pawn55 ha scritto:l'oste ha scritto:Boh, per me la storia parla per Montevertine. Le poche annate di riserve prodotte (PT e Montevertine) sono vini che restano nella memoria se si ha la fortuna di berli. Cinquanta anni sono un numero oltre il marketing, trovo poco avveduto leggere parole come speculazione, soprattutto conoscendo la storia di quattro uomini, Sergio, Giulio, Bruno e Martino e di quanto sia buono il loro talento.
A naso, a Bordeaux Montevertine sarebbe nei deuxieme cru, prezzi inclusi.
In Borgogna diciamo tipo Clos de Lambrays, idem per la fresca. Ah, ecco.
Eh, chissá, magari un giorno Martino si metterá a fare il vecchie vigne...
Sai sono convinto della bontà dei suoi prodotti anche se i suoi vini come ho già detto non mi entusiasmano, ci può stare,anche se ci sono dei vini che sono dei monumenti se non ti entrano c'è poco da fare,forse proprio x questo sono oltremodo iper critico ma contesto la denominazione riserva di un vino normale con un affinamento superiore rispetto al solito Pergole e il prezzo che non è proporzionato al prodotto che è 4 volte il Pergole insomma mi sembra una esagerazione !
Farò un'eccezione al silenzio che mi piace tenere perchè questo posto non alberga più discussioni civili da lustri, direi.
Mi sembra che tu sia aggrappato ad un'idea puramente teorica del vino e del fare vino. Il che può starci. Peccato che, in tutto questo, tu non consideri parecchie cose: a) molti qui sono gratificati dell'ospitalità di Martino, se non della sua amicizia, sì, ma nessuno si esime dal pronunciarsi criticamente se serve, visto che appunto l'ospitalità in questo caso non è una marchetta; b) io credo che contestare qualcuno che potrebbe fare quasi regolarmente una Riserva "commerciale" e non lo fa, mentre si lascia convincere solo in caso di annate clamorose a "emulare" una decisione - una - presa da suo padre rispettandone merito e metodo, sia un atto veramente gratuito, lecito come tutte le critiche ma inutile nella sostanza; c) parli senza avere non solo assaggiato la Riserva, ma con una storia di assaggi aziendali forse un pochino ristretta, a sensazione, ma credo di non sbagliare troppo, e soprattutto non sai una cosa: i vini di Montevertine non sono vini da gioventù, quasi nemmeno Pian del Ciampolo, e magari tu li hai bevuti solo all'uscita o poco dopo: e dunque, forse, non hai la possibilità di emettere un giudizio veritiero, nemmeno per te, perchè magari bevendoli maturi ti potresti ricredere assai; d) una delle caratteristiche che dovrebbero sempre contraddistinguere una RIserva è l'essere sensibilmente e oggettivamente "staccata" rispetto al vino standard di riferimento: questo era autoevidente con la Riserva 1990 rispetto al 1990 Pergole, ed è altrettanto evidente in questo caso: la Riserva 13 non ha nulla da condivere con il 2013 Pergole, proprio nulla, è un'altra cosa, e non ci vuole Galloni per capirlo; ecco, questo a me basta per determinare la liceità del voler fare un altro vino; e) ti abbiamo detto che il vino non è un "normale" Pergole ma una sorta di ritorno alle origini, visto che le uve vengono dalla vigna storica, e tu continui indefessamente a ripetere la tua versione di pura fantasia; f) il prezzo: ti sfugge di nuovo una cosa essenziale: questo non è solo un vino, è un evento; non conchiude la sua qualità solo nei dati gustativi o olfattivi, perchè comprandolo partecipi di una evenienza rara, rarissima, che per taluni di noi significa portare a casa un pezzo di storia anche propria, affettiva, degustativa, intellettuale, e potrei continuare. Questo, caro mio, non ha prezzo, no, non ce l'ha proprio, almeno questo riesci ad afferarlo? Bene, scusami se mi sono dilungato, i tuoi toni e argomenti meritavano assai meno, ma tant'è, avevo dieci minuti da spendere qua.