Sydney ha scritto:Calciopoli, i giudici d'Appello: "Moggi ideatore: prove molteplici e articolate"
Le motivazioni della sentenza mostrano il "ruolo apicale" dell'ex d.g. della Juve e sottolineano l'importanza di Pairetto, Bergamo e Mazzini nell'associazione per delinquere: "Volevano il potere di controllo"
17 marzo 2014 - Milano
Esistono "molteplici e articolati elementi probatori" sulla sussistenza del reato di associazione per delinquere di cui si sono resi responsabili diversi imputati, tra cui l'ex dg della Juventus Luciano Moggi: è quanto sottolineano i giudici della sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli (presidente Silvana Gentile, consiglieri Roberto Donatiello e Cinzia Apicella), nelle motivazioni della sentenza di secondo grado emessa il 17 dicembre scorso.
Luciano Moggi in tribunale. Epa
il ruolo di moggi — Luciano Moggi "esercitava un ruolo preminente sugli altri sodali" secondo quanto compare nelle 203 pagine delle motivazioni. "Dagli atti processuali emerge il suo ruolo preminente sugli altri sodali: non solo ha ideato di fatto lo stesso sodalizio, ma ha anche creato i presupposti per far sì di avere un'influenza davvero abnorme in ambito federale". Nella sentenza si fa riferimento alla "peculiare capacità di Moggi di avere una molteplicità di rapporti a vario livello con i designatori arbitrali fuori dalle sedi istituzionali, ai quali riusciva a imporre proprie decisioni e proprie valutazioni su persone e situazioni coinvolgendoli strettamente così nella struttura associativa e nel perseguimento della comune illecita finalità. Appaiono eclatanti le diverse incursioni di Moggi, assieme a Giraudo, negli spogliatoi di arbitri e assistenti". Nel processo d'appello Moggi è stato condannato a due anni e 4 mesi.
sodalizio — Il sodalizio che avrebbe condizionato l'esito dei campionati di calcio, nella sentenza d'appello del processo a Calciopoli appare più esteso rispetto a quello delineato dal verdetto di primo grado. Infatti, pur concordando con la sentenza del tribunale laddove individua un sodalizio che fa capo a Moggi, la Corte d'Appello "dissente sulla esatta individuazione dei membri con funzioni non meramente partecipative all'associazione: wmerge con chiarezza un ruolo affatto secondario, ma anzi di rilievo nel sodalizio, ricoperto dagli imputati Pairetto, Bergamo e Mazzini, i quali in forza della funzione loro attribuita (i primi due designatori arbitrali, Mazzini vicepresidente Figc) hanno di fatto rafforzato il contesto e l'incidenza del sodalizio".
il problema — La Corte sottolinea, tra l'altro, che "la leggerezza e apparente convivialità con cui avvenivano gli accordi per la designazione delle griglie arbitrali tra personaggi come Bergamo, Moggi o Giraudo, appare gravissima alla luce della evidente lesione del principio di terzietà che dovrebbe presiedere alla scelta di un direttore di gara". Per i giudici le conversazioni portate alla luce dalle indagini "mostravano nella scelta dell'eloquio anche la durezza dei rapporti che intercorrevano tra alcuni partecipi al sodalizio e dell'evidente obiettivo di impossessarsi e di mantenere un potere di controllo".
Non c'è che dire; una supercazzola degna del miglior Conte Mascetti.
Emerge tutto chiaramente, salvo poi non trovare riscontri pratici sugli arbitraggi. Moggi influenzava anche il padreterno, ma poi, in campo, dei presunti favori arbitrali, non c'è traccia.
E' emblematico leggere sulle motivazioni di una condanna,
"il sodalizio che avrebbe condizionato l'esito dei campionati di calcio".AVREBBE.
Ma quindi, l'ha condizionato o no?

"I vincenti trovano sempre una strada, i perdenti trovano sempre una scusa" JFK.