Messaggioda paperofranco » 07 apr 2014 09:33
Vi è mai capitato, dopo aver bevuto un vino e volerlo raccontare, di mettervi davanti alla tastiera e non riuscire a trovare le parole appropriate? A me ogni tanto capita, nonostante la ricchezza della nostra lingua, di non trovare quelle che mi sembrano le parole più adatte a trasmettere, a chi eventualmente legge, le mie sensazioni della bevuta. Allora, magari ribevo un bicchiere o due(se ce n’è ancora) in cerca d’ispirazione, però mi sono accorto che se non trovo subito il verso di scrivere una nota in modo scorrevole, difficilmente il tempo mi aiuterà, anzi, spesso è il contrario, tanto che lascio perdere e rinuncio a raccontare quel vino. Ovviamente ci sono tanti altri vini di cui non scrivo perché non li considero meritevoli di citazione, o comunque di un qualche interesse per svariati motivi.
Secondo me, raccontare bene un vino non è affatto semplice, e non si tratta di trovare i descrittori odorosi più appropriati o suggestivi, quelli si possono sempre inventare, basta stare attenti a non spararla troppo grossa. Il difficile è mettere giù una nota che non sia troppo lunga, tale da annoiare a morte chi legge, ma al contempo che sia la più chiara e completa possibile, esaustiva di cosa uno dovrebbe trovare nel bicchiere, aldilà dei gusti personali, il tutto rimanendo nell’ambito di una certa sintesi e cercando di non essere troppo ripetitivi con termini usati e abusati.
A volte capisco chi mette le faccine e basta.