• Apice 2010 : evoluzione verso una terziarizzazione estremamente gourmand e territoriale. Al naso la china, la tapenade e rapide note di erbe officinali, per poi chiudersi e tornare ad aprirsi. In bocca al primo sorso appare stanco, ma in realtà rapidamente si distende; apre dolce e poi a centro-bocca inizia il pepe per poi chiudere, ancora lungo su note amaricanti di tamarindo, olive e china. Una personalità devastante!
• Apice 2011: l'annata "fredda". Quello che al tavoli ha raccolto più consensi ( ma non il mio

• Apice 2013 : purtroppo una bottiglia "strana" rispetto alle precedenti 2013 bevute.. naso imperfetto che subito fa' pensare al tappo ma poi si pulisce, ma che rimane su strane note di tipo riduttivo-vegetale senza mai muoversi più di tanto.. La bocca è molto meglio, tesa sulla macchia mediterranea ed il pepe nero. Peccato perché in precedenti bottiglie aveva donato molto di più.. pazienza, vedremo nella prossima verticale.
• Apice 2015: un carrarmato, nella gioventù, nella potenza, nella struttura e nel frutto! Viola, oliva, carne, sangue e frutti rossi al naso.. prorompenti, sensuali. La bocca è talmente giovane e potente da quasi nasconderne la bellezza e la beva; acidità infinita e statura che ci obbligano a lasciarlo riposare per un po', avendo voglia di berlo invece ogni giorno!
• Syrah 2016... ma se il "base" è così come sarà Apice?? Potrei dire che questo Syrah 2016 è sostanzialmente sovrapponibile all'Apice 2015 ma con una beva sostanzialmente scandalosa! Bellissima e netta è la nota di macchia mediterranea e l'oliva, le più marcate in tutta la verticale.