pippuz ha scritto:l'oste ha scritto:Chablis 1er les Clos 2004 - Dauvissat.
La prossima volta ti porto la mappa dei grand cru.

L'errore è pure doppio, dato che per il Les Forets non ho indicato nulla.
In realtà credo di aver invertito e confuso i due vini nella lista.
Tieni conto poi che così su due piedi manco li saprei dire i grand cru e i premiere di Chablis a memoria. Che bianchista approssimativo...
Comunque, volevi scassare solo sul lignaggio del cru o interessava sapere qualcosa su questa meraviglia liquida?
Un vino che mi ha colpito molto, a parte i sentori da chardonnay original, frutta secca, polvere da sparo, erbe aromatiche, aveva anche un bellissimo mix di polpa chiara che non si identificava nettamente, come un frullato fresco con dentro però delle pietre a rendere tutto mineralmente non banale. In bocca credo sia ancora giovanissimo, per il grip del vino che prende tutto il palato. Bevibilità sconvolgente, in due lo abbiamo finito prima di arrivare al secondo (per fortuna che avevo previsto un pinot noir con il piccione). Piaciuto molto.
Per meursault invece, ho trovato nel Trebbiano di Valentini la solita "cangianza" notevole dei registri aromatici ma lenta ad uscire; aperto molto prima come di consueto, ha iniziato semplice, quasi troppo, su note di erba secca, leggera fioritura primaverile, poi invece è partita un'orchestra balsamica che non c'era poche settimane fa nello stesso vino (dallo stesso cartone, ormai quasi terminato). Balsamico fresco, a lambire ricordi di menta, non pungente ma tipo quando si apriva un pacchetto di chewing-gum Brooklyn alla peppermint: leggera, mischiata al floreale di cui prima. Bellissimo.
In bocca è devastante per piacevolezza e facilità di beva, minerale tanto da assomigliare quasi ad uno chablis. Piaciuto molto.
Il Pergole l'ho bevuto in una serata Montevertine style, dato che a fianco aveva il 2006 e i fratellini minori 2002 e 2005. E' risultato nettamente il più buono, con un naso di semplice perfezione, non stratificato ai massimi come intensità, pochi descrittori ma pulitissimi. Poi la bocca, appagante per consistenza, nè grosso nè esile, rotondo ma non morbido, dove l'acidità comandava il ritmo e il ritorno finale di fruttosa freschezza. Un vino in fasce sembrerebbe, nonostante i quasi 15 anni di etichetta. Piaciuto molto.