Messaggioda Palma » 30 dic 2013 17:02
- Batard 2006 Ramonet: si sa, non è neanche un grande interpretazione di un'annata trista. Trascurabile.
- Meursault Gevrieres 2004 Coche Dury: davvero meravigliosi i 2004 di questo produttore. Questo risulta perfettamenet equilibrato, non ha la potenza del Perrieres, ma si fa apprezzare alla grande per un naso pulitissimo, per nulla legnoso, floreale, fruttato, profondo, la bocca non impattante all'inizio si allarga e ti conquista il palato per poi chiudere sapida e lunga.
- Clos du Mesnil 1990 Krug: il Montrachet con le bolle. Sta trovando la piena maturità, ancora aggressivo, ma ha smussato diversi angoli sentiti in anni passati. Più imponente e meno tirato-sapido dell'88, ma anche lui non meno che eccezionale.
- Richebourg 2003 Leroy: parte a mille, bellissimo naso di spezie ed incenso, bocca larga più che lunga, col tempo invece di esaltarsi tende quasi a sedersi, o comunque finisce per soffrire il compare di viaggio. Bellissimo vino da solo, ieri ha faticato, pur non sfigurando di sicuro, ma qua blasone e prezzo vorrei di più.
- Richebourg 2003 DRC: all'uscita non mi aveva convinto del tutto, invece ora ha calmato gli eccessi (e l'alcol) giovanili, trovando un perfetto equilibrio. Molto più austero del Leroy, ha però una bellissima progressione nel bicchiere e la bocca non più feroce, ma sempre decisamente virile ne rappresenta il punto di maggior forza. Mi erano giunte voci di netti progressi dei DRC 2003 e qua ne ho avuto conferma.
- Vieux Chateau Certan 1947: unica bottiglia sfigata della giornata e tutto sommato può starci.
- Evangile 1947: alla cieca avrei detto almeno 30-40 anni in più, ma non c'è solo una tenuta nel tempo, c'è un bellissimo vino complessivo con quell'armonia che forse solo i vecchi Bordeaux possono possedere. Manca un po' di polpa in bocca, ma avercene.
- Vega Sicilia Unico 1970: conferma per questo grandissimo vino proveniente da annata eccezionale. L'unico limite è quello di non essere ancora arrivato alla piena maturazione.Forse anche per questo lo spettro olfattivo è leggermente meno ampio dei bordolesi, bocca sensuale e feroce allo stesso tempo.
- La Mouline 1969 Guigal: un altro dei più grandi vini del mondo che quasi mai sbaglia. Sembra quasi essere ancora indietro, al naso è terrosa, più selvatica e meno dolce che in altre occasione, un tocco di oliva di troppo gli impedisce di centrare il massimo punteggio. La bocca è monumentale, affilata (più del solito), possente e di rara lunghezza.
- Chateau Haut Brion 1961: la solita perfezione. Naso inebriante, tabacco, spezie, minerale e molto profondo, bocca senza alcun cedimento, ampissima e lunga. Avendolo bevuto per la seconda volta mi ritengo molto fortunato.
- Chateau Lafleur 1961: pensavo non ci fosse partita, invece non fosse stato per un piccolissima imperfezione al naso, poteva anche vincere. Bocca di una succosità ed una dolcezza unica. Altra grande emoione.
- Yquem 1986: sarà che è troppo giovane, sarà che non è una gran riuscita non lo so, ma a zafferano e solforosa la fanno da padrone. Buoni e ci mancherebbe, ma non mi ha esaltato granché. Sempre più convinto o sono neri o meglio lasciarli stari.
- Salon 1982: è il vino che ha diviso di più Colore scuretto e naso non freschissimo, con note di caffè, ma anche di burro, bocca decisamente più fresca, potente ed ed acidissima nel finale. Effervescenza ancora ben avvertibile, ma decisamente attenuata. Ha finito per dividere la platea.
ex Victor
Extreme fighet du chateau