Sergio VI ha scritto:E' vero in parte harmattan. Aumenta nei centri ma diminuisce, giustamente, nelle periferie. ... dicono sia una ridistribuzione ... dicono.
In questi ultimi 20 anni, in Italia, non ho mai assistito a nessun tipo di redistribuzione, ne tantomeno ad una diminuzione delle tasse.
La prossima riforma del catasto è creata solo per esigenze di cassa e non per questioni di equità e redistribuzione.
Viene da se che aumentando solo le aliquote dei centri storici e delle case di pregio, che è la fetta minoritaria del paese in quanto a numeri, non si potrà mai compensare economicamente l'introito presumibilmente diminuito agli immobili delle periferie e dei piccoli centri/provincie, in quanto sono la stragrande maggioranza.
Più precisamente si può affermare che
tutti pagheranno di più, e in maggiore misura i proprietari di case di pregio e dei centri storici.
C'è da aggiungere, inoltre, che il mercato immobiliare, in Italia, così, come lo abbiamo conosciuto, ossia in bolla, è finito. Le ragioni sono molteplici, tra cui:
- il calo demografico attuale e dei prossimi anni (bassa natalità) inciderà sia sul mercato degli affitti che su quello delle compravendite.
- la normativa europea che prevede la certificazione energetica farà svalutare gli immobili troppo vecchi quotandoli al ribasso rispetto ad altri di nuova concezione
- il mercato del lavoro inesistente, precario e le retribuzioni da vietnamita non faranno avvicinare i giovani alla compravendita
- il credito bancario stringente e i criteri sempre più rigidi adottati dalle banche saranno un altro paletto all'acquisto
- l'offerta è aumentata (per noti motivi!) e quindi anche il prezzo si è abbassato
A tutto questo aggiungiamo la riforma del catasto e la prossima revisione della tassa di successione, ed il mercato immobiliare è fritto.