mainsavida ha scritto:Dedalus ha scritto:mainsavida ha scritto:Dedalus ha scritto:mainsavida ha scritto:Quei disgraziati calciatori poi almeno avranno fatto la gioia di qualcuno con la propria arte pedatoria.
Vero, gli entra nel culo ma non in testa.
Questa volta sei riuscito nell'impresa titanica di dimostrare che leggi ancora peggio di come scrivi.
Il che è tutto dire perchè riuscire in una attività superando in peggio la tua scrittura è una cosa ai confini della realtà.
Ed allora rileggi, con calma, prendi fiato dopo ogni parola, il dito indice che segue ogni lettera come in prima elementare può aiutare. Sono 5 righe e non una sola come da te riportato che già capisci poco quando leggi tutto figurati se ti metti ad estrapolare, secondo me con un po d'impegno ce la puoi fare. Non costringermi all'esercizio avvilente per me ma soprattutto per te del disegnino esplicativo.
Qui mi pare che quello in affanno sia tu. Evidentemente la crudezza dell'espressione ti manda il sangue alla testa, e non riesci a capire quello che intendo.
Allora commentiamo il tuo intero post, in maniera più articolata, così si può capire meglio.
mainsavida ha scritto:Dal tuo punto di vista non hai tutti i torti.
Anche a me rode il culo di pagare per disastri fatti da altri. Che fra l'altro mi sembrano di portata e di scala leggermente diversa dai danni provocati dal pallone.
Quei disgraziati calciatori poi almeno avranno fatto la gioia di qualcuno con la propria arte pedatoria. Quelli che hanno combinato i veri disastri hanno fatto solo la gioia propria.
Quello che pare sfuggirti è lo strettissimo nesso che esiste fra i danni della politica e quelli del pallone. Il pallone è un affare più politico della politica stessa. Il motivo per cui quelle banche si sono esposte verso i club calcistici per migliaia di miliardi non è sportivo, né passionale, tantomeno economico: è puramente politico. Chi soddisfa le bramosie emotive di masse oceaniche ha un'influenza politica di primissimo piano, ecco perché gli Agnelli, i Berlusconi, i Moratti, i Della Valle, i De Laurentis, i Preziosi, i Cairo e seconde file confindustriali presidiano il calcio, e non c'è una squadra in attivo.
I tifosi riescono a credere che questi signori ripianino ogni anno buchi di decine di milioni di euro perché sono appassionati come i tifosi che parlando di queste cifre roboanti la mattina al bar si sentono parte dell'umanità privilegiata che ammirano allo stadio e in tv, e vanno a nanna contenti come angioletti. A mille euro al mese.
E quando un Marchionne demolisce i diritti del lavoro conquistati in un secolo, una parte del silenzio-assenso dei dipendenti FIAT viene anche, incredibile a dirsi, dal carisma di cui è circonfusa la proprietà FIAT per il fatto che posseggono anche la squadra di calcio più vincente d'Italia, e vanno a recitare la parte edi semidei ogni domenica in tv, quando il parossismo esistenzial-emotivo dei tifosi raggiunge il suo apice. Per non parlare di Europei e Mondiali. Un juventino DOCG per il goal di Del Piero alla Germania campa emotivamente per almeno dieci anni, e se nel piatto gli rimangono solo le bucce di patate, gli basta chiudere un attimo gli occhi e pensare che però "c'è solo un capitano!".
Ad un livello più basso, ti sei mai chiesto perché uno Zamparini voglia per forza avere una squadra di serie A, fino al punto da andare a prendersela a Palermo? perché così tutti vedendolo in tv sanno chi è, e può avere una credibilità popolare da spendere in politica - e infatti guarda caso ha cominciato a fare politichetta pure lui.
Si potrebbe andare avanti per ore.
La sostanza è una, attraverso il calcio puoi approfittare a piacimento di una popolazione come quella italiana follemente innamorata del calcio ("gli entra nel culo"), senza che nel suo aggregato questa popolazione si renda conto di quello che succede ("non gli entra nella testa"). Questione certificata dal tuo intervento che sostiene che i debiti del calcio e i debiti della politica siano due cose diverse, una più nobile dell'altra perché il calcio dà gioia alla gente.
Come volevasi dimostrare.
Ed allora vai con il disegnino esplicativo.
prima riga'' Dal tuo punto di vista non hai tutti i torti''. il mio interlocutore è Luca Mazzoleni al quale do ragione perchè non vuole partecipare con i suoi denari al ripianamento dei debiti del calcio.
seconda riga ''Anche a me rode il culo di pagare per i disastri fatti da altri'' la ragione data a Luca diventa condivisone, compartecipazione ad un malessere che ci accomuna.
terza riga ''che fra l'altro mi sambrano di portata e di scala leggermente diversa dai danni provocati dal pallone'' quindi diversi come scala e portata non diversi perchè una è più nobile dell'altro.
quarta riga ''quei disgraziati calciatori poi almeno avranno fatto la gioia di qualcuno con la propria arte pedatoria'' messi ronaldo e tutti gli altri dietro, ultimi colpevoli per i loro incredibili e immorali emolumenti, almeno (conosci il significato dell'avverbio almeno?) in cambio di questi sconsiderati stipendi hanno offerto qualcosa, uno spettacolo che è apprezzato da qualche milione di persone.
quinta riga ''quelli che hanno combinato i veri disastri hanno fatto solo la gioia propria'' i veri responsabili dei disastri in cambio non hanno offerto niente, lo spettacolo se lo sono goduto nel silenzio della loro cameretta.
Fine del disegnino.
Quando capisci male non mettere in bocca a chichessia cose immaginate solo nella tua testa da sofista da quattro soldi.
Ufff... profondo sforzo per resistere alla tentazione di non risponderti come sarebbe normale fare, visti i modi.
Che io scriva tanto può essere fastidioso, ma ci sarà spazio anche per considerare la sostanza? Se in principio avevo citato una riga sola, un motivo c'era. E' lì il punto chiave, che tu perso nella solita tiratella retorica da bravo commentatore televisivo ti perdi totalmente.
La sostanza è che i buchi del calcio e i buchi della politica sono della stessa identica pasta. Sono fatti dalla stessa gente (le grandi famiglie industriali con le mani in pasta nella politica maneggiona), per gli stessi scopi (avere la via agevole per raggirare i pagatori di tasse e dedicarsi allo sport nazionale: privatizzare gli utili e socializzare le perdite), con la solita tecnica: addormentare i pecoroni controllando l'informazione e gestendo l'emotività popolare con soddisfazioni effimere e distrattive come il calcio.
E' la stessa gente, che ti viene a rubare in casa (ladro, la politica controllata dalle famiglie industriali che si appropriano delle ricchezze dello stato raccolte con le tasse di tutti) dopo averti narcotizzato (spacciatore, le famiglie industriali che per assicurarsi di potersi fottere attraverso la politica i soldi delle tasse rincojoniscono la popolazione con il più grande spettacolo del mondo), e ovviamente la roba glie la paghi tu, mica te la offrono loro (alla lunga anche i soldi del buco del calcio li vengono a prendere dalle nostre tasse).
Il buco del calcio è il buco più politico che ci possa essere, persino più politico degli sprechi e dei privilegi privati della cosiddetta casta. Il problema è proprio la gioia demenziale del tifoso che permette a questo sistema politico di reggersi. Allo stesso modo, il problema dell'eroinomane non è che non va a lavorare, quello è un effetto. Il problema vero è che sto cretino si buca in continuo perché la cosa gli dà troppa "gioia", fino al punto da fargli dimenticare che lo spacciatore è il suo vero nemico, molto più del ladro che gli entra in casa a mezzogiorno perché ha lasciato la porta aperta e rimane mezza giornata inebetito sul divano con la pera nel braccio. Fino a che continuerai continuerai a dimostrare che non capisci questa semplicissima cosa, sei uno di quelli che...in testa non gli entra.
Se nel frattempo sei anche un tifoso, cosa che non so, allora vuol dire che un motivo per cui non ti entra in testa c'è.
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”