Dopo una cena selvaggia con colombaccio, beccacce e germanelli dove si é pasteggiato con le bolle, una piccola divagazione su rossi adulti.
Paul Bara Special Club BdN 2004. Una nota eccessivamente mielosa e una bolla forse un po' eccessiva (la giovine età?) non ha lasciato grandi ricordi nei commensali
Jacquesson 2002. Bevuto a pochi giorni di distanza da un'altra boccia non indimenticabile, questa ha mostrato più nerbo e tensione gustativa che ben si sposava sul sugo di colombaccio. Ottimo champagne
Bollinger Grande Annee 2002. Qua ci siamo veramente! Lo stile Bollinger a l'ennesima potenza con quel filo ossidativo che bilanciava perfettamente le componenti fruttate e speziate. Veramente una Grande Annee specchio di una grande annata come la 2002.
Krug Special Cuvee. Bottiglia magnum. Le aspettative erano più rosee da questa bambinona, ma una bolla snella tradiva la grandezza della bottiglia, nonché un retrogusto troppo lesto a sparire, non hanno deposto rendere questa boccia tra quelle che si ricorderanno, anzi...
Pol Roger Cuvee Sir Winston Churchill 1999. Solita bottiglia di grande spessore gustativo e bolla estremamente elegante, ha pagato solo essere stata in compagnia di un Bollinger in stato di grazia.
Querciabella Camartina 1988. La leggenda voleva che questo vino fosse stato fatto con uve francesi di Bordeaux e forse forse un filo di verità potrebbe esserci in questa voce. Scuro, fitto fin sull'unghia, un colore surreale per un rosso toscano del 1988. Frutti rossi a go ho ed un tannino ancora cazzuto. Wow!!!
Sassicaia 1990. Grande vino italico. Il tannino si è compitamente risolto e la bocca ne trae giovamento con una grande bevibilitá. Questa bottiglia non aveva più storia davanti a se ma oggi era in splendida forma.
Chateau Cheval Blanc 1990. Dietro di me avevo il muro ma quelli dall'altra parte del tavolo sono cappottati dalla sedia. Di contro mi si é impiantato il naso nel bicchiere ed é stato dura togliermelo. Che grazia, che suadenza, un rincorrersi di nuance speziate orientali e fruttini rossi , toni erbacei levigati e sbuffi di incenso in sottofondo. Un vino di quelli che rimarranno per sempre impiantati nella memoria.
Sassicaia 1985. Un mostro per colore e densità di estratto. Siamo rimasti scioccati perché le voci lo davano per finito ed urgeva la celere apertura. Il naso era all'inizio anche troppo contratto ma poi pian piano si é disteso lasciando intravedere quello che aveva espresso il fratello minore ma con maggiore amplitudo.
Chateau Mouton Rothschild 1986. Embé, che te le dico a fare. Un vino stratosferico, che ha appena iniziato il suo lunghissimo cammino per l'immortalità. Tra 30 anni lo troveremo sempre lí, con la sua esplosione di frutta e spezie e grazia infinita. Un vino da lasciare ai posteri, alle giovani leve che se non berranno mai un vino così non potranno mai dire di essere diventati grandi.