Diario economico

Dove discutere, confrontarsi o scherzare sempre in modo civile su argomenti attinenti al mondo del food&wine e non solo.

Avatar utente
l'oste
Messaggi: 14361
Iscritto il: 06 giu 2007 14:41
Località: campagna

Re: Diario economico

Messaggioda l'oste » 02 lug 2013 23:55

Dedalus ha scritto:Mettere insieme Finlandia e Grecia, Olanda e Spagna, Germania e Italia tutti nella stessa moneta, aspettandosi che tutti raggiungessero sostanzialmente lo stesso grado di competitività nel giro di un paio di lustri è una cosa talmente folle che NESSUNO sano di mente poteva aspettarsi che potesse succedere davvero. L'euro è una cosa nata male, e tutti gli studiosi seri, gli americani liberisti sopra di tutti, lo hanno detto sin dal principio.
.

Siccome in molti con l'euro hanno moltiplicato i capitali, per costoro la moneta unica non è stata un fallimento.
Anzi.
A voler pensar malizioso a me è sempre sembrata un'operazione studiata e nata "bene" proprio per creare una mega bolla finaziario-commercial-politica e in sostanza per favorire alcuni a scapito di altri.
Mi ricorda un po' quel "gioco d'azzardo di società" degli anni '80, vi ricordate l'aeroplano?
Era quella specie di piramide con 12 caselle alla base, in cui chi metteva un milione di lire scriveva il suo nome in una casella e man mano che entravano nuovi giocatori -e nuovi milioni di lire- quelli che avevano messo i soldi per primi salivano nella fila superiore dove le caselle erano 8, poi 4, poi 2 e alla fine arrivati in cima alla piramide incassavano 12 milioni di lire. Solo che se non si trovavano più giocatori, chi era in gioco non saliva di caselle e in sostanza alla fine perdeva il milione di lire messo all'inizio.
Poveri croati...
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12761
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 lug 2013 09:28

Dedalus ha scritto:

Ma non c'è da capovolgere nessun punto di vista!

Bisogna solo capire che senza poter manovrare la moneta l'economia di QUALSIASI paese va a puttane, è come pretendere di guidare una macchina senza poter regolare l'acceleratore. Vai a sbattere oppure non ti muovi di un millimetro.

Se poi si vanno a cercare le ragioni della diversa competitività le si trovano, ma io mica l'ho capito perché noi dovremmo flagellarci dei nostri peccati e farci spellare dai tedeschi, tenendoci la loro moneta. Come se i tedeschi fossero perfetti. Chi fa così dimostra il piacere di essere colonia, dimostra di avere lo spirito dello schiavo, del piglinculo come diceva Sciascia.

Mettere insieme Finlandia e Grecia, Olanda e Spagna, Germania e Italia tutti nella stessa moneta, aspettandosi che tutti raggiungessero sostanzialmente lo stesso grado di competitività nel giro di un paio di lustri è una cosa talmente folle che NESSUNO sano di mente poteva aspettarsi che potesse succedere davvero. L'euro è una cosa nata male, e tutti gli studiosi seri, gli americani liberisti sopra di tutti, lo hanno detto sin dal principio.

Il fatto che ancora tanti fra di noi, come te, stiano qui a fare benaltrismo moralistico autoflagellante anche davanti all'evidenza di un fallimento clamoroso che rischia di riportare indietro le lancette della storia di diversi secoli in Europa, è la causa per cui il paese e il continente intero rimangono inerti a farsi massacrare, pensando che se lo meritino. Come se avere un'economia meno competitiva di un'altra fosse motivo sufficiente per partire con la devastazione programmata del paese e la sua riduzione alla miseria totale.

Peggio dei nazisti, siete. Folli, ciechi e violenti.


Guarda che la svalutazione costante della propria moneta è un male MOLTO peggiore della rigidità attuale. Quello che stiamo attraversando ora è un periodo di aggiustamento che sarà tanto più lungo quanto più non vorremo accettarlo.
Se non hai compreso la vastità dei danni provocati negli anni settanta e ottanta dai ripetuti cicli di svalutazione e inflazione, compresi tra i quali vanno annoverati anche l'aderenza di pezzi della nostra industria a modelli di produzione scarsamente efficienti e la mancanza di crescita del livello qualitativo dei prodotti, perché tanto si usava l'arma del prezzo, per non tacere dell'erosione occulta del valore dei risparmi e dei redditi, come facciamo a capirci?
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 03 lug 2013 09:40

Dedalus ha scritto:Il fatto che ancora tanti fra di noi, come te, stiano qui a fare benaltrismo moralistico autoflagellante anche davanti all'evidenza di un fallimento clamoroso che rischia di riportare indietro le lancette della storia di diversi secoli in Europa, è la causa per cui il paese e il continente intero rimangono inerti a farsi massacrare, pensando che se lo meritino......


Non dimenticare che questo è il paese degli orticelli personali, dove a chi vanno bene le cose significa che vanno bene per tutti, ecchisenefrega degli altri. E' da questa miopia che nasce quell'integralismo capace di far passare un fallimento per un successo.
Considerato che repetita iuvant, è bene continuare a sottolineare che metà dei nostri problemi sono esogeni, contrariamente a quanto certi economisti da strapazzo e politicanti fanno credere nelle loro funzioni di camerieri delle elite eurofinanziarie che ci dettano l'agenda.
Fino a 20 anni fa, o poco più, l'Italia era un'eccellente potenza manifatturiera, con PIL alto, retribuzioni decenti nell'industria e disoccupazione relativamente bassa.
Prescindendo dalla corruzione del sistema dei partiti e da tutte le conseguenze che ne derivano (clientelismo, sottrazione di risorse al settore produttivo, mancanza di riforme....) e che caratterizzano l'Italia, non possiamo prescindere, nella ricerca delle vere cause del degrado italiano, dalla perdita totale di sovranità politica e monetaria, dal fatto che il nostro paese come nazione, come modello capitalistico, come sistema produttivo e organizzazione sociale, è stato imprigionato nell'eurozona, assoggettato alla moneta unica e ingabbiato con i trattati.
Per questo la nostra nazione ha subito un processo di svuotamento in termini decisionali politico-strategici e la nostra classe dirigente è dipendente in tutto e per tutto dai signori dell’eurozona, ossia dai proprietari privati della moneta unica, e posti sotto il costante tiro dei mercati finanziari, espressione di una nuova volontà che non può essere messa politicamente in discussione.
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 03 lug 2013 10:08

zampaflex ha scritto:
Dedalus ha scritto:

Ma non c'è da capovolgere nessun punto di vista!

Bisogna solo capire che senza poter manovrare la moneta l'economia di QUALSIASI paese va a puttane, è come pretendere di guidare una macchina senza poter regolare l'acceleratore. Vai a sbattere oppure non ti muovi di un millimetro.

Se poi si vanno a cercare le ragioni della diversa competitività le si trovano, ma io mica l'ho capito perché noi dovremmo flagellarci dei nostri peccati e farci spellare dai tedeschi, tenendoci la loro moneta. Come se i tedeschi fossero perfetti. Chi fa così dimostra il piacere di essere colonia, dimostra di avere lo spirito dello schiavo, del piglinculo come diceva Sciascia.

Mettere insieme Finlandia e Grecia, Olanda e Spagna, Germania e Italia tutti nella stessa moneta, aspettandosi che tutti raggiungessero sostanzialmente lo stesso grado di competitività nel giro di un paio di lustri è una cosa talmente folle che NESSUNO sano di mente poteva aspettarsi che potesse succedere davvero. L'euro è una cosa nata male, e tutti gli studiosi seri, gli americani liberisti sopra di tutti, lo hanno detto sin dal principio.

Il fatto che ancora tanti fra di noi, come te, stiano qui a fare benaltrismo moralistico autoflagellante anche davanti all'evidenza di un fallimento clamoroso che rischia di riportare indietro le lancette della storia di diversi secoli in Europa, è la causa per cui il paese e il continente intero rimangono inerti a farsi massacrare, pensando che se lo meritino. Come se avere un'economia meno competitiva di un'altra fosse motivo sufficiente per partire con la devastazione programmata del paese e la sua riduzione alla miseria totale.

Peggio dei nazisti, siete. Folli, ciechi e violenti.


Guarda che la svalutazione costante della propria moneta è un male MOLTO peggiore della rigidità attuale. Quello che stiamo attraversando ora è un periodo di aggiustamento che sarà tanto più lungo quanto più non vorremo accettarlo.
Se non hai compreso la vastità dei danni provocati negli anni settanta e ottanta dai ripetuti cicli di svalutazione e inflazione, compresi tra i quali vanno annoverati anche l'aderenza di pezzi della nostra industria a modelli di produzione scarsamente efficienti e la mancanza di crescita del livello qualitativo dei prodotti, perché tanto si usava l'arma del prezzo, per non tacere dell'erosione occulta del valore dei risparmi e dei redditi, come facciamo a capirci?


Totalmente ideologizzato, non riesci più a vedere con i tuoi occhi quello che sta succedendo nella realtà.

L'eccesso di svalutazione è un problema, ma anche l'eccesso di rivalutazione è un problema!!!

Si muore di moneta troppo debole ma si muore anche di moneta troppo forte!!!

Se poi un paese forte ed uno debole hanno la stessa moneta, secondo te a favore di chi viene gestita la moneta unica?
Quale è il paese che muore, quello forte che per generosità si suicida e rende la moneta troppo debole, o quello debole che subisce obtorto collo la moneta troppo forte?
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
ugc
Messaggi: 1701
Iscritto il: 05 dic 2008 19:36
Località: 'UCC - Polacchia

Re: Diario economico

Messaggioda ugc » 03 lug 2013 10:58

...quando ero all'università scherzando ci eravamo inventati il coefficiente di propagazione della (ehm) stron.z.ata...che è ovviamente esponenziale al crescere della stessa...
Rien n'y fait, menace ou prière, l'un parle bien, l'autre se tait;
et c'est l'autre que je préfère, il n'a rien dit, mais il me plaît.
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 03 lug 2013 11:42

Tipo che l'austerità risana i conti pubblici e pone le basi per la rinascita economica e civile dei paesi in crisi?
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
ugc
Messaggi: 1701
Iscritto il: 05 dic 2008 19:36
Località: 'UCC - Polacchia

Re: Diario economico

Messaggioda ugc » 03 lug 2013 11:56

Dedalus ha scritto:Tipo che l'austerità risana i conti pubblici e pone le basi per la rinascita economica e civile dei paesi in crisi?

ahimé col senno di poi, mi sembra si possa dire che molte delle iniziative di austerità del governo Monti non siano state la medicina adatta per curare il malato Italia.
Però mi fermo qui.
Rien n'y fait, menace ou prière, l'un parle bien, l'autre se tait;
et c'est l'autre que je préfère, il n'a rien dit, mais il me plaît.
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28230
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 03 lug 2013 12:06

ugc ha scritto:
Dedalus ha scritto:Tipo che l'austerità risana i conti pubblici e pone le basi per la rinascita economica e civile dei paesi in crisi?

ahimé col senno di poi, mi sembra si possa dire che molte delle iniziative di austerità del governo Monti non siano state la medicina adatta per curare il malato Italia.
Però mi fermo qui.


l'unica medicina seria sarebbe ridurre gli sprechi e quindi le tasse
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 03 lug 2013 12:29

ugc ha scritto:
Dedalus ha scritto:Tipo che l'austerità risana i conti pubblici e pone le basi per la rinascita economica e civile dei paesi in crisi?

ahimé col senno di poi, mi sembra si possa dire che molte delle iniziative di austerità del governo Monti non siano state la medicina adatta per curare il malato Italia.
Però mi fermo qui.


Mi piacerebbe capire perché ci si ferma lì, e non si va a fondo nel ragionamento.

Non c'era bisogno del senno di poi, bastava anche il senno di prima, e se era bastato il mio, buon senno a tutti...
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 03 lug 2013 12:37

tenente Drogo ha scritto:
ugc ha scritto:
Dedalus ha scritto:Tipo che l'austerità risana i conti pubblici e pone le basi per la rinascita economica e civile dei paesi in crisi?

ahimé col senno di poi, mi sembra si possa dire che molte delle iniziative di austerità del governo Monti non siano state la medicina adatta per curare il malato Italia.
Però mi fermo qui.


l'unica medicina seria sarebbe ridurre gli sprechi e quindi le tasse


E ridare il giusto ruolo dentro l'economia al controllo pubblico, sia per regolamentazione sia per gestione diretta.

I monopoli naturali (legge, moneta, sicurezza, rete stradale...) e i beni vitali (acqua) devono essere gestiti dalla mano pubblica, e basta.

I settori strategici (credito, telecomunicazioni, energia, previdenza, sanità) devono essere presenziati in maniera rilevante dalla mano pubblica, che deve essere in grado di stabilizzare il quadro di mercato qualora scelte private ancorché legittime e rispettabili causassero gravi problemi alla collettività (vedi il credit crunch alle porte).

E basta con questa storia che il pubblico è intrinsecamente più inefficiente e corrotto del privato, è una balla totale. Come tutti i luoghi dove girano denaro e potere, comprese le imprese private, tutto sta ad amministrarle bene. Non è affatto vero che nel privato ci sia un problema di corruzione, nepotismo ed inefficienza non comparabile a quello che c'è nel pubblico, e non è affatto vero che sia impossibile gestire bene le aziende pubbliche. Basta che non si pensi che lo sia.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 03 lug 2013 13:05

In realtà sono le politiche del lavoro, e con questo intendo quelle reddituali.

La crisi è crisi di consumi, e per alimentare i consumi c'è bisogno di reddito spendibile.

Togliere diritti abbassa il reddito, abbassando il reddito si comprime la domanda.

La risposta è il lavoro dequalificato che costa meno.

L'economia di mercato e la democrazia liberale si reggono su livelli di professionalità, produttività, diritti del lavoro e retribuzioni crescenti, o almeno stabili.

Il resto sono balle.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28230
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 03 lug 2013 13:48

il pubblico in Italia è in mano ai partiti
sarebbe meglio privatizzare il più possibile e lasciare allo stato il compito di vigilare sul rispetto delle regole
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28230
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 03 lug 2013 13:51

se un datore di lavoro spende 2400 euro per pagare un dipendente 1000, come si fa ad aumentare gli stipendi?
troppe tasse, troppi sprechi
è lì il bandolo della matassa

solo che di queste tasse e questi sprechi profittano gli stessi che dovrebbero riformare il sistema, per cui la vedo dura
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
ugc
Messaggi: 1701
Iscritto il: 05 dic 2008 19:36
Località: 'UCC - Polacchia

Re: Diario economico

Messaggioda ugc » 03 lug 2013 13:58

Dedalus ha scritto:
ugc ha scritto:
Dedalus ha scritto:Tipo che l'austerità risana i conti pubblici e pone le basi per la rinascita economica e civile dei paesi in crisi?

ahimé col senno di poi, mi sembra si possa dire che molte delle iniziative di austerità del governo Monti non siano state la medicina adatta per curare il malato Italia.
Però mi fermo qui.

Mi piacerebbe capire perché ci si ferma lì, e non si va a fondo nel ragionamento.
Non c'era bisogno del senno di poi, bastava anche il senno di prima, e se era bastato il mio, buon senno a tutti...

Mi fermo li perché:
- è facile dire "bisogna fare altro". In italia siamo tutti a rotazione Presidenti del Consiglio, Sindaci, Generali, Capi della Protezione Civile o della Polizia, Amministratori Delegati, Imprenditori, Sindacalisti, Commissari tecnici della Nazionale...
- ci dimentichiamo sempre che un conto è dire "voglio fare questo", un conto essere effettivamente in grado di farlo (mentalmente e fisicamente), e un altro conto non pagarne le conseguenze (politiche o fisiche che siano)
Last but not least: "it's a capital mistake to theorize before you have all the evidence. It biases the judgment."
Rien n'y fait, menace ou prière, l'un parle bien, l'autre se tait;
et c'est l'autre que je préfère, il n'a rien dit, mais il me plaît.
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 03 lug 2013 14:10

tenente Drogo ha scritto:
l'unica medicina seria sarebbe ridurre gli sprechi e quindi le tasse


Questa sarebbe una parte del programma.
Poi bisognerebbe partire con l'industrializzazione, quella seria, pesante, che logicamente non c'è, visto che perdiamo assets da mane a sera. Di sicuro per essere competitivi internazionalmente non possiamo fare solo scarpe su misura e/o attirare turisti sulle spiagge di lignano.
Ultima modifica di harmattan il 03 lug 2013 14:24, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 03 lug 2013 14:22

tenente Drogo ha scritto:il pubblico in Italia è in mano ai partiti
sarebbe meglio privatizzare il più possibile e lasciare allo stato il compito di vigilare sul rispetto delle regole


Con le controriforme del mercato del lavoro le privatizzazioni sono solo foriere di guai e cetrioli per i dipendenti. Tralascio il racconto di esperienze famigliari sull'argomento.
Il problema, inoltre, è che quello Stato che dovrebbe controllare è un'entità che a sua volta risponde al governo di turno, e quindi ai politicanti clientes dei capitani d'industria e imprenditori.
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12761
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 lug 2013 16:23

harmattan ha scritto:
tenente Drogo ha scritto:
l'unica medicina seria sarebbe ridurre gli sprechi e quindi le tasse


Questa sarebbe una parte del programma.
Poi bisognerebbe partire con l'industrializzazione, quella seria, pesante, che logicamente non c'è, visto che perdiamo assets da mane a sera. Di sicuro per essere competitivi internazionalmente non possiamo fare solo scarpe su misura e/o attirare turisti sulle spiagge di lignano.


Ma basta! Voi volete un nuovo 1933

http://it.wikipedia.org/wiki/IRI

quando sessant'anni di industria pubblica in Italia hanno dimostrato che siamo bravissimi a produrre solo inefficienza e sprechi!

Lo Stato deve regolare. Il privato produrre.
Non progredi est regredi
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 03 lug 2013 16:38

zampaflex ha scritto:Ma basta! Voi volete un nuovo 1933

http://it.wikipedia.org/wiki/IRI

quando sessant'anni di industria pubblica in Italia hanno dimostrato che siamo bravissimi a produrre solo inefficienza e sprechi!

Lo Stato deve regolare. Il privato produrre.


Tutta teoria e basta.
Scusa, ma da come scrivi a volte sembra che vivi a Lugano, guardi TV svizzera, usufruisce di servizi tedeschi, e hai un welfare nordeuropeo.

Qui siamo in Itaja, un paese non normale, con una società costruita per somma di corporativismi, diritti acquisiti e rivendicazioni redistributive, (mal)governata da un connubio di clientelismi tra Stato e privato da far impallidire un paese da terzomondo come la Sierra Leone.

Il sistema, purtroppo, possiede un'inerzia impressionante, scalfibile se non a seguito di un grande evento/trauma che ridisegni la storia del pianeta (o almeno dell'europa!).

E ancora insistete a cercare una soluzione che non c'è, e chissà quando arriverà? Ecchediamine_____________________________!!!!!
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12761
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 03 lug 2013 17:27

harmattan ha scritto:
zampaflex ha scritto:Ma basta! Voi volete un nuovo 1933

http://it.wikipedia.org/wiki/IRI

quando sessant'anni di industria pubblica in Italia hanno dimostrato che siamo bravissimi a produrre solo inefficienza e sprechi!

Lo Stato deve regolare. Il privato produrre.


Tutta teoria e basta.
Scusa, ma da come scrivi a volte sembra che vivi a Lugano, guardi TV svizzera, usufruisce di servizi tedeschi, e hai un welfare nordeuropeo.

Qui siamo in Itaja, un paese non normale, con una società costruita per somma di corporativismi, diritti acquisiti e rivendicazioni redistributive, (mal)governata da un connubio di clientelismi tra Stato e privato da far impallidire un paese da terzomondo come la Sierra Leone.

Il sistema, purtroppo, possiede un'inerzia impressionante, scalfibile se non a seguito di un grande evento/trauma che ridisegni la storia del pianeta (o almeno dell'europa!).

E ancora insistete a cercare una soluzione che non c'è, e chissà quando arriverà? Ecchediamine_____________________________!!!!!


Ma proprio per questo! E tu, dopo che dipingi l'Italia in questo modo, vorresti PIU' PUBBLICO? Scherziamo?

PS: sono nato, e vissuto per trentuno anni, a dodici km dal confine svizzero. Qualcosa vorrà dire... 8)
Non progredi est regredi
Avatar utente
ugc
Messaggi: 1701
Iscritto il: 05 dic 2008 19:36
Località: 'UCC - Polacchia

Re: Diario economico

Messaggioda ugc » 03 lug 2013 17:32

come diceva l'articolo del sole24h postato da zampaflex, che condivido praticamente in toto, il nostro talento nel piangerci addosso non ha eguali nel mondo...così come il crederci onnipotenti ogni qualvolta qualcosa, per caso, ci va bene.
Un continuo tourbillon di emozioni, esaltati un minuto e schifati il minuto successivo. Anzi, esaltati e schifati allo stesso tempo, per la stessa cosa, e con la necessità impellente di urlarlo ai quattro venti.
Rien n'y fait, menace ou prière, l'un parle bien, l'autre se tait;
et c'est l'autre que je préfère, il n'a rien dit, mais il me plaît.
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28230
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 04 lug 2013 00:07

Uscire dall’euro per ripristinare il vecchio arnese della svalutazione del tasso di cambio, così da rilanciare l’export e la crescita: è la grande tentazione, inconfessabile ma esplicitata da alcuni esponenti del mondo politico e accademico, dei paesi che in Eurolandia sono in maggiore affanno. Ed è anche il ragionamento di qualche rappresentante dei paesi del Nord Europa, spesso fatto ad alta voce e intonato come un ammaliante canto di sirena per indorare la pillola amara dell’ipotetico restringimento del club della moneta unica a un piccolo nucleo di economie ritenute forti e più omogenee.
Astraendo per un attimo dai contraccolpi devastanti della disunione monetaria, la stessa svalutazione è in sé un attrezzo arrugginito che non funziona più bene come un tempo, sempre che produca ancora qualche vantaggio. Ad averlo depotenziato sono stati quattro fattori: la diffusione delle supply chain internazionali; i sistemi bancari in crisi che rendono molto difficile ottenere credito; la più lenta risposta dell’export in una concorrenza che i  paesi avanzati possono giocare più sulla qualità che sul prezzo; e la limitazione del guadagno di competitività dovuta alla contemporanea svalutazione effettuata dagli altri paesi che si trovano nelle stesse condizioni. 
Infine, per esportare di più occorre poter contare e far leva su un’ampia base industriale, che produca beni commerciabili internazionalmente, base che invece è assai ridotta in alcuni di quei paesi.


uno studio di Confindustria

http://www.confindustria.it/studiric.ns ... 2012_4.pdf
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
Dedalus
Messaggi: 12923
Iscritto il: 07 giu 2007 10:57

Re: Diario economico

Messaggioda Dedalus » 04 lug 2013 02:41

basta perdio con la fola della svalutazione craxiana!!!

la moneta deve RAPPRESENTARE CORRETTAMENTE L'ECONOMIA NAZIONALE, non essere un vessillo di machismo nazional-economico!

se un paese ha un'economia più debole di altre DEVE avere una moneta che si svaluta, perchè è quella la corretta rappresentazione COMMERCIALE della sua realtà economica

se poi fa la furba eccedendo nella svalutazione volendo coprire con quella leva altre magagne, come una macchina statale troppo generosa o un'emissione di debito grandemente superiore alle fisiologiche necessità di investimento ed intervento pubblico, è un'altra storia

ma BASTA con l'idea STUPIDA che la moneta forte sia uno strumento di forza e coraggio economico! la moneta non è una forza economica in sé, è solo un INDICE, e per funzionare bene non deve essere né forte né debole, deve rappresentare correttamente la condizione economica della competitività della nazione

le altre soluzioni sono l'Argentina, e chi fra gli esperti di economia non riesce a capirlo è un grandissimo cojone
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
Avatar utente
tenente Drogo
Messaggi: 28230
Iscritto il: 06 giu 2007 11:23
Località: Roma
Contatta:

Re: Diario economico

Messaggioda tenente Drogo » 04 lug 2013 12:50

Dedalus ha scritto:basta perdio con la fola della svalutazione craxiana!!!

la moneta deve RAPPRESENTARE CORRETTAMENTE L'ECONOMIA NAZIONALE, non essere un vessillo di machismo nazional-economico!

se un paese ha un'economia più debole di altre DEVE avere una moneta che si svaluta, perchè è quella la corretta rappresentazione COMMERCIALE della sua realtà economica

se poi fa la furba eccedendo nella svalutazione volendo coprire con quella leva altre magagne, come una macchina statale troppo generosa o un'emissione di debito grandemente superiore alle fisiologiche necessità di investimento ed intervento pubblico, è un'altra storia

ma BASTA con l'idea STUPIDA che la moneta forte sia uno strumento di forza e coraggio economico! la moneta non è una forza economica in sé, è solo un INDICE, e per funzionare bene non deve essere né forte né debole, deve rappresentare correttamente la condizione economica della competitività della nazione

le altre soluzioni sono l'Argentina, e chi fra gli esperti di economia non riesce a capirlo è un grandissimo cojone


allora non hai letto l'articolo prima, o non l'hai capito
I comunisti mi trattavano da fascista, i fascisti da comunista.
Tutto questo ha aiutato il film.
(Sam Fuller, a proposito di "The Steel Helmet")

http://fortezza-bastiani.blogspot.com
Avatar utente
harmattan
Messaggi: 5715
Iscritto il: 13 apr 2008 13:56
Località: Roma San Giovanni

Re: Diario economico

Messaggioda harmattan » 04 lug 2013 15:35

Snoccioliamo qualche dato, giusto per non far perdere il contatto con la triste realtà fuori da questo schermo. L'articolo seguente illustra le minchiate del DEF e il suo scollamento dalla realtà di previsioni improntate ad un'irresponsabile ottimismo de noantri. Clicckate, prego!

http://www.scenarieconomici.it/conti-pubblici-il-deficit-del-1-trimestre-2013-sale-dello-07-su-pil-irrealistica-la-previsione-di-deficit-al-3-nel-2013-del-governo/

Nel primo trimestre 2013 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche è stato pari al 7,3% del Prodotto interno lordo (Pil). Nel corrispondente trimestre dell'anno precedente era stato pari al 6,6%.

Nel primo trimestre 2013 il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo per 9.601 milioni di euro. L'incidenza sul Pil è stata del -2,6%.

Il saldo corrente (risparmio) è stato pari a -18.506 milioni di euro (era stato -16.819 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell'anno precedente), con un'incidenza sul Pil di -5,0%.

Nel primo trimestre 2013 le uscite totali sono aumentate, in termini tendenziali, dell'1,3%. Le uscite correnti sono cresciute dell'1,0% e quelle in conto capitale del 7,6%.

Le entrate totali nel primo trimestre del 2013 sono rimaste invariate rispetto al corrispondente periodo del 2012.

Tale andamento è stato determinato, in particolare, dalla variazione nulla delle entrate correnti.


Immagine
Avatar utente
zampaflex
Messaggi: 12761
Iscritto il: 25 ago 2010 15:26
Località: Brianza

Re: Diario economico

Messaggioda zampaflex » 06 lug 2013 19:25

Qualche notizia sulla spesa e sul settore farmaceutico italiano, con sorprese.

http://www.repubblica.it/economia/2013/07/03/news/farmaci_litalia_seconda_in_europa_persi_11_500_posti_di_lavoro-62319063/?ref=HRLV-3

"In Italia le fabbriche del settore sono 174 con 63.500 addetti, 26 miliardi di produzione (67% dovuti all'export), con un +44% di crescita dell'export durante la crisi (2007-2012) rispetto al +7% della media manifatturiera."
"La spesa pubblica per medicinali in Italia è, cioè, più bassa che nella media dei grandi paesi Ue di oltre il 25% (260 euro pro capite rispetto ai 366 degli altri), ed è diminuita dal 2006 al 2012 del 3%"
Non progredi est regredi

Torna a “La piazza dei forumisti”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 92 ospiti