




Colore intenso ed un “nasone” in cui prevalgono frutta scura e cuoio, mentre ogni tanto arrivano sbuffi vanigliati ed un chiaro messaggio alcolico…
Questo il biglietto di presentazione di un vino che è ancora molto giovane, lo si vede anche dalla bocca, dove il tannino particolarmente vivo e serrato, che lascia presagire insieme all’acidità un bell'allungo, è ancora un pelo scomposto.
E' evidentemente un vino che necessita di un vero pasto, perché sorseggiarlo come fatto con l’Assiolo, con qualche tarallo da sgranocchiare mentre leggevo, era meno appropriato. Ed infatti con la cena a base di ragout è andato alla grande...
In bocca è potente, alcolico, anche “esuberante”, ma comunque scivola via piacevolmente per la bella acidità che lo sostiene. Notarella: ha bisogno di sostare nel bicchiere per emergere al suo meglio, ulteriore segnale a mio parere delle sue potenzialità.
Complimenti per la riuscita.
Due le curiosità da chiedere a Gabriele: la prima il perché di quel 5% di Ancellotta e la seconda è se la particolare consistenza, rusticità, del Monte Brullo è voluta e cercata da te o è,entro certi limiti, territoriale.