Messaggioda l'oste » 17 feb 2013 02:39
Il valore economico delle bottiglie è l'unico aspetto che ho sempre digerito male, soprattutto viste le crescenti speculazioni dell'ultimo decennio.
Non essendo un "braccino" quello che mi urta non è solo il fattore economico di spesa personale, che purtroppo c'entra quando ami certe tipologie rispetto ad altre. Mannaggia al pinot noir.
Forse perchè per me la bellezza e l'arte dovrebbero essere più accessibili a tutti ma sicuramente anche perchè mi sto sulle palle da solo quando comprando alcuni vini penso "fra cinque anni vale il doppio". Ragionare di calcolo con di mezzo una passione e un'emozione non mi esalta.
E poi -lo dico per esserci passato- oltre certi livelli di spesa e di accatastamento in cantina, la pura e vera passione per il bere si tinge anche di feticismo e desiderio compulsivo.
A prescindere dal poterselo permettere o no, non è mio interesse fare moralismi etici tout court.
Mi sbaglierò, evviva le vergini, ma a volte mi sa che l'affetto per le bottiglie in cantina sia superato dall'effetto che fanno quando le si mostra.
Come hanno detto bene altri forumisti, il valore più intimo e non certo economico, riguarda quelle bottiglie che mi ricordano un viaggio, un pezzo della mia vita, una persona di famiglia che non c'è più e che mi ha lasciato la sua piccola cantina, eccetera.
I soldi, alla fine, vanno e vengono come i punteggi.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini