zampaflex ha scritto:
L'Italia è un paese DA SEMPRE di destra, dove solo l'alleanza della sinistra post tangentopoli con una parte del centro meno retriva l'ha portata a vincere le elezioni, che poi vengono regolarmente vinte dall'opposizione, da trent'anni, come su un altalena. Prodi, Letta, Mattarella, Renzi, da dove vengono? Pure Gentiloni è passato dall'estrema sinistra alla Margherita...
Su questo, tristemente, concordo.
zampaflex ha scritto:Perché quello che ancora non avete capito è che il toscano parlava con , anche quelli brutti, ma aveva i suoi obiettivi ben chiari e cercava le strade per ottenerli senza manomissioni, e gli obiettivi non erano la villona che poi ha preso, ma una agenda di modernizzazione di un paese stanco e incapace di ripensarsi.
Ecco, qui temo che il profeta di Rignano sia stato così bravo da illudere e ingannare anche persone come te, più intelligenti ma probabilmente meno furbe di lui.
Renzi ha sempre e soltanto avuto l'obbiettivo di crearsi una personale statura, un curricola e una visibilità "politica" per diventare quello che è ora, un lobbista che fattura con gentaglia senza nemmeno turarsi il naso, un direttore di un quotidiano inesistente ma che ha la sua convenienza, un leader di un partitello under sbarramento ma che al mercato può fare da stampella a chiunque ne abbia bisogno.
Se non ci fosse stata tangentopoli Renza sarebbe rimasto nella DC e appena ha visto opportunità nel PD, ha usato il momento del partito per il suo obbiettivo. In questo forse è il più bravo, lo riconosco ma non mi pare un merito per un politico serio circondato da collaboratori preparati. Basti pensare ai Lotti, Boschi e compagnia del cerchio magico della Leopolda.
Renzi non è di destra, non è di sinistra ma si può trasformare come il pongo e cambiare colore se ciò gli può essere utile per galleggiare con il suo partitinino che credeva di portare in doppia cifra perché si era illuso che il +30% il PD lo aveva preso solo grazie alla sua faccia e alle sue battute.
zampaflex ha scritto:Poi, sta sinistra...manco fossimo ai tempi di Moretti...continuate a vedere valore in un Landini che sa solo litigare con Salvini (e fa bene, perché quell'altro è un pagliaccio) e straparlare del Jobs Act (che dopo pochi anni diventa pure un poco PIU' protettivo del vecchio contratto, eh, tanto che non si vedono né ondate di licenziamenti né diluvi di contratti temporanei) mentre un Bentivogli ha ripetuto per anni che la chiave del benessere del lavoratore è la crescita della produttività...date un nobel per l'Economia a quest'uomo...
Pensare alla sinistra come a quella di Landini è voler vedere un film in b/n in un cinema che non esiste nemmeno più.
Così come è fuori tempo storico citare la stronxata della sinistra dei centri sociali, i compagni con l'eskimo, i collettivi. Esistono marginalità (come avviene molto di più a destra) piccoli estremismi anarchici che non hanno un cazzo a che spartire con la Sinistra, anzi usurpandone il nome la danneggiano, rendendola poco raccomandabile all'occhio dell'elettorato over 70.
Però pensare alla sinistra del futuro seguendo la strada di Renzi o Blair (altro conferenziere pagato a peso d'oro) significa non avere proprio idea dei valori etici, sociali, cultirali e progressisti che dovrebbero definire oggi "la sinistra".
zampaflex ha scritto:Infine, qual è l'idea di mondo di Elly? Siete in grado di descriverla? Io no, e non è per disinteresse, ma perché proprio non si vede. Attendo correzioni...
Su Renzi, che è in pista dall'85 un'idea non è difficile farsela, anche perché lui ha pure governato.
Darei ad Elly più tempo dell'attuale annetto di segreteria, a meno di essere prevenuti o giudicarla senza aver avuto la possibilità di farle fare un po' di pulizia dentro al partito e mostrare un suo progetto. Intanto per quanto dicano che sia incapace, anche grazie a lei in Sardegna qualcosa è cambiato e in più Bersani è tornato.