TWT PRIVATE TASTING 2015: SANGIOVESE PARTE I
Chianti Classico, Istine, 2012 (12,5%)
Carne cruda e agrumi chiari, veicolati da una punta di volatile, bocca lineare e fresca sul frutto rosso, bella scorrevole con un tannino piccantino sul finale; diciamo che forse il limite principale non è tanto la carenza di complessità, quanto piuttosto la tendenza a sfuocarsi aromaticamente stando nel bicchiere. Ma comunque un base per me ben fatto: non bisogna pretendere la Luna da vini così.
Chianti Classico, Val delle Corti, 2012 (13%)
Colore incredibile, un granato-aranciato omogeneo e iper-luminoso, che definirei nebbiolesco se non fosse per i toni quasi fluo. Lampone e fragolina davvero sprintosi, che quasi saltano fuori dal bicchiere già da subito, poi erbe mediterranee (netto l'origano), ed anche qui cenni di volatile (un po' più del vino precedente, a ben vedere) che danno vivacità ed un'ulteriore dimensione ai profumi senza sacrificarne la precisione...un gran naso che passa senza salti di continuità in bocca, vino golosissimo e fresco, con però una bella fibra di fondo, salina, minerale. Slurp.
Chianti Classico, Montecalvi, 2012 (14%)
Altro registro: più terroso e concentrato, con una nota floreale blu abbastanza decisa all'inzio, eppoi anche sensazioni polverose (cacao amaro?). Bocca di nuovo concentrata, ma equilibrata, un po' prugnosa, fitta nei tannini sul finale. Non molto mobile, però mi è piaciuto ugualmente, un profilo scuro ben gestito sotto il profilo alcolico, e non senza freschezza acida di base.
Chianti Classico Castello di Lamole, Fattoria di Lamole/Le Stinche/Paolo Socci, 2011 (14%)
Ancora un salto in avanti in termini di complessità e "forza": naso ematico, ferroso, stratificato, sicuramente ancora molto giovane visto che si sente una certa compressione di fondo; palato dall'attacco deciso, estrattivo, col ritorno immediato di una ferrosità senza compromessi, ed un allungo di passo fondato oltre che sugli estratti su un'acidità comunque potente nonostante il calore del millesimo. La nota agrumata matura si fa strada nel tempo, sia al naso sia soprattutto al palato. Annata calda ben gestita, forse solo i tannini sono un filo rugosi. Molto buono.
Chianti Classico Gran Selezione Antico Lamole Vigna Grospoli, Fattoria di Lamole/Le Stinche/Paolo Socci, 2011 (14%)
Profilo generale simile al Chianti "Annata", ma più ricco ancora al naso, più frutto scuro (amarena), più speziatura pepata, più "viscere", poi tante belle note inconfondibilmente toscane (alloro, cipresso, tabacco e via così); bocca concentratissima all'attacco, con il ritorno di un frutto potente e note cuoiose, molto lungo e preciso nella sua corsa al palato. Tannino armonioso, ma non esattamente delicato...però mi piace così! Uno splendido vino, dalla grande riserva di energia e di reattività, che durerà prevedibilmente una vita.
Chianti Classico Riserva Castello di Lamole, Fattoria di Lamole/Le Stinche/Paolo Socci, 2010 (14%)
Annata dal carattere sicuramente diverso e più à la page, forumisticamente parlando, rispetto alla 2011, ma va detto che a mio gusto (che tendenzialmente ama la ciccia), questo pur essendo un vino validissimo non regge il passo dei due precedenti. Profumi certamente freschi ma stranamente poco dettagliati, bocca giocata sulla verticalità della struttura ma in questo momento un po' troppo spigolosa e "vecchia maniera", anche se va detto che la permanenza nel bicchiere gli fa prendere maggior peso (e lunghezza) al palato.
Postilla con domanda: rispetto al non-Riserva 2010 bevuto lo scorso anno, questo sembra come leggermente smunto, smagrito: sapete se nel Castello di Lamole tra l'"Annata" ed il Riserva, oltre ai tempi, cambia pure il tipo di legno di affinamento?
Continua...
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The Wine Trio Private Tasting 2015 a Marano di Valpolicella
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