Grande, grande serata, grazie a tutti i partecipanti
Diversi vini (se non tutti) hanno agilmente superato al soglia dei 90 e qualcuno anche quella dei 95. Incredibile poi che senza alcun accordo, siano usciti i 3 più migliori cru di Bordeaux (sinistra) e tre vini (poi diventati due) di Biondi Santi.
Corbon 1986: uno degli Champagne che più avevo voglia di risentire, inizialmente sembra troppo evoluto, ma poi assieme alla frutta secca (albicocca in primis) escono note più gessose ed inizia una notevole progressione, l'acidità in bocca lo rende ancora godibile e godurioso.
Creation 1998: molto meglio di un 99 bevuto non troppo tempo fa. Paga lo scotto a Corbon, ma è una bevuta assolutamente appagante.
Villa Bucci 2004: fine e tirato, note soffuse camomilla ed aneto ne caratterizzano il naso, la bocca è come al solito fresca ed acida, ma non mancante dela giusta struttura. Davvero bello, anche se finirà per arrivare ultimo.
Les Nourissons 2005 Bernaudeau: strepitoso. parte così, così, con note di elastico/summus al naso, ma poi si pulisce, il profilo diventa decisamente minerale e profondo, mentre in bocca non manca davvero nulla. Grande bianco senza meno.
Brunello di Montalcino riserva 1999 Biondi Santi: grande vino anche questo, veramente difficile per un Brunello raggiungere certe livelli. Vino più apèerto e leggibile di come lo ricordassi e di come me lo aspettassi, ma ciò non credo sia un male e comunque non ne pregiudicherà l'avvenire. l'acidità c'è tutta, ma l'imponente struttura la sorregge molto bene,anche se in bocca patisce un attimo la vicinanza del carro armato Margaux.
Chateau Margaux 2005: grande Bordeaux, ancora giovanissimo, ma ciò non impedisce di poterlo apprezzare, il anso è un grande mix di mineralità e florealità, dallo spettro davvero molto ampio, in bocca la struttura tannica è semplicemente mostruosa, ma non si ha alcun problema di astringenza. Interpretazione magistrale.
Brunello di Montalcino 1977 Biondi Santi: edizione speciale dedicata a Giuseppe e Mauro Biondi Santi.
Brunello di Montalcino riserva 1995 Biondi Santi: profilo più caldo e lievemente più evoluto del 1999, assolutamente godibile oggi e per diversi anni in futuro. Rispetto al fratello manca un filo di profondità al naso, comunque avercene e forse ha sofferto più di tutti il vicino
Chateau Haut Brion 1959: bè su un grande Bordeaux, giustamente invecchiato ed al giusto punto di evoluzione non c'è molto da dire, si sa.
Chateau Latour 1989: altro gran bel Bordeaux in annata non memorabile, ma decisamente buona. E' forse stato il vino che più si è migliorato con la permanenza nel bicchiere, mi sento quasi di dire che anche questo Chateau sbaglia pochino.
Grange 1998: decisamente più caldo e fruttato di tutti gli altri, ma comunque notevole e non mancante di bevibilità.
Barolo cascina Francia 2006: era il trofeo per la salvezza del Toro, aperto alla fine non me la sento di giudicarlo, di sicuro non è tristo, ma ormai ero arrivato.
Bene speriamo che Torino, Sassuolo e Bologna si salvino anche il prossimo anno e che si possa festeggiare anche il successore del piagnina.