Mantua me genuit - Natale 2016

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Re: Mantua me genuit - Alto piemonte

Messaggioda Kalosartipos » 21 apr 2014 18:17

Muffato ha scritto:
videodrome ha scritto:Inserisco qualche nota sui vini bevuti giovedì sera alla Locanda delle Grazie, con la presenza del famoso coccodrillo nella attigua chiesa della beata vergine a vegliare sonnecchioso… :D


Merkelbach – Urziger würzgarten riesling auslese 2010
Sono di parte, ma è una gioia bere questi vini dal rapporto q/p impareggiabile. Lo accosti al naso e ti sembra di entrare in una pasticceria, meglio konditorei, dove hanno appena sfornato uno strudel caldo, poi lo riaccosti e pare di essere in una limonaia fiorita ed ancora ti gira la testa che ti imbatti nei cedri e nella frutta candita. Magari il sorso è più leggerino, ma non puoi stancarti di berlo con l’acidità che ti fa salivare il palato e bilancia il grado oechsle. E che bella mela verde… come aperitivo o prima del dolce anche e soprattutto da solo, ogni momento è quello giusto.

Ho in cantina due bottiglie del 2012, mi consigli di aspettare almeno un paio di anni prima di bere la prima ?
Ho anche 2 bottiglie di un Kabinett della stessa azienda , stesso discorso ?

Minimo minimo..
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Re: Mantua me genuit - Alto piemonte

Messaggioda videodrome » 21 apr 2014 23:33

Muffato ha scritto:
videodrome ha scritto:Inserisco qualche nota sui vini bevuti giovedì sera alla Locanda delle Grazie, con la presenza del famoso coccodrillo nella attigua chiesa della beata vergine a vegliare sonnecchioso… :D


Merkelbach – Urziger würzgarten riesling auslese 2010
Sono di parte, ma è una gioia bere questi vini dal rapporto q/p impareggiabile. Lo accosti al naso e ti sembra di entrare in una pasticceria, meglio konditorei, dove hanno appena sfornato uno strudel caldo, poi lo riaccosti e pare di essere in una limonaia fiorita ed ancora ti gira la testa che ti imbatti nei cedri e nella frutta candita. Magari il sorso è più leggerino, ma non puoi stancarti di berlo con l’acidità che ti fa salivare il palato e bilancia il grado oechsle. E che bella mela verde… come aperitivo o prima del dolce anche e soprattutto da solo, ogni momento è quello giusto.

Ho in cantina due bottiglie del 2012, mi consigli di aspettare almeno un paio di anni prima di bere la prima ?
Ho anche 2 bottiglie di un Kabinett della stessa azienda , stesso discorso ?
Grazie

Se ce la fai a resistere :D , si, aspetta qualche anno
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Re: Mantua me genuit - Joly, tres Joly....

Messaggioda videodrome » 21 apr 2014 23:40

videodrome ha scritto:Immagine
Le 4 coulée nei bicchieri 02-99-96-90
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Dopo aver affrontato una sorta di 24 h di Le Mass iniziata mercoledì sera con vari pit stop (vini aperti 1gg prima e scolmati ogni 8 h circa per circa 1h. In ampi bicchieri, mantenendo la temperatura di servizio sempre sui 14 gradi), giovedì scorso all'affezionata Porta Accanto, abbiamo messo nei bicchieri:

Les Vieux Clos 2009
unico vino servito freddo da frigo come entrée, parrebbe alle prime uno chenin didattico ed abbastanza rustico ma scaldandosi migliora parecchio. Evidenti le note di lieviti (pasticceria, burro) che me lo fanno accostare ad uno champagne, in bocca è molto secco, minerale con un tocco di carbonica che fa salivare, una sorpresa.

Coulée de Serrant 2002
Il colore giallo carico, aranciato, potrebbe trarre in inganno, mentre si tratta di una versione ben bilanciata.
Il profilo aromatico si sostanzia in fiori gialli, camomilla, the verde, pesca, sidro di mele ed una sensazione leggermente dolce come il profumo dei tigli primaverili; insomma le note ossidative sono appena accennate e ben mimetizzate in un corredo aromatico floreale. Il sorso è amplio ma perfettamente bilanciato in senso verticale, l'acidità spinge senza eccedere, il frutto è di pregevole estrazione, finale sapido. Direi una versione che coniuga bene acidità e maturazione delle uve e che si beve con piacere.

Coulée de Serrant 1999
Giallo ambrato, con riflessi ramati pressoché da vino passito.
Il naso è molto ricco ed intenso, caratterizzato da sensazioni maggiormente ossidative della 2002 quali resina, miele di acacia, zafferano, dattero, zucchero caramellato, spaziatura, note tostate.
Da questo dispiegamento olfattivo ti aspetteresti altrettanta ricchezza gustativa, un frutto pieno e quasi masticabile, invece il sorso è abbastanza diluito, la spalla acida meno pronunciata della 02, l'intensità gustativa è di media consistenza. Di questo millesimo ho apprezzato il corredo olfattivo assai esotico ed orientaleggiante, meno il sorso che ho trovato abbastanza corto, maggiormente glicerico e meno sapido /minerale.
Tutto lascia presagire ad una maggior quantità di botrite che ha caratterizzato l'annata

Coulée de Serrant 1996
Questo millesimo si caratterizza per un giallo dorato brillante, ben più vivo delle 2 annate precedenti ed anche al naso emergono sensazioni di maggior freschezza: essenze agrumate, salvia, pepe bianco, menta, erbe medicinali. L'acidità è quasi tagliente, l'estrazione del frutto è esemplare, profondo, verticale, il Terroir è perfettamente rappresentato nella mineralitá scistosa che percepisci in bocca, il finale è salino, fa salivare il palato ed invoglia pericolosamente alla beva. Un monumento di chenin.

Coulée de Serrant 1990
Paradossalmente il colore più vivo e brillante dei 4 millesimi, purtroppo il corredo olfattivo è sporcato da note di riduzione (cartone, anche zuppa di mare) che tendono a prevalere sulla florealità. Sensazioni meno evidenti al palato che tuttavia fanno capolino qua e là oltre ad essenze resinose e lievemente fumé. L'acidità ci sarebbe ancora. Mi piace pensare che in questo ci sia lo zampino di ms. Joly, per aver contravvenuto alle convenzioni della biodinamica, data l'apertura in giorno radice.

Punteggi:
1996 = 93
2002 = 90
1999 = 87
1990= Ng
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Re: Mantua me genuit - Joly, tres Joly....

Messaggioda davidef » 22 apr 2014 08:27

videodrome ha scritto:
Coulée de Serrant 1990
Paradossalmente il colore più vivo e brillante dei 4 millesimi, purtroppo il corredo olfattivo è sporcato da note di riduzione (cartone, anche zuppa di mare) che tendono a prevalere sulla florealità. Sensazioni meno evidenti al palato che tuttavia fanno capolino qua e là oltre ad essenze resinose e lievemente fumé. L'acidità ci sarebbe ancora. Mi piace pensare che in questo ci sia lo zampino di ms. Joly, per aver contravvenuto alle convenzioni della biodinamica, data l'apertura in giorno radice.



va detto che questo vino è frutto di una idea e di un momento diverso, altra impostazione e ad essere onesto ripensando alla freschezza delle bottiglie a cavallo degli anni '80 e fine mi vien da sussurrare che forse era meglio se Joly teneva quella rotta, i vini nuovi personalmente non sono ancora riuscito ad inquadrarli a fondo o meglio non sono ancora riuscito a capire se mi piace quel corredo maturo/acido che spesso divide il vino in due tronconi come l'unione di olio ed aceto, al contempo mi affascina e mi disturba :D

p.s.. ovviamente complimenti sia per la pazienza che per il report stesso :wink:
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Re: Mantua me genuit - Joly, tres Joly...

Messaggioda danyraffy » 22 apr 2014 11:35

quanto tempo prima hai aperto le bt?

grazie

daniele
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Re: Mantua me genuit - Joly, tres Joly...

Messaggioda danyraffy » 22 apr 2014 11:40

letto ora.. scusate..
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Re: Mantua me genuit - Gravner, la storia

Messaggioda videodrome » 24 mag 2014 12:32

Post ricollocato in questo thread, anche se non si è svolto a Mantova, per evitare di perderlo nei meandri delle bevute mensili.

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Intense emozioni ha regalato la splendida verticale delle riserve di Gravner '91 organizzata sabato scorso dal Maestro, che ha impreziosito la bevuta con interessantissimi aneddoti sui produttori, da profondo conoscitore dei produttori del Collio. Bella tavolata composta da storici forumisti del Nord Italia, a dimostrazione che le degustazioni di spessore trovano ancora seguito sulla vetusta bacheca.
Venendo ai vini, per quanto possa ricordare con precisione, non avendo scritto appunti….
Si può affermare senza timore di smentite che il millesimo '91 è stato anno di grazia per quanto riguarda il Collio e le riserve bianche di Gravner. Si rimane innanzitutto stupefatti dalle espressioni cromatiche dei vini nelle varie declinazioni tra il giallo paglierino/verdolino alle sfumature maggiormente dorate, che attribuiresti a millesimi da poco imbottigliati. Inaudita la freschezza, l'acidità e definizione aromatica a livello di pulizia olfattiva. Le tostature o note vanigliate sono pressochè assenti, benchè i vini all'epoca facessero affinamento in barrique. Siamo distanti mille anni dagli orange wines recenti.
E' mancato all'appello lo Chardonnay 1991 riserva,risultato un po’ appesantito e più evoluto della media, fin dal colore. Trattasi di bottiglia sfortunata in quanto ho avuto la fortuna di berne una medesima poco più di 1 mese fa che era perfettamente in linea con la mano degli altri '91 riserva. Il Bianco riserva 1991, penso l'antesignano del Breg, è il mio favorito, con un quadro aromatico di violetta, acqua di colonia, salvia, fiori gialli ed una bocca molto verticale, profonda come come frutto estratto, di un'acidità quasi graffiante con fragranze minerali, sapide e rocciose nel finale. Passiamo al sauvignon riserva '91, altro capolavoro di fusione tra vitigno internazionale ed interpretazione del terroir. Naso splendido che non fa rimpiangere la Loira più nobile (se avesse stampata l'etichetta di Dageneau immagino i peana forumistici…), con un quadro aromatico intenso e variegato di limone, fiore di pesco, pompelmo. In bocca è devastante, ti resetta il palato per spalla acida e profondità gustativa con una scia salina in chiusura. Si passa alla Ribolla riserva 1991, un vino più sussurrato ed essenziale, che si esprime in sottrazione, su una molteplice varietà di semitoni, di grande intensità, vino più cerebrale, elevatissima acidità e note minerali sassose nel finale. Ai piedi del podio metto il Breg 1992 riserva, naso migliore della giornata, quello maggiormente di stampo borgogna classica, che ha fuorviato tant'è che alla cieca molti azzardano chardonnay in purezza. Note agrumate, tarte au citron, burro d'alpeggio, leggera tostatura, in bocca cede leggermente il passo ai primi 3 come tensione, appena più sferico, molto gourmand. Tra i vari bicchieri bevuti alla cieca la discussione si anima per un vino di grande intergrità, giallo dorato brillante, con sorso che esprime frutti gialli, miele di acacia, pompelmo, bella struttura e viva acidità: grande stupore quando dalla destagnolatura esce l'etichetta del Terre Alte 1987 di Felluga. Possibile che 25 anni fa producessero vini così dallo splendido potenziale evolutivo? Incredibile davvero. Meno fine del sauvignon '91, il millesimo '93, se non erro, ha evidenziato un naso varietale più accentuato, ma vibrante tensione gustativa al sorso con piacevolissime sensazioni tattili al palato e sapidità quasi salina in chiusura.
Una discreta delusione per i due prodotti di Radikon, Pinot grigio e Slatnik '91, uno dei 2 (non ricordo quale) caratterizzato da evidente ossidazione già dal colore, l'altro con una bocca scissa tra morbidezza e acidità. Abbastanza scarico e molle il Borgo del Tiglio.

Chiudendo il capitolo bianchi rimane il disappunto per la svolta che Gravner avrebbe impresso qualche anno dopo la produzione di questi gioiellini, folgorato dall'idea di produrre vini antichi, ancestrali. Tuttavia nelle riserve 1991 il nostro ha lasciato un segno indelebile di come si possa mirabilmente interpretare anche in Italia i più disparati vitigni a bacca bianca con un'inedita sensibilità territoriale.

La sessione rossa si è soffermata su un approfondimento dell'altro grande artigiano del collio, Enzo Pontoni. Merlot Filip 2009 (da magnum, splendido bombolone), è una selezione dai soli vigneti di Rosazzo, rosso cupo e violaceo nel bicchiere pressochè impenetrabile, mostra per il momento una nota vegetale abbastanza marcata al naso, bocca di spessore, fresca, grande estrazione polifenolica ma segnata ancora da tannino abbastanza astringente. Un'apertura al momento prematura per un vino che potrebbe avere grandi potenzialità per il futuro. Calvari 1998, aperto alla volée, apre con note quasi vinose ed una punta di volatile, pare un vino da poco imbottigliato, anch'esso rosso cupo con riflessi violacei. Ha solo bisogno di tempo per librarsi dal bozzolo, prima spara frutta rossa matura, amarena, prugna e mora, poi chicco di caffè e goudron, tannino rotondo, equilibrato, con una punta di dolcezza, un vino non eccessivamente strabordante per estrazione, lunga persistenza gustativa. In continua mutazione e miglioramento nell'arco del tempo. Gran bel vino già oggi da aprire un giorno prima, ma che ripaga anche in termini di beva. Sotto col Merlot 1997, dal bicchiere si librano note resinose, liquirizia e grafite, accostabile ad un pomerol di razza, le terziarizzazioni sono al momento abbastanza compresse, in bocca il sorso è multistratificato: direi un vino tetragono, di densità e spessore elevatissimi che si beve bene ma che inizia ora, a mio avviso, il suo cammino evolutivo che non potrà che migliorare. Si finisce col Rujno 1999 di Gravner: il naso viene catturato da effluvi medicinali di menta, china e rabarbaro, il sorso è leggiadro, filante, non ha la complessità, l'estrazione e la ricerca maniacale della perfetta maturazione polifenolica che si trova Miani, io lo apprezzo molto per la beva e la chiusura sapida. Direi che Grauner (scritto come lo pronunciano i furlani doc) ha deliberatamente scelto di creare un vino maggiormente interpretato su semitoni, su gradazioni intermedie, sfumature e finezza. Inoltre le terziarizzazioni (che su un merlot apprezzo particolarmente) mi pare che in Gravner emergano con maggior facilità, forse agevolate dal lungo affinamento in bottiglia, almeno 7 anni.

In conclusione un enorme ringraziamento al Maestro per una 2 giorni che rimarrà tra i ricordi indelebili.
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Re: Mantua me genuit - Gravner '91, la Storia

Messaggioda GabrieleB. » 24 mag 2014 16:14

Belle note Fabio(come sempre 8) ) e complimenti davvero per la splendida bevuta!
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videodrome
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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda videodrome » 16 giu 2014 00:16

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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda Kalosartipos » 16 giu 2014 07:18

videodrome ha scritto:and the winner is....

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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda videodrome » 16 giu 2014 08:38

Kalosartipos ha scritto:
videodrome ha scritto:and the winner is....

DÖNNHOFF

Nein!
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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda arnaldo » 16 giu 2014 08:47

Il cerasuolo di Valentini!
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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda videodrome » 16 giu 2014 09:08

arnaldo ha scritto:Il cerasuolo di Valentini!

No, quello poi....ultimo in classifica!
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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda fable_81 » 16 giu 2014 09:12

Ma scusa quando la Borgogna incontra altri vini, gli altri sono vini morti semicit.

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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda videodrome » 16 giu 2014 09:22

fable_81 ha scritto:Ma scusa quando la Borgogna incontra altri vini, gli altri sono vini morti semicit.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Questa volta è andata così, l'annata ha inciso per niente.
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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda videodrome » 17 giu 2014 15:59

videodrome ha scritto:Immagine
Bollinger – Grand année 2000 (Deg 2010)
bottiglia meno performante rispetto a quanto bevuto qualche mese fa; siamo su note maggiormente mature, con presenza di note tostate e minor vivacità in bocca. Bolla ancora fine , non di persistenza infinita, acidità in lieve calo, si chiude con note di mandorla lievemente amara. Si fa bere ancora bene ma senza grandi sussulti.
Guffens Heynen - St. Veran Clos de Poncetys 2008
un discreta sventagliata di note floreali seguite da frutta gialla. Interessante il naso , le imperfezioni emergono in sede di beva, quando percepisci le rotonde morbidezze da glicerina, da sciardonné italico ed un sorso abbastanza diluito con finale vanigliato. Le premesse c’erano tutte, produttore di grido, lieu-dit di pregio, annata giusta, ma il risultato non è stato così soddisfacente.
A.Ente – Bourgogne Chardonnay 2009
Apre con qualche nota chabliseseggiante, ma appena si scalda esce una aggraziata pierre de fusil, seguita da un ricco corredo di frutta gialla. Il sorso è ricco di estratto senza essere opulento, fine senza essere banale, acidità ancora prorompente, lungo, con una coda di pepe bianco nel finale. Trattasi di blend prodotto da 2 risibili parcelle in Puligny e Meursault (mezzo ettaro) . Impressionante per precisione come village, stacca con ampio margine Ruchottes 2009 di Ramonet bevuto un mesetto fa (per rimanere in tema di 09). Prodotte 3332 bottiglie di puro piacere.
Valentini – cerasuolo d’Abruzzo 2010
Rieccoci alle prese con una bottiglia di scarsa pulizia: il naso è segnato da nota sulfurea che lascia poco spazio all’amarena e alla fragola, le intuisci in certi momenti ma ad impegnarsi bene perché rimane sempre questa predominante fastidiosetta. Inoltre a fine bocca emerge una nota alcoolica e calorica ulteriormente poco piacevole. Variabilità tra una bottiglia e l’altra, produzione bio, mettiamoci anche l’apertura in fase di luna calante, ma la pazienza scarseggia…
Donnhoff –Oberhauser Brucke Riesling Spatlese 2008
Difficile non rimanere ammaliati dal quadro olfattivo di bergamotto, fiori d’arancio, pesca, pompelmo, mango, burro, sorso con acidità vibrante che resetta il cavo orale e che bilancia perfettamente il residuo di zucchero, 8.5 gradi alcool, praticamente un succo d’uva che va giù a garganella. Unico difetto che servirebbe un auslese come abbinamento alla sbrisolona.
Donnhoff ha una costanza qualitativa elevatissima.
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Re: Mantua me genuit - Qualche bottiglia random

Messaggioda Kalosartipos » 17 giu 2014 20:05

videodrome ha scritto:Unico difetto che servirebbe un auslese come abbinamento alla sbrisolona.

Secondo me non basta neanche l'Auslese con la sbrisolona..
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda videodrome » 19 giu 2014 09:46

alla cieca...
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Media voti dati alla cieca (togliendo il voto più alto e quello più basso):
Ramonet 83,6
Sauzet 88,5
Girardin 89
Leflaive 89,3*

*da questo mi dissocio moderatamente, per me meritava meno.
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda davidef » 19 giu 2014 10:24

videodrome ha scritto:alla cieca...
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Media voti dati alla cieca (togliendo il voto più alto e quello più basso):
Ramonet 83,6
Sauzet 88,5
Girardin 89
Leflaive 89,3*

*da questo mi dissocio moderatamente, per me meritava meno.


posso fare la domanda topica ? :lol:

Girardin aveva assorbito il legno che lo connotava nella prima fase ?

:mrgreen:
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda videodrome » 19 giu 2014 10:45

davidef ha scritto:
videodrome ha scritto:alla cieca...
Media voti dati alla cieca (togliendo il voto più alto e quello più basso):
Ramonet 83,6
Sauzet 88,5
Girardin 89
Leflaive 89,3*

*da questo mi dissocio moderatamente, per me meritava meno.


posso fare la domanda topica ? :lol:

Girardin aveva assorbito il legno che lo connotava nella prima fase ?

:mrgreen:

Anch'io mi aspettavo il legno da Girardin, sapevo che c'era questa bottiglia, anche se non sapevo in che sequenza. E continuavo a domandarmi, ma qual'è Girardin....
Al naso inizialmente qualcosa si percepiva, ma incredibile a dirsi, nonostante il vino si sia scaldato, quel poco che si sentiva inizialmente se ne è andato. E in bocca devo dire che c'era un materia molto polposa e ben estratta per cui il legno si integrava bene. E' stata una sorpresa anche per me...
Il legnetto invece in Ramonet si sente e seppure discreto c'è sempre e ti accompagna nell'arco di tutta la bevuta ed alla fine stanca un pò con l'aggravante che la 2009 è abbastanza tenue come polpa e acididità. Avendo bevuto anche Ruchottes 2009 da poco, al momento il mio giudizio è che non sia stata una grande interpretazione dell'annata per questo produttore, almeno sui 1er.
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda Kalosartipos » 19 giu 2014 11:37

videodrome ha scritto:al momento il mio giudizio è che non sia stata una grande interpretazione dell'annata per questo produttore, almeno sui 1er.

:mrgreen: :wink:
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda arnaldo » 19 giu 2014 16:33

Pensa te....avrei scommesso su un legno invadente di Sauzet......beccato un perrieres 2006 poche settimane fa veramente stancante....colpa solo dell'annata ????? A avrei pure scommesso su Girardin che sul boise' è un altro che non scherza.....
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda pippuz » 19 giu 2014 16:41

Ramonet ... mah. Io non lo compro più.
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda vinogodi » 19 giu 2014 17:13

pippuz ha scritto:Ramonet ... mah. Io non lo compro più.

...diciamo che non ne trovi più in commercio e cerchi una giustificazione: li ho comprati tutti io ...( anche gli aligoté)... 8) :lol:
PS: un bicchiere per te c'è sempre, tranquillo: quando passi da Bue House fai un fischio... :wink:
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Re: Mantua me genuit - Puligny & Chassagne

Messaggioda pippuz » 20 giu 2014 00:59

vinogodi ha scritto:
pippuz ha scritto:Ramonet ... mah. Io non lo compro più.

...diciamo che non ne trovi più in commercio e cerchi una giustificazione: li ho comprati tutti io ...( anche gli aligoté)... 8) :lol:
PS: un bicchiere per te c'è sempre, tranquillo: quando passi da Bue House fai un fischio... :wink:

Grazie. 8) :mrgreen:

No, davvero alcune annate le ho trovate incomprensibili. Passare dai meravigliosi 2007 a certe cose di annate successive assaggiate un po' dà da pensare.
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