CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

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il chiaro
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda il chiaro » 30 dic 2013 13:08

Kalosartipos ha scritto:Oggi

PEHU SIMONET Champagne Brut Grand Cru Blanc-de-Noirs.

GRONGNET Champagne Brut “Spécial Club” ‘00.

ETTORE GERMANO Barolo ’09.

REVERDITO Barolo “Moncucco” ‘08.

MONTI Barolo ’04.

CAMERANO Barolo ’99.

W. & J. GRAHAM’S Port Vintage ’97.


Questi please
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let me put my love on the line

let me put my love into you babe
let me cut your cake with my knife

Brian Johnson
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Ludi
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda Ludi » 30 dic 2013 14:25

Gozzoviglie dell'ultimo we...
casa Caterina, Cuvée Espezial 2000: eccentrico come il suo artefice e come l'etichetta, disegnata con il pennarello direttamente sulla bottiglia. Bella mineralità e freschezza, oroginale ventaglio aromatico che richiama il biancospino e l'albicocca ma anche il fungo ed il pepe.
Radikon, Oslavje 2003: forse il più estremo tra i vini orange, con notevole grip tannico e note di liquirizia e radici amare. La volatile si sente, ma non è molto fastidiosa.
Massa Vecchia, Rosato 2007:ç continuo a ritenerlo in grado di misurarsi ad armi pari con il Cerasuolo di Valentini, e magari di vincere. Elegante, succoso, senza un accenno di sbavatura.
Bea, Sagrantino Pagliaro 2005: per Giampiero una delle migliori versioni di sempre, e come dargli torto? Il ventaglio olfattivo è severo, composto pur nella sua intensità, i profumi fruttati tipici del sagrantino se la giocano con le note di sottobosco, goudron, rosa e tabacco dolce. Gran vino.
Dettori, Tenores 2009: grandissimo Tenores, in grado a mio avviso di competere con il 2006. Incredibile la leggerezza considerando che ha 16.5°.
Bimmer, Cremant d'Alsace 2006: il miglior cremant mai provato, non solo dell'Alsazia. Complesso, cremoso, minerale. Gradevolissimo.
E. Pepe, Cerasuolo 2011: chiamarlo rosato sarebbe del tutto improprio: è un rosso a tutti gli effetti, con le tipiche note animali dei vini di Pepe, che si ripuliscono dopo una mezzoretta in caraffa. Godurioso.
E. Pepe, Montepulciano 2009 : anche questo parte sporco, poi si distende con potenza su note di frutto croccante che accompagnano una notevole massa materica. Troppo giovane.
Sladic, Marastina 2012: una curiosità dalla Croazia. Corretto, ma nulla di più.
Yamazaki, Chardonnay 2010: incredibile sorpresa questo chardonnay dell'Hokkaido, con una rigorosità borgognona impressionante. Se i Giapponesi cominciano a fare il vino così ci sarà da divertirsi.
Gaja, Conteisa 1997: già parlato altrove....vino del tutto avulso dal territorio, ed assolutamente improbabile come nebbiolo di Cerequio. Mah....
Dom Perignon 2000: inizia a dar grandi soddisfazioni. Versione elegante, molto meno brutale nella mineralità rispetto alla 1999. Belle le note piccanti di pepe verde e zenzero.
Ostertag, Riesling Muenchberg 2005: ha diviso il tavolo, tra chi lo riteneva da un lato opulento rispetto allo stile Ostertag, dall'altro un pò chiuso, e chi, come me, lo ha molto gradito, pur essendo incuriosito di capire come si evolverà.
Faiveley, Latricieres Chambertin 1999: buono, anzi molto buono, ma un pò troppo concentrato; guadagna in potenza, ma perde in eleganza. In un GC di Borgogna cerco altro, ma è finito senza problemi.
Chateau Ducru-Beaucaillou 1982: mamma mia che meraviglia! Ancora giovanile, di una eleganza degna di Chateau Margaux, senza un filo di ossidazione ma tutto giocato su ben avvertibili note di ribes in contrasto con grafite, polvere di caffè ed incenso. Fantastico.
Guigal, La Turque 1997: qualcuno al tavolo l'ha giustamente definito "tridimensionale": certo è difficile coniugare l'irruenza sensoriale del syrah con leggerezza, eleganza, sensualità. Vino del cuore.
Huet, Vouvray Moelleux Le Mont 1985: un subdolo tappo emerge dopo una decina di minuti nel bicchiere....sino a quel momento era stato perfetto ed ancora nettamente giovanile.
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda egio » 30 dic 2013 15:19

Ludi ha scritto:Gozzoviglie dell'ultimo we...
Chateau Ducru-Beaucaillou 1982: mamma mia che meraviglia! Ancora giovanile, di una eleganza degna di Chateau Margaux, senza un filo di ossidazione ma tutto giocato su ben avvertibili note di ribes in contrasto con grafite, polvere di caffè ed incenso. Fantastico.

Che invidia, ho dei ricordi bellissimi di questa bottiglia...ahimé lontani. Peccato per me non averne più!

Comunque: Speri - Amarone Sant'Urbano 1997: bella bottiglia, tutte le cosine al posto giusto, anche se un po' sotto ai miei ricordi. Riscatta comunque il '93 tappato aperto a Natale, anche se quello dava l'idea di essere migliore, se a posto.
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Teddy
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda Teddy » 30 dic 2013 21:43

Champagne BdB Brut Nature Laherte Freres: incazzatissimo, gessoso, scorbutico. Eppure mi piace.

Veneto igt Telos bianco 2012 - Tenuta S.Antonio. Portato da un amico che ne è entusiata. Naso dominato da note di pipi di gatto, germogli di ribes, ananas, mango e pesca sciroppata. Avrei scommesso sul sauvignon, magari criomacerato, ma mi arrendo di fronte a quanto scritto in etichetta, che dichiara uvaggio garanega e chardonnay. Poca roba in bocca, piuttosto insignificante. Come possa piacere mi è ignoto. De gustibus.

Nebbiolo d'alba Vigna di Lino 2000 - Cascina Val del Prete. Dal roero un vino interessante che avevo in cantina dall'uscita, dimenticato sotto altre bottiglie.
Colore intenso senza essere innaturale, note di vaniglia e spezie dolci in evidenza, poi marmellata di more. Scuola moderna, questo lo si intuisce ancora bene nonostante l'età. Gli manca un po' di complessità, ma è molto integro ed energico a dispetto dell'annata, alla faccia di parecchi cugini di sponda destra. Buono.

Barbaresco Bric Mentina 2006 - La Ca Nova. Il naso, che in genere rappresenta il punto debole di questa cantina, in questo caso ne esce abbastanza bene: fiori secchi, frutta a polpa bianca, poi sangue e salsedine. Mi piace. La bocca pero' è scarna, con tannini asciutti, bella freschezza ma manca di polpa e l'allungo non esiste, è davvero troppo diluito.
Ok l'annata molto classica ma da Montefico potrebbero tirare fuori roba di ben altro livello. Per fortuna l'azienda non si è montata la testa ed il prezzo è assolutamente corretto.
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda paperofranco » 30 dic 2013 21:52

Chianti Classico 2009 Fontodi.
Superata una leggera aria di "profumeria e cosmesi", che lo banalizza in prima battuta, quel che viene fuori è un sangiovese chiantigiano sferzante di carattere e personalità.
Fruttato e pepato al naso, ancora leggermente compresso, promette un ventaglio ben più ampio fra un annetto o due. Vibrante di acidità e sapore, lascia in ricordo un frutto asprino piacevole, un tannino grintoso e succoso, per niente asciugante, un giusto calore alcolico. Quando arriverà anche un po' di velluto, sarà da leccarsi i baffi.
A mio avviso, se si pesca fra i vini base delle aziende medie e grandi, questo è uno dei migliori prodotti possibili, e in assoluto un Chianti Classico di prim'ordine. Può essere una scelta particolarmente felice in quei ristoranti dove si mangia una buona ciccia, ma che hanno una carta di vini deprimente(situazione frequente); in quanto costa il giusto ed è molto diffuso, in Toscana.
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marwine
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda marwine » 31 dic 2013 14:28

paperofranco ha scritto:Chianti Classico 2009 Fontodi.
Superata una leggera aria di "profumeria e cosmesi", che lo banalizza in prima battuta, quel che viene fuori è un sangiovese chiantigiano sferzante di carattere e personalità.
Fruttato e pepato al naso, ancora leggermente compresso, promette un ventaglio ben più ampio fra un annetto o due. Vibrante di acidità e sapore, lascia in ricordo un frutto asprino piacevole, un tannino grintoso e succoso, per niente asciugante, un giusto calore alcolico. Quando arriverà anche un po' di velluto, sarà da leccarsi i baffi.
A mio avviso, se si pesca fra i vini base delle aziende medie e grandi, questo è uno dei migliori prodotti possibili, e in assoluto un Chianti Classico di prim'ordine. Può essere una scelta particolarmente felice in quei ristoranti dove si mangia una buona ciccia, ma che hanno una carta di vini deprimente(situazione frequente); in quanto costa il giusto ed è molto diffuso, in Toscana.

Di quello di Rampolla che mi dici?
I'm a Veronese man in Bassan

I VOSTRI ETILOMETRI NON FERMERANNO LA NOSTRA SETE (N/≡\V)

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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda zampaflex » 31 dic 2013 16:08

Michel - Cornas La Geynale 1998
Mah. Lasciato stare il primo giorno di apertura per ripulirlo dalle fetenzie animalesche mi trovo un prodotto più semplice di quanto avrei voluto, con frutta matura macerata a fare da apripista poche note speziate e una bocca sbilanciata sull'asprezza di una volatile poco piacevole.
Non progredi est regredi
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda paperofranco » 31 dic 2013 18:19

marwine ha scritto:
paperofranco ha scritto:Chianti Classico 2009 Fontodi.
Superata una leggera aria di "profumeria e cosmesi", che lo banalizza in prima battuta, quel che viene fuori è un sangiovese chiantigiano sferzante di carattere e personalità.
Fruttato e pepato al naso, ancora leggermente compresso, promette un ventaglio ben più ampio fra un annetto o due. Vibrante di acidità e sapore, lascia in ricordo un frutto asprino piacevole, un tannino grintoso e succoso, per niente asciugante, un giusto calore alcolico. Quando arriverà anche un po' di velluto, sarà da leccarsi i baffi.
A mio avviso, se si pesca fra i vini base delle aziende medie e grandi, questo è uno dei migliori prodotti possibili, e in assoluto un Chianti Classico di prim'ordine. Può essere una scelta particolarmente felice in quei ristoranti dove si mangia una buona ciccia, ma che hanno una carta di vini deprimente(situazione frequente); in quanto costa il giusto ed è molto diffuso, in Toscana.

Di quello di Rampolla che mi dici?


Non so neanche spiegarti bene perché, ma difficilmente riesco ad entrarci in sintonia, pur trovandolo buono, talvolta. Preferisco il Fontodi.
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda alì65 » 31 dic 2013 18:29

zampaflex ha scritto:Michel - Cornas La Geynale 1998
Mah. Lasciato stare il primo giorno di apertura per ripulirlo dalle fetenzie animalesche mi trovo un prodotto più semplice di quanto avrei voluto, con frutta matura macerata a fare da apripista poche note speziate e una bocca sbilanciata sull'asprezza di una volatile poco piacevole.


prima del 2005 (in qualche caso anche 2004) questi vini di vignaioli erano più sul genere rusticano che quello attuale bello, pulito e di grande volume; a parte qualche interprete di punta gli altri da quando c'ha messo il naso Parker anche StJoseph sta diventando di media/alta gamma
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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gabriele succi
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda gabriele succi » 31 dic 2013 20:34

Cari amici,
in queste festività del kaiser ho bevuto poco o nulla causa salute... :twisted: :twisted: :roll:
Comunque Buon anno a tutti voi!

:!:
Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l'ora precisa (Anonimo)
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zampaflex
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda zampaflex » 31 dic 2013 22:02

Gabriele, auguri. Io stesso ho passato l'intero natale a letto senza una stilla d'energia, cosa per me inconcepibile. ..

Stasera Bėrêche - Instant Le Cran 2005
La più convincente tra le annate provate grazie ad una acidità meno vagabonda che duetta bene con il frutto. Stavolta è piaciuto anche a mia moglie.

Buon anno a tutti, passo e chiudo dalla montagna.
Non progredi est regredi
Smarco
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Re: CHE COSA BEVEREMMO A DICEMBRE

Messaggioda Smarco » 01 gen 2014 13:37

Bevuto pochi giorni fa faveley n.s.g. Aux vignerondes 2010: buono, ancora molto giovane il colore e un rosso rubino brillante appena versato nel bicchiere sprigiona odori di piccoli frutti rossi freschi, vaniglia e spezie, poi dopo un po' si inizia a percepire anche un po' di liquirizia e una leggera mineralita, in bocca è fresco con un bell tannino bilanciato con una bella acidità e una buona persistenza purtroppo ancora un po' di legno.
Ieri sera a cena invece domaine de montille volnay les champans 2007: colore rosso porpora carico, al naso è presente frutta rossa matura quasi sotto spirito, molto forte l odore di affumicato e spezie, in bocca l ingresso è forte si sente una bella mineralita peccato che perde nel corpo e nella persistenza, appena il vino si è scaldato si è cominciato a sentire un po' di alcol che dava fastidio e lo rendeva pesante.
Auguri a tutti
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