è classico, dapprima lievemente di frutto dolce poi innervato da una gradevole balsamicità che sfocia in una Golia. Non lunghissimo ma sapido il giusto, e con un tannino soft ma capace di un bel grip. Bocca sorniona, fulgido esempio di integrazione e connessione delle componenti. Non un capolavoro, ma un archetipo si.
Per dolce, un gioiellino:
Schoenleber - Rheingau Mittelheimer Edelmann Riesling Eiswein 1992 Frutto della passione, albicocca disidratata, zafferano, idrocarburo, ginger, pesca,
noce, agrume candito...grande pulizia esecutiva e di beva, per la freschezza connaturata che trasporta gentilmente la degustazione verso un lungo finale. Da bere fino all'alba, impone la coazione a ripetere...
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