Veronelli: dieci anni

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Veronelli: dieci anni

Messaggioda Ziliovino » 04 feb 2014 00:12

Piano piano, anche se non per primi, anche a Bergamo si ricordano di Veronelli...
Siamo quasi a dieci anni dalla sua scomparsa, e nessuno ne ha raccolto il testimone. Secondo me una grandissima occasione persa... Che fine hanno fatto i numerosissimi "discepoli" del maestro?
Speriamo che almeno organizzino qualcosa per il decennale.

Il giornalismo enogastronomico sta morendo insieme alla crisi? Oppure sta solo cambiando?

Così, tanto per parlare, anche perchè io "quegli anni" non li ho vissuti, ne ho solo letto e sentito dire.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Cristianmark » 04 feb 2014 00:24

Ziliovino ha scritto:Piano piano, anche se non per primi, anche a Bergamo si ricordano di Veronelli...
Siamo quasi a dieci anni dalla sua scomparsa, e nessuno ne ha raccolto il testimone. Secondo me una grandissima occasione persa... Che fine hanno fatto i numerosissimi "discepoli" del maestro?
Speriamo che almeno organizzino qualcosa per il decennale.

Il giornalismo enogastronomico sta morendo insieme alla crisi? Oppure sta solo cambiando?

Così, tanto per parlare, anche perchè io "quegli anni" non li ho vissuti, ne ho solo letto e sentito dire.




Un paio di mesi fa, in una cantina bsna ho partecipato ad una delle n presentazioni del libro sul sior Gino di G.A. Rota.
Se qsti sono i suoi testimoni, siamo appppppposto.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Kalosartipos » 04 feb 2014 08:29

Ziliovino ha scritto:Che fine hanno fatto i numerosissimi "discepoli" del maestro?

Masnaghetti non è male..
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Ziliovino » 04 feb 2014 22:38

Cristianmark ha scritto:
Se qsti sono i suoi testimoni, siamo appppppposto.


In che senso?
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Cristianmark » 04 feb 2014 23:24

Evitando querele...
Il sig R. lo trovo poco sopportabile, vive di luce riflessa avendo sposato la figlia di Gino, credendosi un cultore dell'enogastronomia.
Nel corso degli ultimi anni ha sfanculato quasi tutte le pubblicazione e siamo rimasti alla De.Co promulgata dal Gino, e nulla piu'.
Oltre a girare l'italia per promuovere il libro non vedo altro.
Non mi stupirei avessero venduto buona parte della sua cantina.....
Imho, ovvio.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda davidef » 05 feb 2014 00:09

purtroppo quello che è stato è stato, facciamocene una ragione perchè il patrimonio enoculturale che si era creato è andato a mio avviso irrimediabilmente disperso ed in Italia a parte qualche lieve occasionale sprazzo non c'è nessuno che abbia visione per sviluppare un progetto serio e credibile, lasciamo stare il singolo giornalista che ogni svariati mesi mette fuori il pezzo per pochi perchè la divulgazione concreta è ben altra cosa, internet poi e la frammentazione dei vari bloggari ha creato un marasma totale dove c'è di tutto

va anche detto, per amor di verità, che le ultime uscite della Guida Oro quando il vecchio era ancora attivo erano diventate ormai abbastanza grottesche col duo D.T. - G.B. e con Veronelli a mettere qualche similsonetto ripescato dalla corrispondenza dei bei anni andati o altre cose simili ma, purtroppo, per pescare a qualcosa di valido bisogna andare secondo me almeno a 15 anni fa...l'ultimo periodo troppo strambo con da un lato Terra Madre e gli strali agli industriali e dall'altro la raccolta pubblicitaria per gli industriali, era tutto ed il contrario di tutto, non mi piaceva più

fatalità ho visto G.B. all'Anteprima Amarone un paio di sabati fa, sempre uguale, si mantiene bene
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Nelle Nuvole » 05 feb 2014 13:09

Luigi Veronelli era unico. Ha vissuto ed operato in tempi ormai passati. Ha nobilitato il giornalismo enogastronomico, quando era praticamente inesistente. Ha incarnato una figura di uomo e di scrittore-filosofo tutta italiana. Adesso è un mito.
Un mito che non si ripete, nel bene e nel male.
Secondo me è bene che sia così. I migliori esponenti del giornalismo enoico italiano sono stati tutti più o meno toccati dal dito veronelliano, ma da tempo sono autonomi. Gli esponenti mediocri, invece, ancora si ammantano della paternità del Nostro, perché non sono in grado di avere una loro identità.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Nebbiolino » 06 feb 2014 20:49

davidef ha scritto:purtroppo quello che è stato è stato, facciamocene una ragione perchè il patrimonio enoculturale che si era creato è andato a mio avviso irrimediabilmente disperso ed in Italia a parte qualche lieve occasionale sprazzo non c'è nessuno che abbia visione per sviluppare un progetto serio e credibile



A volte mi chiedo di che minchia si stia parlando...

Nulla di personale Davide, dico davvero, sto parlando in generale. Sembra che ci si aspetti sempre che, prima o poi, da una qualche parte, debba arrivare il messia del rinascimento enogastronomico italiano.
Una sorta di rivoluzione che risvegli le coscienze sopite.
Ma alla fine il fatto che molti, se non tutti, dei frequentatori di questo (e altri) forum passi tempo ed energie a bere buon vino e cercare sempre nuovi ristoranti e trattorie in cui si mangi bene, girando in lungo e largo lo Stivale, visitando borghi, cantine e vigneti non è già di per sè un vivere (e un promuovere) il patrimonio enoculturale del Paese?
La forma è importante, ma senza la sostanza non vale una sega.
Non credo che manchi una certa cultura del patrimonio enoculturale; semmai non è diffusa e sentita come si vorrebbe, ma questo è un altro discorso.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Ziliovino » 06 feb 2014 23:43

Sono cosciente fossero altri tempi e per più ragioni oggi un Veronelli non sarebbe replicabile, per più motivi, e lungi da me cercare un nuovo messia del vino (di guru americani e co. non ce n'è più bisogno), ma magari una figura molto preparata e carismatica, che sappia comunicare la cultura del vino anche al grande pubblico, con carattere, che sappia coinvolgere, beh questa potrebbe fare solo che bene. Ce l'hanno fatta tanti chef (forse in modo fin troppo mediatico), un comunicatore del vino no?
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda davidef » 07 feb 2014 14:57

Nebbiolino ha scritto:

Ma alla fine il fatto che molti, se non tutti, dei frequentatori di questo (e altri) forum passi tempo ed energie a bere buon vino e cercare sempre nuovi ristoranti e trattorie in cui si mangi bene, girando in lungo e largo lo Stivale, visitando borghi, cantine e vigneti non è già di per sè un vivere (e un promuovere) il patrimonio enoculturale del Paese?
La forma è importante, ma senza la sostanza non vale una sega.
Non credo che manchi una certa cultura del patrimonio enoculturale; semmai non è diffusa e sentita come si vorrebbe, ma questo è un altro discorso.


Marzio, quello che fa il singolo va benissimo ci mancherebbe, in Italia abbiamo una cultura nel cercare di star bene (almeno di provarci) e le varie comunità di appassionati fanno la loro brava parte

io però pensavo alla figura propulsiva che fu il Veronelli, in un periodo storico dove nel mondo enologico serviva forse un confronto/scontro tra le varie parti e dove serviva portare ai consumatori più nozioni od esperienze possibili, se penso a quello che fu e paragono a quello che abbiamo oggi di comunicatori del vino mi prende lo sconforto

poi, intendiamoci, io vivo benissimo anche senza questi comunicatori perchè per mia cocciuttaggine le mie belle esperienze me le sono fatte e me le faccio tuttora, però questo non è possibile per tutti e secondo me nel panorama comunicativo italiano una figura che abbia un certo consenso per autorità, competenza e versatilità manca, che poi può essere una figura singola od un team (prendi la solita RVF ad esempio, team e non singolo ma va benissimo), quindi mancano gli approfondimenti, manca il portare alla luce nel modo corretto e valorizzare territori e denominazioni, realtà interessanti, tendenze e storicità, mi sembra che veramente ci sia il nulla comunicativo quà o resista solo un eroico fai da te

chi sono i comunicatori del vino oggi in Italia ?
Cernilli ?
Ricci ?
Ziliani ?
Masnaghetti ?
il gruppo Espresso ?
Petrini ?

alcuni si limitano ad una guida annua che per me è una cosa inutile se manca un lavoro costante di approfondimento e relazione su quello che viene colto durante l'anno (e si torna al modello RVF dove campano un anno raccontando quello che hanno incrociato per strada per arrivare alla guida), altri si limitano a...lasciamo stare, si limitano e basta :lol:

lo sono i Castagno di turno ? con tutto l'apprezzamento che posso loro riservare un articolo ogni tanto non è un progetto di comunicazione...anche se bravi restano relegati al ruolo di piccola fiammata periodica e fine

manca un Parker in Italia ? no, non direi, non ne abbiamo nemmeno bisogno...manca un Team di persone in grado di comunicare autorevolmente esperienze, impressioni, idee e quanto altro ? ahimè...direi che è lapalissiano...

quando dico che un patrimonio è andato disperso a questo mi riferisco, l'energia di un singolo innovatore in questo campo non è stata raccolta ma frammentata ed usata a piacimento per l'occasione, io che leggo di vino da qualche lustro un pochino ne sento la mancanza, poi vivo benissimo lo stesso :D
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Nelle Nuvole » 07 feb 2014 15:57

A ME NON PIACCIONO I MITI. Questo è l'incipit

Luigi Veronelli ora è un mito. Questo perché è morto. Da vivo prima era un bravo giornalista sognatore, poi un enofilosofo-scrittore-realizzatore di progetti, poi una vecchia cariatide sorpassata, alcolizzata e straparlante. Questa è stata la parabola della sua vita pubblica, nel senso che così è stata percepita dalla maggior parte degli addetti ai lavori o dagli eno-gastro-appassionati in Italia. Per me i suoi scritti anni '70 sono molto belli e anche innovatori di un gusto e di una conoscenza allora ridotta ai minimi termini.
Non sono altrettanto entusiasta delle sue ultime scelte, ma le capisco appieno. Era un uomo buono e curioso, con il talento della scrittura ed un'empatia speciale per i giovani e gli emergenti.

Tutto questo però è inutile. E' inutile se noi continuiamo a tenere la testa voltata indietro e non avanti. L'informazione, tutta l'informazione è cambiata. Siamo cambiati soprattutto noi, ricevitori di informazioni. Elaboratori di giudizi e commenti in un modo che la generazione precedente non si sarebbe mai sognata.
Quindi, rendiamo il giusto merito e la giusta considerazione ad un uomo che ha aperto un mondo e dato voce a delle realtà sommerse, ma andiamo avanti. Ora la voce ce l'hanno ampia e stentorea in molti, oppure più sommessa e tagliente. Però, siamo noi, NOI, che siamo diversi, più autonomi, più liberi di scegliere ed elaborare da soli.

Questo è il mio pensiero, non amo i Maestri, solo gli Insegnanti.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda Ziliovino » 08 feb 2014 00:50

davidef ha espresso in pieno il mio pensiero, niente da aggiungere...

Nelle Nuvole ha scritto:Tutto questo però è inutile. E' inutile se noi continuiamo a tenere la testa voltata indietro e non avanti. L'informazione, tutta l'informazione è cambiata. Siamo cambiati soprattutto noi, ricevitori di informazioni. Elaboratori di giudizi e commenti in un modo che la generazione precedente non si sarebbe mai sognata.


Certo, non mi aspetto "l'ascesa" di un nuovo maestro, anche perchè molto probabilmente per i molti cambiamenti oggi non funzionerebbe, non avrebbe lo stesso successo, ma comunque secondo me qualcosa manca, o meglio, qualcosa in più potrebbe esserci, vuoi magari un lavoro di squadra come la RVF, oppure un blog/qualcosa di 2.0, piuttosto di qualcuno più mediatico che appaia ogni 5 minuti in tv a fianco di qualche chef... Secondo me lo spazio ci sarebbe, e resta comunque un'occasione persa l'eredità sperperata di Veronelli.
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Re: Veronelli: dieci anni

Messaggioda brifazio » 08 feb 2014 14:50

C'è da dire che Luigi Veronelli non era solo un "comunicatore del vino".
Era solo uno degli aspetti dei suoi studi, ricerche, lavori.
Soprattutto negli anni della sua attività più feconda.
Leggendo i vostri interventi parrebbe così.

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