Messaggioda bobbisolo » 27 giu 2025 21:19
VENEZIA – “Jeff Bezos? Un uomo crudele. Poteva sposarsi ovunque, al fresco, invece obbliga i potenti del mondo a seguirlo in una fornace. Da Venezia, a fine giugno, scappano anche le pantegane: costringerà tutti a spendere un patrimonio in lavanderia e Trump lo farà divorare da un granchio blu”.
Andrea Pennacchi, in arte “il Poiana”, ha appena finito di portare sul palco l’Arlecchino servo di due padroni e in autunno debutterà proprio a Venezia con lo spettacolo Alieni in laguna. “Un'altra scortesia di mister Amazon – dice – bruciarmi così il debutto ricorrendo perfino ad un bestiario reale”.
Resta il matrimonio dell’anno: moralista chi lo critica o amorale chi lo esalta?
“Io sono un guitto e per me la domanda è una sola: Quanti schei? Tre milioni per la salvaguardia di Venezia? Taccagno e vergogna. Doveva tappezzare la città di schei e seppellire gli indigeni di dollari. Promette 3 milioni per la città e spende 30 milioni per le tartine: una figura da pomi”.
Lei e lui: una seconda vita dopo la mezza età?
"E poi una terza, una quarta e una quinta. Se sei Bezos ti piace vincere facile: noi facciamo fatica anche a rompere il ghiaccio in ascensore. E se succede, black-out: restiamo dentro bloccati”.
Lusso ed esibizione: Venezia ci indica il futuro del costume e del potere?
“In passato, per le grandi occasioni, i signori facevano costruire palazzi, aprivano teatri, o commissionavano capolavori. Ispiravamo Shakespeare, ormai suggeriamo un breve video a Kim Kardashian. Oggi i mecenati comprano uno yacht e rinnovano il guardaroba. Nemmeno Venezia, da molto tempo, si preoccupa di lasciare un’eredità all’altezza della sua storia”.
Evento mondano dell’anno, o vertice globale della post-politica?
“Mi ricorda il festone di paese dell’emigrato che torna e vuol far capire che ha soldi da buttare”.
Venezia conferma la sua vocazione mercantile, o anticipa l’ultima frontiere del turismo industriale?
“Venezia non ha più vocazioni, le restano locazioni. Gli sposini una volta prenotavano una camera, oggi gli sposoni riservano tutta la città. Dopo Bezos è dura per tutti fare bella figura con i suoceri”.
Ha un consiglio per gli sposi?
“State calmi, avete una certa età. E piano anche con le sessioni di pilates: potreste invece iscrivervi a un corso accelerato di stile, o di storia rinascimentale”.
Cafoni o snob?
“Un’americanata. Sposiamoci a Venezia, facciamo un giro in gondola, mangiamo gli spaghetti e lasciamoci cantare ‘O sole mio da un neomelodico. Anche loro vittime di Totò: per l’anniversario, prima di venderlo, si compreranno il Colosseo”.
In queste ore dove sarebbe il suo Arlecchino servo di due padroni?
“Imbucato in ogni festa a mangiare e a bere a sbafo, racimolando qualche dollaro da Ivanka Trump e da Bill Gates. In cambio, non per cattiveria, romperebbe piatti e bicchieri che valgono più della Fenice.
E gli antagonisti che protestano?
“E’ Arlecchino il servo che serve: un maestro inimitabile, molto più distruttivo dei No space for Bezos''