gbaenergiaeco10 ha scritto:alì65 ha scritto:ma perchè la maggior parte dei cugini fa vino naturale, bio, biodinamico (chiamatelo come cazzo volete) da anni, tanti anni senza farlo pesare e senza raccontare storie, buono, molto buono....c'è qualcosa che non torna
se penso a molti della costa che fanno syrah puri come nessun'altro, in modo naturale che noi lo possiamo solo sognare, le palle ancora mi girano...come diceva il Paolo Conte.....ma stavolta in maniera inversa
mi permetto di fare un appunto Claudio: tra il naturale e il bio c'è una galassia di differenza..che io sappia nel bio ci si può mettere le stesse cose che si aggiungono ai convenzionali (idem per i trattamenti in vigna) solo che ci sono limiti più bassi..nel naturale non si mette una cippa in vigna (non si diserba mai...a differenza della conduzione "ragionata" francese..) e ovviamente non si mette nulla in cantina..ho bevuto di recente il franciacorta 30 lune di nicola gatta (naturale/biodinamico) di una pulizia estrema..e sul retro etichetta sono indicati a penna i mg di solforosa, circa 37 (non endogena, ma quella che si crea naturalmente con la fermentazione)..secondo me però è giusto distinguersi da un mercato che è esagerato all'opposto..ovverosia il c.d. vino industriale..perchè saremmo di fronte a due modi di lavorare completamente diversi...
Sull'Ageno: la mia opinione è che se si incappa nella bottiglia giusta (e lo ammetto, mi è capitato di rado) si fa una bella bevuta..però credo che tutto sommato sia un po' sopravvalutato..a giusto personale rimanendo nel genere "macerati" prediligo altre cose.
Sulla questione vini naturali: quello che a me da un po' fastidio di chi va contro a questa filosofia è la generalizzazione...ci sono vini naturali (ITALIANI, NON FRANCESI) pulitissimi, fatti stra bene, ma soprattutto senza bandiera (ovverosia: non è che mettano i cartelli "io faccio naturale e tu non sei nessuno"...)..mi vengono subito in mente i vini di Marco Merli, Alessandro Viola, Tiberi, Foradori, Etnella, l'erta di radda (chianti per me pazzesco), il su citato nicola gatta...insomma ce n'è...e io credo che la parte "buona" non invasata di questa "rivoluzione naturale" stia arricchendo e non poco il mondo del vino
..sarò politically correct , per cui con la proverbiale pacatezza e arzigogolo lessicale mi esprimerò, come concetto di base : IL VINO NATURALE, DAL PUNTO DI VISTA ETIMOLOGICO , E' LA Più GRANDE CAZZATA ESPRIMIBILE ... perché, ribadisco , il "vino naturale" come termine andrebbe eliminato come grave frode in commercio e fuorviante , concettualmente , rispetto all' utilizzatore ... perché "naturale" non vuol dire nulla , soprattutto parlando di vino , e fregiarsi di questo termine inventato , sarebbe come se scrivessi su una confezione di merendine " cibo sano". Sta parlando il biologo alimentare , quello dell'agricoltura sostenibile , quello che vorrebbe un mondo pulito lasciato ai propri eredi , non una pattumiera ... ma cosa c'entra tutto ciò con una categoria , vini "naturali" innaturale concettualmente perché inesistente e solo bandiera del nulla cosmico? ... Bio? Benissimo : hai un protocollo da seguire e enti certificatori di parte terza che stabiliscono che quel protocollo , condiviso e ammesso dalle autorità competenti , venga rispettato in tutti i suoi dettami, compresi i bilanci di massa produttivi e dati di evidenza oggettiva . Biodinamico? OK , hai comunque riferimenti specifici da seguire e , anche se non concordo su alcuni aspetti esoterici discutibili o solo concettuosi (non concettuali) , passi pure ... comunque , anche in questa maniera si riesce a lavorare alla grande , se tecnicamente e culturalmente all'altezza , guarda la Borgogna , che è in pratica tutta certificata biodinamica , quindi son bravi loro ... da noi no , scusami tanto, si cavalca solo l'onda di psicosi collettiva che vuole il convenzionale autore delle più gravi malattie degenerative e incurabili , dell'inquinamento globale e dei terremoti ed alluvioni , per cui se faccio "vino naturale" sono da santificare e gratificare commercialmente , perché anche se incostante, con alcuni vini che fanno schifo, difettati, tecnicamente non all'altezza , ho etichetta e patente tale da giustificare ideologicamente la mia esistenza. Cazzate. Un po' di senso del limite non guasterebbe ...
Tornando a noi , il fatto che "ogni tanto anche dagli estremisti Vinnaturisti italici si beva qualcosa di decente", te ne rendo atto ... ma credi che la costanza qualitativa , frutto anche di capacità tecnica , sia un dono trascendentale e occasionale ed ogni bottiglia debba fare storia a se ed ogni apertura una specie di sorpresa tipo uovo di Pasqua con tanto di stupore se potabile e altrettanto scoramento se puzza di merda (oppardon ... de Merde de poulet ...) o tanfa di fogna oppure ossidato oppure con acetaldeidi alle stelle ... ma suvvia ... vabbene l'ideologia , ma cerchiamo di rimanere con i piedi per terra