arnaldo ha scritto:uz ha scritto:Tuttavia provate, per favore, a riaprire un momento l'analogo thread su Fornovo dell'anno scorso e quello dell'anno prima ancora e quelli su Vini Veri o su Villa Favorita e ditemi voi se le considerazioni non sono sempre le stesse, con le stesse prese di posizione, gli stessi pregiudizi, lo stesso tutto.
Io la considero semplicemente una questione di metodo, tutto qui.
Saluti!
Bentornato Renato!!!! Non si capisce il motivo di queste assenze cosi' prolungate...dai.....sappiamo che bevi lo stesso,eh....ma qualche contributo in piu'......dimmi....Frenk mi ha detto che sei stato a Fornovo.....com'erano i vini di ZELIG CARAVENT ???
Ehh, caro Aldo, che vuoi, gli impegni, ma anche la pigrizia mi tengono lontano, anche se poi, a volte, riaffiora la voglia di gettarsi nella discussione che certamente è sempre divertente.
A Fornovo sono andato non tanto per fare assaggi, ma perchè avevo voglia di incontrare persone che non vedvo da tempo e così di assaggi ne ho fatti pochissimi. In compenso ho fatto molte "ciacoe"!
Tra quel poco che ho bevuto:
Boulard: sono d'accordo con te, i suoi Champagne non colpisconoo più di tanto. Non sono molto d'accordo con te, invece, sulla qualità della bollicina che trovo fine e persistente. Se non sbaglio riproponeva gli stessi dell'altr'anno, senza il Petrea, che, a mio avviso, resta il suo prodotto migliore. Delle quattro proposte presenti ho preferito i due Brut Nature. Negli altri ho notato una liquer decisamente invadente. Il migliore era il Blanc de Blanc Le Rachais, ma, francamente, a 55 € la boccia...
Zélig-Caravent: si conferma un'aziendina da tenere sott'occhio. Presentavano quattro vini: un bianco che non ho assaggiato; un uvaggio rosso Cinsaut-Syrah, abbastanza semplice, ma di buona beva; un Syrah in purezza già più ambizioso, con la sua bella speziatura, ma davvero molto giovane; l'uvaggio Le
Fleuve Amour 2006, Syrah-Grenache, speziato, fresco e persistente, coniuga struttura e facilità di beva, uno dei migliori assaggi della giornata. Certo, non si può pretendere di metterlo in gara con i mostri sacri, però con i prodotti di fascia media della più rinomata regione rodanesca se la gioca eccome. Ho comprate un paio di bottiglie e te lo farò assaggiare.
Stefano Amerighi: vino che esprime personalità, energia e calore. Gli manca la freschezza dei modelli d'oltr'alpe, ma evidentemente e giustamente gioca la propria partita su altri registri. Resta il miglior Syrah prodotto in Toscana.
"I Clivi": a me quest'azienda è sempre piaciuta e l'ho sempre seguita con attenzione. Trovo interessante la ricerca di Mario Zanusso e di suo padre: i loro vini riescono a mettere insieme l'eleganza con la spontaneità, il rigore e la pulizia con il carattere e la territorialità. In questo senso uno dei loro vini più emblematici, oltre naturalmente al Tocai friulano nelle sue diverse declinazioni, è la Ribolla, forse il vitigno che più di ogni altro ha subito i fasti e i nefasti della storia enologica del Friuli (Alberto, batti un colpo

). I Clivi ripropone un'interpretazione più classica della Ribolla, ancorché moderna, ben lontana dalle ipermacerazioni del Collio Sloveno o anche di alcuni (grandi) produttori italiani magari più prossimi alle zone di confine (Albertoooo, aiuto!

).
mo' devo andare. Torno più tardi con il Tocai e altri assaggi.